Prezioso capolavoro dello Studio Ghibli, “Quando c’era Marnie” di Hiromasa Yonebayashi è finalmente arrivato anche in Italia. Distribuito da Lucky Red, è stato proiettato nella sale cinematografiche per soli tre giorni (24, 25, 26 Agosto), riscuotendo nel pubblico un modesto successo e apprezzamento.
Il film d’animazione è tratto dall’omonimo libro di Joan G. Robinson, la sceneggiatura è di Keiko Niwa, Masashi Ando e dello stesso Yonebayashi, mentre la colonna sonora è firmata da Takatsugu Muramatsu.
“Quando c’era Marnie” , per i colori e i disegni delicati, l’attenzione ai dettagli, le prospettive mozzafiato che mettono in risalto la bellezza della natura, la musica soave che accompagna gli spettatori, trasmette subito stupore e forti emozioni.
Già le prime parole di una delle due protagoniste – “Nel nostro mondo, esiste un cerchio magico invisibile. C’è l’interno del cerchio, e c’è l’esterno. Io sono all’esterno…” e “Io mi detesto” – preannunciano, in realtà, tematiche alquanto drammatiche, attuali e profonde. Il film, infatti, incentrato principalmente sull’amicizia, sviluppa contemporaneamente motivi ricchi di riflessione: l’adozione, il rapporto genitori\figli, la ricerca di se stessi e le conseguenze di eventi tragici, come l’abbandono e il lutto, nel confronto con gli altri. “Quando c’era Marnie”, mescolando armoniosamente il passato con il presente, il reale con il sogno, il quotidiano con l’inconsueto, ci fa conoscere la storia di Anna e, attraverso i suoi occhi, scopriamo l’identità della seconda protagonista Marnie.
Trama
Anna è una dodicenne, dal carattere timido e introverso, che abita a Sapporo con la madre adottiva. “Zietta” (così Anna, che sa di essere stata adottata, chiama sua madre), per curare l’asma della figlia, la convince a trascorre le vacanze estive in un villaggio dell’Hokkaido. Lì Anna, incapace di relazionarsi con i bambini del luogo, passa le sue giornate solitaria disegnando paesaggi. Affascinata da una grande villa disabitata dall’altra parte dell’acquitrino, decide di visitarla. In questa struttura disabitata, Anna incontra Marnie una bambina misteriosa, dai lunghi capelli biondi, con cui stringe subito una forte e profonda amicizia. Per Anna, Marnie è la sua unica e prima amica. Ben presto, però, le due bambine si rendono conto di potersi incontrare soltanto in determinati momenti e i loro incontri sembrano evanescenti e, delle volte, quasi irreali. Inoltre, molte cose che Anna vede in un modo, poco dopo si presentano in un altro: la villa, infatti, vecchia e abbandonata durante il giorno, la sera appare nuova, piena di luci e di gente. Tutto è avvolto da un mistero. Un giorno Anna incontra Sayaka, una bambina più giovane di lei, che dice di essersi appena trasferita con la sua famiglia nella grande villa. Sayaka le chiede di Marnie, avendo trovato, all’interno della sua nuova stanza, il “diario di Marnie”. Anna allora comincia ad indagare per scoprire la verità. Chi è in realtà quella bambina, che dice di essere la sua amica segreta?
Non vi sveliamo il mistero di questa storia, ma vi invitiamo ad apprezzarne la delicatezza e la sensibilità. “Quando c’era Marnie”, che pare anche aver riempito la sale cinematografiche di qualche lacrimuccia, secondo quanto si legge in molti commenti sui social, si conferma certamente quel capolavoro, tanto atteso, firmato Studio Ghibli.
Di seguito riportiamo la dichiarazione del regista Hirosama Yonebayashi, tratta dal sito ufficiale StudioGhibli.Italia
“Quando il produttore Toshio Suzuki mi ha chiesto di firmare la regia di Marnie, ho temuto inizialmente di non poterlo fare. Ho amato moltissimo il libro, ma avevo paura che il passaggio dall’opera letteraria al grande schermo fosse troppo difficile. Come potevo conservare l’intensità e l’emozione di quelle pagine? Tempo dopo, però, le immagini di Anna e Marnie tornavano ad affacciarsi nella mia mente. E così, dopo aver fatto molti schizzi, mi sono deciso. Non posso certo cambiare il mondo con un solo film, come sono stati in grado di fare i maestri Miyazaki e Takahata, ma dopo ‘Si alza il vento’ e ‘La storia della Principessa Splendente’, il mio desiderio era di portare allo Studio Ghibli un nuovo film per bambini. Per tutti quelli che andranno a vederlo, per tutte le Anna e tutte le Marnie, spero di aver creato una storia che parli a loro, che faccia sentire loro il desiderio di avere un’anima gemella, o anche semplicemente un’amica che si sieda al loro fianco”.