Il virus Zika continua a far parlare di sé. Man mano che gli studi proseguono, aumentano i timori legati ai diversi aspetti della trasmissione, anche se gli esperti sostengono che è ancora presto per stabilire qualcosa di definitivo. Ad allarmare non sono solo le malformazioni cerebrali nei neonati (microcefalia) e disordini neurologici (come la sindrome di Guillain-Barrè). Oggi è la trasmissione sessuale a preoccupare, fatto che prima era considerato sporadico.
“Rapporti e studi da diversi paesi suggeriscono fortemente che la trasmissione sessuale del virus sia più comune di quanto pensavamo in precedenza – ha affermato il direttore generale dell’Oms Margaret Chan al termine della riunione del Comitato di Emergenza sulla malattia.
Il virus in un quarto dei contagi è totalmente asintomatico. Nei restanti casi i sintomi sono molto simili a quelli influenzali come la presenza di febbre, debolezza e dolori muscolari che si risolvono generalmente tra i 2 e i 7 giorni. I sintomi più specifici della presenza di malattia sono la congiuntivite, il prurito e alcune manifestazioni cutanee.
“Il problema vero riguarda le donne in gravidanza, il loro controllo, la necessità per loro di evitare il contatto con il virus. – afferma il Dr. Paolo Meo Direttore scientifico, presidente MET Clinica del Viaggiatore –. Tutto dipende dalla attenzione alla puntura delle zanzare. La prima prevenzione è la conoscenza e quindi chiunque viaggi ha l’obbligo di avere una buona e corretta informazione. Sui luoghi, sui rischi, fantasiosi o reali, sulle zanzare, su come difendersi… e così via”.
“La microcefalia è solo una delle problematiche fetali che potrebbero essere legate all’infezione da virus Zika. Il virus è stato trovato nel liquido amniotico, e ci sono evidenze sperimentali che può oltrepassare la barriera placentare – ha spiegato Chan, che ha citato anche aborti spontanei, crescita rallentata e insufficienza del liquido amniotico -. Possiamo dedurre che il virus è neurotropico, (relativo all’azione esercitata dal sistema nervoso sull’attività trofica) e preferisce annidarsi nei tessuti nervosi del feto”
Tutti gli studi raccolti nell’ultimo periodo, ha sottolineato il Comitato di Emergenza sulla malattia, puntano verso una relazione causale tra l’infezione e i problemi neurologici, anche se ancora non si può affermare con certezza che sia Zika la causa. Per il momento l’aumento delle sindromi di Guillain Barre’ è stato riportato da nove paesi, mentre per la microcefalia ci sono report solo da Brasile e Polinesia Francese, anche se alcune notizie non ufficiali danno un aumento dei casi anche in Colombia.
Nonostante le preoccupazioni l’Oms non raccomanda restrizioni ai viaggi o ai movimenti di merci. È però altamente consigliabile che le donne in gravidanza evitino di recarsi nelle zone colpite da Zika.
Mentre virologi ed epidemiologi sono ancora al lavoro per chiarire i diversi aspetti legati al virus Zika, i ricercatori della BioCryst Pharmaceuticals hanno annunciato di aver sviluppato un farmaco –per ora sperimentato solo negli animali (topi) – capace di eliminare il virus. I suoi risultati preclinici contro l’infezione trasmessa dalle zanzare sono stati presentati al meeting dell’Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra l’8 marzo 2016. Una notizia che non deve però indurre ad abbassare la guardia. I dati sono preliminari e non è detto che siano confermati nell’uomo.
L’auspicio è che al più presto a questo virus venga trovato un vaccino funzionante al 100% in grado di debellarlo e sconfiggerlo.