«È confermato dai numeri che tanti italiani hanno smesso di curarsi. Tra la crisi economica, la paura di accedere alle strutture ospedaliere per il rischio di contagio e la necessaria distrazione degli operatori della Sanità nei reparti Covid, le altre patologie vengono trascurate. Questo non fa che aggravare il rischio di morire per aver contratto il virus. Bisogna intervenire tempestivamente, vaccinando prima i pazienti a rischio e in particolare quelli affetti da diabete». A mettere al centro del dibattito le concause di mortalità per Coronavirus, è Vincenzo Provenzano, presidente nazionale della Simdo, Società italiana metabolismo, diabete, obesità, nonché responsabile del Covid hospital di Partinico, in provincia di Palermo. Un allarme condiviso dall’Associazione americana diabetologi già lo scorso dicembre, che ha parlato di crisi di accesso alle cure per milioni di persone affette da diabete.
I dati di incidenza della pandemia nella carenza di cure nel report della Simdo
In Italia, la riduzione delle attività ospedaliere nel periodo gennaio-giugno 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, è stata pari a circa il 40 per cento, ovvero circa 309 mila ricoveri in meno a livello nazionale. A questo, va sommata la riduzione del numero di ricette per prestazioni di specialistica, diminuite da marzo a maggio 2020 del 58 per cento rispetto al 2019, ovvero circa 34 milioni in meno rispetto all’anno precedente, con picchi anche del 70 per cento in meno, secondo il report realizzato dalla Simdo, analizzando i dati della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa sanitaria del 2020.
Le concause di mortalità, dati Istat. Il diabete incide sul 15% dei casi
Andando a vedere, invece, l’elaborazione dei dati Istat, sul Sistema di sorveglianza integrata Covid 19, delle concause di mortalità si legge che, sia per gli uomini sia per le donne, la causa principale di decesso per chi contrae il virus sono le cardiopatie intensive, seguite dal diabete mellito con il 15% dei casi, quindi le cardiopatie ischemiche, seguite dai tumori. Tra quelle che incidono soprattutto per le donne, ci sono demenza e Alzheimer, con circa il 10% dei decessi, e ancora malattie alle basse vie respiratorie e insufficienza renale.
Il parere del presidente della Simdo, Vincenzo Provenzano: «Attivare il fascicolo sanitario elettronico»
«Il sistema sanitario nazionale – spiega Vincenzo Provenzano – fatica a causa del peso della pandemia, con ricadute sulla prevenzione, l’assistenza ospedaliera e territoriale, e una disparità crescente tra Nord e Sud. Per recuperare le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari, un ruolo decisivo potrebbe averlo l’attivazione del Fascicolo sanitario elettronico, ancora del tutto assente in alcune regioni, che permetterebbe di accelerare il processo di digitalizzazione del Sistema sanitario nazionale».
Secondo il presidente di Simdo, Vincenzo Provenzano potrebbe essere finanziato attraverso i fondi del Recovery Fund o del Mes e «aiuterebbe ad avere in tempo reale la cartella clinica dei pazienti ed accedere senza ritardi ai servizi sanitari, come i presidi per i diabetici, le strisce e i microinfusori. In ogni caso – conclude Provenzano – urge far rientrare gradualmente nel circuito della presa in carico del Servizio sanitario nazionale i pazienti non Covid, perché un secondo anno di emarginazione per loro è assolutamente impensabile».
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CAMPAGNA VACCINALE PER GLI ULTRA OTTANTENNI, L’APPELLO DI CISL E FNP
“La mortalità da Covid 19 secondo le ultime stime nazionali colpisce oltre il 19% dei contagiati over 80, e allora lo ribadiamo: bisogna fare presto con la campagna vaccinale a Palermo e Trapani per questa fascia d’età e per coloro che soffrono di gravi patologie croniche e quindi particolarmente a rischio. Tutelare le categorie più fragili deve essere fra le priorità. Vaccinare gli anziani ridurrà la mortalità del 70 per cento, come sostiene la campagna lanciata dalla Fnp Cisl nazionale assieme alle altre federazioni di categoria”. Cosi intervengono sulla campagna vaccinale destinata alle categorie più fragili, i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Fnp Cisl Palermo Trapani Rosaria Aquilone.
“E’ prioritario non slittare la data ipotizzata, che potrebbe secondo le autorità competenti nazionali quella del 20 febbraio indicata come inizio della vaccinazione per gli ultraottantenni, ed è altrettanto prioritario, programmare quella del personale delle Rsa e dei loro ospiti, per non assistere più alle gravi conseguenze dei tanti focolai che si sono sviluppati proprio nelle residenze e case di cura. Facciamo appello dunque – concludono La Piana e Aquilone – a tutte le autorità competenti locali regionali e nazionali, affinché non ci siano ulteriori ritardi e affinché venga messa in sicurezza tutta la popolazione attraverso il vaccino anti Covid, unica speranza per uscire dall’emergenza pandemica e tornare alle nostre vite normali. Il nostro tessuto economico e sociale ha già patito troppe conseguenze della crisi economica e dello stop alle attività”.
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Con Poste Italiane prosegue la distribuzione del vaccino Moderna alle strutture sanitarie siciliane
Prosegue da parte del Gruppo Poste Italiane il lavoro di distribuzione anche in Sicilia delle forniture del vaccino Moderna iniziato lo scorso mese di gennaio. Il suo corriere espresso Sda ha effettuato già nei giorni scorsi la seconda tranche di consegne previste presso sei punti di farmacia ospedaliera in altrettante province dell’Isola, consentendo così attraverso un network dedicato di collegare l’Istituto Superiore di Sanità di Roma direttamente con le ASL e gli ospedali interessati.
Gli speciali furgoni, attrezzati con celle frigo da 1.300 litri ognuna, stanno recapitando le forniture di 5.400 dosi nei territori di Enna, Caltanissetta, Agrigento, Catania (Giarre), Palermo e Trapani (Erice).