Roma, 27 dic. (TMNews) – “Una cinepastiera”, così il regista Luca Miniero ha definito ironicamente il suo film “Un boss in salotto”, in uscita il primo gennaio dopo tutta la serie delle commedie italiane di Natale. Miniero, autore dei grandi successi di “Benvenuto al nord” e “Benvenuto al sud”, questa volta dirige una commedia ambientata nel nordest con Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Luca Argentero: lei è una merdionale che ha rinnegato le proprie origini e ha costruito, in un piccolo centro del nord, la famiglia perfetta insieme ad Argentero. Tutto funziona perfettamente in famiglia fino a quando non irrompe a casa sua il fratello (Papaleo), accusato di essere un boss di camorra. “Qui il conflitto nord-sud è sullo sfondo, e i difetti del sud sono estesi anche al nord” ha affermato il regista.
Il presunto boss diventa un elemento prezioso in quel microcosmo perfetto, soprattutto quando gli imprenditori del nord in difficoltà scoprono che è legato alla malavita campana, e quindi può garantire prestiti. “Qui viene presa di mira l’accondiscendenza del nord, e l’atteggiamento comune che favorisce l’ascesa del boss” ha affermato Miniero. Gran parte della commedia ruota intorno alla finta settentrionale Cortellesi, e per il regista “questo in fondo è un film anche sulle proprie origini: l’Italia offre molti spunti se ci si confronta con le realtà locali”.
Per Papaleo “la rivalità tra nord e sud ormai si è attenuata, anche perché forse il nord ha capito che deve abbassare un po’ la cresta”. Per la Cortellesi il suo personaggio era “un po’ detestabile, perché maltratta marito e figli”, ma per l’attrice il film è stato un’occasione per confrontarsi con un dialetto del nord e “per rappresentare un personaggio scorretto e fastidioso”.