Con lo spettacolo Vuliri vulari ha preso il via, lo scorso 7 marzo, al teatro Sant’Eugenio di piazza Europa 39/41 a Palermo, la rassegna Venerdì contemporaneo con la direzione artistica di Marco Pupella, che proseguirà fino al prossimo 23 maggio. Oltre a Vuliri vulari, che sarà replicato venerdì 14 marzo, in programma ci sono: Margherita (21 e 28 marzo), Così è se vi pare (4 aprile), Il tabacco fa male (11 aprile), La domanda di matrimonio (11 aprile), e Alla fonte (16 e 23 maggio), ben otto appuntamenti all’insegna del teatro contemporaneo. Gli spettacoli avranno inizio tutti alle ore 21 e avranno luogo presso il Ridotto del Sant’Eugenio. Costo dei biglietti: euro 10.
Ecco gli spettacoli nel dettaglio:
Venerdì 14 marzo | ore 21
Vuliri vulari
Testo e regia di Michele Perricone che sarà anche in scena insieme a Marco Feo
Pièce teatrale in un atto unico; protagonista, un uomo con una buona posizione sociale che, ad un certo punto della sua vita, non riconoscendo più un sistema sociale che vede calpestati i diritti fondamentali, farà una scelta drastica, ovvero, assumere le sembianze di un clochard che, nel corso della storia, incontrerà casualmente un altro personaggio, il suo alter ego: un uomo d’affari affermato, determinato, orgoglioso della propria posizione sociale, e che ha raggiunto una presunta serenità interiore. Ma, l’inquietudine sarà il segno distintivo dell’uomo di questi tempi che, nella frenetica ricerca della “gioia” delle false ribalte, sente la vita scivolargli via senza coglierne il senso. Allora si stordisce di immagini e suoni che la moderna tecnologia gli offre, isolandosi in un mondo virtuale in cui crede di poter trovare rifugio, guardando senza vedere, e trovandosi nell’illusione che l’avere coincida con l’essere. Ed è proprio nel confronto col barbone che le sue certezze iniziano a vacillare. Lo spettacolo, a volte divertente e altre tragico, si dipana attraverso la vera vita dei suoi personaggi, così diversi, chiedendosi anche dove siamo diretti e se lì l’autoriflessione avrà ancora un posto.
21 e 28 marzo | ore 21
Margherita
Testo Paride Cicirello, regia Paride Cicirello e Claudio Ambrosetti
Con Paride Cicirello
Vedere l’anima anche negli oggetti apparentemente inutili, ma che in realtà conservano un grande valore spirituale ed affettivo. L’oggetto in sé è la testimonianza del passaggio dell’uomo e del suo inarrestabile e pericoloso ingegno. Il protagonista della storia è in piena sintonia con la natura morta delle cose, ogni oggetto per lui è un caleidoscopio fatto di anime e ricordi, e attraverso il fascino degli oggetti emergono spazi interiori del passato, pieni di cianfrusaglie impolverate e trascurate che opacizzano il caotico mondo del presente, un caos che ci suggerisce continuamente di sbarazzarci immediatamente del “vecchio” per far posto a qualcosa di “nuovo” privo di memoria. Il nostro umile eroe è un accumulatore di vita, di una vita non sua, una vita vissuta da altri, persino dagli oggetti, ma da lui no, lui non avverte di avere il diritto di vivere, forse lo troverà alla fine del suo viaggio. Ascolteremo un personaggio lirico, ma dalla semplicità genuina che vede negli oggetti una possibilità di dialogo, di confronto, di amicizia e di realizzazione personale nella violenta società odierna; attraversando queste stanze irreali dell’anima si evince il suo amore forse anche per una donna “Margherita”, unica ancora di salvezza in una spietata solitudine.
4 aprile | ore 21
Così è se vi pare
Adattamento e regia di Lavinia Pupella
Con Daniela e Lavinia Pupella, Leonardo Campanella, Luciano Sergiomaria, Vincenzo Pepe e Fabiola Arculeo.
Una delle opere di Pirandello che ci parla della molteplicità dei punti di vista e della realtà, nonché della verità, o meglio, la verità dell’altra secondo ciascuno. Supposizioni, deduzioni, illazioni e punti di vista. Ma cosa possiamo noi sapere degli altri? Chi sono? Cosa sono? Se non sappiamo nemmeno chi siamo noi stessi per noi e secondo noi. E’ così che, in una piccola comunità di provincia, i protagonisti cercano di imporre il loro punto di vista sull’arrivo di una nuova famiglia composta da marito, moglie e suocera di lui. La coppia vive insieme, mentre la suocera, da sola, in un appartamentino. Perché? Come mai una figlia terrebbe lontana una madre in un luogo dove entrambe sono forestiere? E perché, lui, il genero, il sig. Ponza, va a fare visita alla signora Frola senza mai portare la moglie con sé? Supposizioni, verità soggettive sveleranno la poetica geniale di Luigi Pirandello… svelando una storia di pazzia? Ma chi è pazzo? Lei? Lui? E lei, la moglie, esiste veramente… anche se nessuno l’ha mai veduta?
11 aprile | ore 21
Il tabacco fa male
Regia di Antonio Ribisi La Spina
La domanda di matrimonio
Regia di Francesco Grisafi e Martina Galione.
Il tabacco fa male – Scritto dal drammaturgo russo Anton Cechov nel 1886 e rivisitato nel 1903, tratta il dramma di un uomo autorevole e dispotico raccontato attraverso una conferenza sui danni del tabacco che si trasforma in un divertente, ma amaro, monologo di un uomo mite.
La domanda di matrimonio – L’atto unico dell’opera venne scritto da Checov nel 1888, mette in ridicolo e critica la piccola borghesia russa dell’epoca. Dei tre protagonisti, nessuno ne esce particolarmente bene, poichè, anche se in maniera differente, sono tutte e tre persone grette e meschine, fortemente attaccate alle loro proprietà, troppo avari e pieni di sè per riuscire ad avere confronti educati e civili con l’altro.
Entrambi gli spettacoli sono in due atti unici: la durata del primo sarà di 35 minuti e, subito dopo, inizierà il secondo che durerà 30 minuti.
16 e 23 maggio | ore 21
Alla Fonte
Testo e regia Fabiola Arculeo, Silvia Di Giovanni, e Maria Angela Sagona
Tre donne sconosciute si incontrano davanti una fonte, con la quale, ognuna di loro ha un legame diverso, soprattutto con l’acqua che essa contiene: una è una lavandaia legata al luogo sin dalla nascita, un’altra è un’ostetrica che cerca l’acqua per i nascituri e la terza è una straniera in viaggio che ha bisogno di dissetarsi. La fonte a cui sono giunte è l’ultima rimasta in vita, e quindi, dovranno decidere chi tra loro ha più diritto di approvvigionarsi. Una sorpresa, però, le attende. Lo spettacolo è ambientato in uno spazio senza tempo, a voler sottolineare l’importanza della risorsa idrica in ogni epoca e luogo: ed è proprio questo il messaggio. La scenografia minimalista è collegata al tema dell’acqua, protagonista di tutta la pièce dove, la fonte, è anche occasione di riflessione sulla vita delle tre donne. Le tre protagoniste mantengono ognuna una personalità forte: la lavandaia ha uno stretto legame con le proprie radici; la donna in viaggio sembra andare alla ricerca del sé; e l’ostetrica scava con energia disperata nel profondo del mistero della vita. L’elemento che le accomuna è proprio la domanda e la risposta sulla propria identità, che si lega al tema dell’acqua come origine della vita, e la cui scarsità le costringe a guardarsi dentro e a trovare una soluzione per il superamento della crisi. In quest’epoca in cui i cambiamenti climatici sembrano sopraffare il pianeta giorno dopo giorno, lo spettacolo intende sensibilizzare a una maggiore cura nei confronti dell’ambiente e del risparmio delle risorse idriche.
Info e prenotazioni biglietti: 091.6710494.
Ulteriori info e biglietti online
www.teatrosanteugenio.it