domenica, 22 Dicembre 2024
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Vie dei diritti, intestata a Nicolò Azoti l’ultima strada a Bonagia

Questa mattina si è svolta la cerimonia di in intitolazione dell’ex via dell’Ermellino a Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina, ucciso il 21 dicembre 1946, cinque mesi prima della strage di Portella della Ginestra, atto conclusivo de le “Vie dei diritti”,  manifestazione promossa  dalla Cgil Palermo assieme al Comune di Palermo.
Erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Palermo e Baucina, Leoluca Orlando e Fortunato Basile,  il segretario Cgil Enzo Campo e la figlia del sindacalista, Antonella Azoti.  

“Quella di oggi – ha dichiarato Leoluca Orlando – non è certamente la conclusione di un’esperienza, ma solo una ulteriore tappa per dare giusto riconoscimento ai tanti, troppi che sono caduti vittime della mafia e dei legami fra mafia e politica. Il mondo del sindacato e più in generale dell’associazionismo a difesa dei diritti è stato fra i più colpiti in anni di violenza cieca, durante i quali la mafia si fece braccio armato di una parte politica per condizionare lo sviluppo democratico, civile e sociale della Sicilia. Siamo grati alla CGIL e ai tanti familiari delle vittime che in questo percorso ci hanno accompagnato e stimolato e che, ne sono certo, saranno al nostro fianco in futuro”.

Ricordati tutti i nomi dei sindacalisti ai quali sono state intitolate in poco più di un anno 19 strade a Palermo, il segretario Cgil, Enzo Campo ha auspicato che “si continuerà con le intitolazioni di strade nei quartieri affinché tutti i 69 dirigenti sindacali trucidati nelle province siciliane possano avere un luogo della memoria a Palermo, che, con le strade dedicate ai protagonisti del movimento sindacale uccisi, continua a essere un punto  fermo nel  contrasto alla mafia. Oggi il ciclo delle vie dei diritti si conclude nel ricordo di Nicolò Azoti,  dirigente sindacale che nella sua Baucina organizzava i lavoratori che lottavano perché si applicassero le leggi per le terre incolte o mal coltivate, che dovevano essere affidate ai braccianti”.

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