Oltre 5 milioni di italiani ogni anno vengono punti da insetti come api, vespe e calabroni. Le reazioni più comuni sono arrossamenti e gonfiori locali ma fino a 8 su 100 sviluppano una reazione allergica, anche grave. A fare il punto su uno dei nemici più insidiosi dell’estate è Beatrice Bilò, presidente dell’Associazione Italiana Allergologi Immunologi Ospedalieri e Territoriali. Nei casi non gravi compaiono rossore e gonfiore su cui si può applicare ghiaccio ed eventualmente una pomata al cortisone, facendo attenzione alla presenza del pungiglione che, se rimane nella pelle, va estratto con delicatezza. In circa 8 casi su 100 può dare però reazioni allergiche che possono manifestarsi con sintomi come orticaria, prurito diffuso, gonfiore, vertigini, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, mancanza del respiro, stordimento, abbassamento della pressione sanguigna, fino a perdita di coscienza e shock anafilattico. Sintomi che indicano la necessità di rivolgersi ad un allergologo per una terapia specifica. Importante è soprattutto però prevenire le punture.
Innanzitutto, non camminare senza scarpe, soprattutto sull’erba; evitare abiti ampi, con colori vivaci e disegni floreali così come cosmetici profumati. Non sedersi su tronchi caduti in terra, perché possono nascondere nidi. Non compiere movimenti bruschi quando si avvicinano api o vespe e fare attenzione durante l’attività sportiva in quanto il sudore le attira.
Evitare di cucinare all’aperto, conservare ben chiusi i rifiuti ed evitare le aree adibite alla loro raccolta. Attenzione infine alle bibite in lattina una volta aperte.