A chiusura della mostra “Oltre Quasimodo | Sapevo già tutto, e volli peccare”, un recital di poesie legate alle 27 gouaches esposte, realizzate da Salvatore Quasimodo nel 1953, unica e straordinaria incursione del poeta Premio Nobel nel mondo delle arti visive.
Per il finissage della mostra, domenica 16 febbraio alle 11, il RISO – Museo regionale d’arte moderna e contemporanea, diretto da Evelina De Castro, ospita un recital di versi di Quasimodo abbinati alle gouaches, curato da Daniela Musumeci e Maria La Bianca. Autrici a loro volta di raccolte di versi, daranno voce e interpretazione alle 27 poesie del premio Nobel, una per ogni opera esposta, scelte dal figlio Alessandro, regista e autore, dalle raccolte più famose del padre, seguendo il fil rouge della parola “cuore”. La profondità dei versi e le suggestioni visive di Quasimodo poeta – e in questa unica occasione, pittore – divengono così un unico atto artistico che fa rivivere il verso “sapevo già tutto e volli peccare” dal Prometeo di Eschilo tradotto dal greco dallo stesso Quasimodo.
Daniela Musumeci (Palermo 1953) ha pubblicato fra l’altro la raccolta Ricorrenze e altre poesie (Kemonia, 2021), mentre è di Maria La Bianca (Palermo, 1962)la raccolta (non) Sarò pubblicata postuma (Ensemble 2021).
Ingresso gratuito
LA MOSTRA
Salvatore Quasimodo (Modica 1901– Napoli 1968) era affascinato dalle arti visive ma il suo unico esperimento nel campo fu una serie di 27 gouaches nate quasi per caso, nel 1953, un gioco intellettuale che si esaurisce presto e che il poeta siciliano vorrebbe fosse distrutto. Ma l’amico Alberto Lùcia le conserva e nel 1993 il figlio del poeta, Alessandro Quasimodo le riunisce in un prezioso libro associandole ad altrettante poesie unite dalla parola “cuore”, e le espone un’unica volta a Roma nel 1994. A distanza da quell’unica esposizione, gli eredi di Alberto Lùcia hanno concesso in prestito la preziosa collezione (da loro gelosamente custodita e protetta), per la mostra “Oltre Quasimodo. Le 27 gouaches. Sapevo già tutto, e volli peccare”, ospitata dal 6 dicembre scorsoal Museo regionale d’Arte moderna e contemporanea RISO.
Nel titolo sono riprese le parole che Salvatore Quasimodo scrive in una lettera a Maria Cumani, citando una frase dal Prometeo di Eschilo, riferita alle sofferenze fisiche e “dello spirito” che derivano dal suo amore per la poesia.
Le27 gouaches, realizzate nel 1953, rappresentano l’unico esperimento pittorico che si conosca del poeta Premio Nobel nel 1959; un documento prezioso e raffinato che testimonia l’interesse di Quasimodo per le arti visive e fornisce un interessante contributo per la comprensione del clima culturale dei primi anni Cinquanta a Milano, dove egli vive.
INFO MUSEO
RISO Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea
corso Vittorio Emanuele 365 – Palermo
Orari: da martedì a sabato 9 >18.30
domenica e festivi 9 > 13
Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura
lunedì chiuso, eccetto i festivi