In una società distratta e disinteressata dagli avvenimenti sociali che pure ci riguardano, i writers appaiono fra i pochi che irridono i fatti, richiamano le coscienze, attenzionano i rischi. Con le loro tecniche e tematiche, sviluppano forme d’arte variegate.
Un tempo erano solo accusati di deturpare l’arredo urbano, concentrandosi in frasi o scritte irripetibili, ma oggi, nei contesti trascurati, con i loro disegni riescono ad abbellire strutture urbane decadenti, a portare raggi di luce in contesti degradati.
Con le loro attrezzature semplici e con il beneplacito dei residenti, i writers danno sfogo alla loro voglia di esprimersi e spesso disegnano allegorie che ravvivano il territorio. Girando per la città, nelle tante opere riconosci i tratti. Taluni vengono da lontano e si ritrovano nel darsi appuntamento in spazi urbani abbandonati, per raccontare le loro visioni, per denigrare a loro modo la società che li ignora, per mostrare con allusioni le verità nascoste.
In tutto questo si inseriscono anche le nuove mode che cavalcano l’onda, fatte di artisti e mercanti che adocchiano l’occasione: ma quella è un’altra storia; come pure la propaganda. Ma la steet art che vuole raccontare è quella dei giovani, degli indipendenti, degli esuberanti non violenti che, con le loro rappresentazioni esagerate o minimaliste, attirano l’attenzione, inducono ad osservare e ………… a riflettere.