Sono trascorsi ben nove anni dalla pubblicazione del romanzo primo dell’autrice Antonella Di Garbo dal titolo “Tutto come un gioco” (edito da Albatros) nel quale si racconta, anticipando un po’ i tempi, di un feeling speciale tra un uomo e una donna, nato in una chat, quando ancora queste non erano entrate così preponderantemente nelle nostre vite, divenendo lo strumento maggiormente usato attraverso i più moderni smartphone.
Fioredimaggio e Nettuno sono i nickname dei due protagonisti, che nella vita invece si chiamano Elena e Carlo e che, ogni mattina, si danno appuntamento per il loro consueto incontro virtuale. Certe cose sono inevitabili, come quei legami che sin da subito si riconoscono forti e indelebili, ma in alcuni casi non sempre facilmente concretizzabili. E questa è un po’ la loro storia: due anime che si ritrovano in un perfetto incastro, accompagnato però, per entrambi, dalla consapevolezza di vivere uno di quegli amori impossibili.
Il destino, purtroppo, non è stato benevolo con l’autrice Antonella Di Garbo che, il 12 gennaio di un anno fa, ci ha lasciati, privandoci della possibilità di poterla leggere ancora, con nuove sue storie. Antonella – come raccontano i suoi familiari – era una grande lettrice ed amava molto i gialli. E in “Tutto come un gioco” c’è anche un pò di giallo che lascia poi spazio ai sentimenti più puri.
Il ricordo di Antonella Di Garbo è per i suoi cari più vivo che mai, e a lei, inoltre, è legato un libro con la preziosa testimonianza delle sue parole. I familiari hanno così deciso di proporre alla casa editrice una ristampa del romanzo, ed oggi “Tutto come un gioco” si rimette quindi in gioco, tornando disponibile per i lettori che vorranno conoscere questa storia, scritta con parole semplici e col cuore, e che si legge tutta d’un fiato. Al romanzo è stata semplicemente cambiata la copertina, attualizzata ai nostri giorni, e sono state aggiunte delle dediche ad Antonella, comprese un paio di poesie.
Nei giorni scorsi, a Palermo, presso lo Sporting Club, luogo amato e frequentato dall’autrice, si è tenuto un incontro, tra l’altro molto partecipato, nel quale è stata presentata la ristampa del libro, e nel quale sono intervenuti il fratello dell’autrice, Enzo Di Garbo, la giornalista Barbara Filippone che nove anni fa scrisse la recensione del romanzo ed intervistò Antonella, e Francesco Caparotta, docente del liceo classico “F. Scaduto” di Bagheria e caro amico della Di Garbo. Hanno partecipato inoltre, con le letture di alcuni passi del libro, Alice Giordano, studentessa alla scuola di doppiaggio, e Dario Raimondi, attore. Alla fine della presentazione, un breve ma toccante intervento del marito dell’autrice, Ettore Collosi.
Sensazione comune durante questo incontro, nel quale si è parlato in generale del romanzo e si è ricordata Antonella Di Garbo, è stata quella di percepire la presenza di Antonella, non soltanto in qualità di autrice del libro. Attraverso le parole e l’affetto che la Di Garbo ha lasciato a chi l’ha amata e conosciuta, ha permesso di poterla ricordare sempre, ogni giorno, a prescindere da ogni cosa e da quel destino che l’ha semplicemente portata via da questa terra, ma non da tutto il resto.