PALERMO. Tre appuntamenti da non perdere, questo fine settimana, per il Festival Le Vie dei Tesori. Mentre riaprono le porte da domani 90 luoghi di arte, scienza e natura e vanno avanti le passeggiate d’autore (con più di 1000 persone che ogni weekend scelgono di percorrere a piedi strade del centro e itinerari verdi), si entra nel vivo degli incontri.
Domani (venerdì 14 alle 17), Marcello Sorgi, ex direttore del Tg1 e de La Stampa e oggi editorialista de La Stampa, presenta il suo romanzo di fantapolitica “Colosseo Vendesi” nell’atrio del Museo archeologico Salinas, di piazza Olivella. Con lui il vicecaporedattore di Repubblica Palermo, Fabrizio Lentini.
Sempre domani, ma alle 18.30, secondo appuntamento al San Lorenzo Mercato con “Le Vie dei Sapori”, ciclo di incontri-degustazione realizzati in collaborazione con il corso di laurea in Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Palermo e con l’Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo. Domani si parla di funghi con Johnny Lagrua, presidente dell’associazione culturale Promomadonie-Sicilia Castelbuono, con il produttore Salvatore Miceli (società agricola Villa Giuseppina) e con il professore Giuseppe Venturella, docente di Botanica forestale e Micologia dell’università di Palermo.
Sabato, sempre alle 17, e sempre nell’atrio del Museo Salinas toccherà invece alla giornalista e scrittrice Claudia De Lillo in arte Elasti, mito delle mamme costrette a essere elastiche tra mille impegni, parlare del suo ultimo libro, il romanzo “Alla pari”, la storia di Alice che, a poco più di vent’anni lascia gli Stati Uniti e parte per Milano a occhi chiusi, all’avventura: au pair per sei mesi. Con lei il giornalista Giovanni Villino (autore del blob Patapumpete) Un appuntamento tutto per famiglie. Mentre le mamme e i papà ascoltano Elasti, i bambini potranno assistere gratis a uno spettacolo curato dall’associazione “Incontrosenso” e ispirato proprio al Museo Salinas. Lo spettacolo si intitola “Il kamishibai e i racconti del mito”. Il Kamishibai è un piccolo teatro d’immagine e parole di origine giapponese. I cantastorie lo usavano per raccontare ai bambini storie illustrate. Una forma di storytelling in cui la narrazione viene accompagnata da una serie di pannelli disegnati che illustrano gli episodi principali del racconto. Un originale strumento di lettura e di narrazione in cui il dono della voce e della parola si coniugano con la magia delle immagini. I bambini saranno trasportati nella magica atmosfera dei miti e delle leggende raffigurate nelle famose metope di Selinunte e fra i reperti del Museo Salinas.
Questo fine settimana un’iniziativa straordinaria del Teatro Massimo per “Le Vie dei Tesori”. Tutti coloro che si presenteranno al botteghino del Teatro con un coupon del Festival (già utilizzato o non ancora utilizzato) potranno assistere a uno spettacolo in Sala Grande al prezzo poco più simbolico di 5 euro. La scelta è tra “Il Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe” con Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, regia del Collettivo Shorovsky, in programma sabato 29 e domenica 30 ottobre, e “Babbelish, ovvero i fratelli gabbati”, in programma il 3 e il 4 dicembre, un divertente apologo sulla felicità. È anche possibile vederli tutti e due al prezzo speciale. Domenica, invece, ritorna la visita dietro le quinte del Teatro Massimo, tra macchinisti e scenografi, per scoprire il palcoscenico e capire il funzionamento di un sipario: la visita sarà possibile dalle 12,30 alle 17.
Il Village. In via Maqueda “Le Vie dei Tesori Village”, il villaggio che valorizza le eccellenze dell’artigianato e del gusto. Box ecologici ospiteranno artigiani di legno, cuoio, ceramica, e i corner di assaggi di qualità. Ma anche estemporanee di pittura, laboratori, spettacoli del fuoco. Nel Village un info point della manifestazione e uno stand del merchandising ufficiale.
Le mostre. Nella sede Catena dell’Archivio di Stato è visitabile la mostra documentaria “Giuseppe Damiani Almeyda. L’archivio dell’architetto”, curata da Mario Damiani, Paola Barbera e Antonella D’Antoni. Documenti e “strumenti” originali dall’archivio personale di Giuseppe Damiani Almeyda, consentono di conoscere il metodo del grande progettista. Nella sede Gancia è aperta la mostra documentaria La Sicilia e il mare. Testimonianze iconografiche e documentarie. Secoli XV-XX. Invece al Museo Diocesano, tra le numerose opere esposte negli straordinari saloni affrescati, si può scoprire un curioso sgabello intagliato con simboli della storia della città: è “Uccio”, realizzato dai detenuti dell’Ucciardone che presto lo doneranno al Papa.