In occasione del XXXII anniversario della strage di Capaci, dove il 23 maggio del 1992 furono assassinati dalla mafia Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani ci sarà, il 23 maggio dalle ore 10, a Palazzo Jung in via Lincoln 72 a Palermo, la presentazione del Museo del presente.
Dalle ore 10.30 alle ore 11.45 in diretta RAI, dal palco allestito nel parco del Museo del presente sarà possibile accedere per seguire il momento della cerimonia di presentazione, alla presenza dei vertici dei partner istituzionali del territorio che interverranno, come il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il Sindaco della Città Metropolitana e della Città di Palermo Roberto Lagalla, della Provincia Autonoma di Bolzano il Vice Presidente Daniel Alfreider per poi proseguire con le istituzioni nazionali, ad oggi confermate, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, dei vertici della DEA, dell’FBI, della rappresentanza del Governo degli Stati Uniti d’America con la Console Generale Tracy Roberts- Pounds con Louis J. Freeh, già Direttore Generale dell’FBI e amico di Giovanni Falcone.
Accanto a Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, saranno presenti sul palco anche i diversi partner che hanno concorso e concorreranno direttamente alla realizzazione del Museo del presente, tra questi il Sindacato della Cisl, con il Segretario Generale Luigi Sbarra, Mitsubishi Electric Italia, Eni, Fondazione Conad, Irfis, Confcommercio, Cisl,
Città di Vimercate, Comando Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, Associazione Nazionale Alpini, presenti anche le aziende leader dell’industria e del design italiano Alcea, Cigierre, Edra, Plank, Unifor, Scent Company, Silca di Cesena, Viabizzuno e diverse altre realtà produttive.
Dalle ore 13 alle ore 17.58 sarà possibile visitare gli spazi rigenerati della Galleria del presente e della Biblioteca Blu, fino ad esaurimento della capienza.
Dalle ore 17 alle ore 17.58 sarà inoltre possibile partecipare al concentramento di commemorazione civile nei pressi dell’Albero Falcone, in via Notarbartolo, simbolo di aggregazione sociale e civile sin dalle ore successive alla strage di Capaci ai giorni nostri.
A seguire, in forma riservata, alle ore 19, sarà celebrata la messa di suffragio nella Basilica Metropolitana di San Domenico in memoria delle vittime della strage di Capaci.
LE INIZIATIVE DELLA RETE PER LA CULTURA ANTIMAFIA NELLA SCUOLA
Giovedì 23 maggio, davanti il Tribunale di Palermo, insieme all’Associazione Nazionale Magistrati e all’Ordine degli Avvocati, si rinnoverà la memoria della catena umana che ha attraversato Palermo nel 1992.
A Piazza Vittorio Emanuele dalle ore 9.30 gli studenti delle 56 scuole che hanno aderito alla manifestazione si esibiranno in canti, letture di poesie, rappresentazioni teatrali e performance artistiche. Alle ore 11.45 a Piazza della Memoria una delegazione di studenti, docenti e dirigenti scolastici parteciperà al momento di solenne ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta organizzato dai magistrati e dagli avvocati di Palermo in toga.
A seguire, alle ore 12, partirà la catena umana che, in un abbraccio simbolico tra mondo della scuola e della giustizia, circonderà il Tribunale di Palermo intonando l’inno di Mameli.
Nelle giornate del 22 e del 23 maggio ci saranno altre 33 scuole aderenti alla Rete per la cultura antimafia che organizzeranno, in autonomia, iniziative commemorative. Faranno attività le scuole di numerosi quartieri di Palermo: da Cruillas a Borgo Nuovo; dal Cep allo Zen alla Noce; da Malaspina alla Zisa; da San Lorenzo a Tommaso Natale e anche le scuole di diversi comuni della Sicilia: da Corleone a Modica; da Termini Imerese a Bagheria, da Trapani a Capaci.
Tra le tante iniziative anche un momento sportivo: un torneo di palla-prigioniera che si svolgerà mercoledì 22 maggio alle ore 8.30 al PalaOreto e che coinvolgerà 400 bambini di quarta e quinta primaria delle scuole IC Margherita Hack, IC Cruillas, IC Nazario Sauro, IC Pirandello – Borgo Ulivia, IC De Amicis Da Vinci, IC Giuseppe Scelsa, DD Gabelli.
La tre giorni sarà aperta martedì 21 maggio alle ore 9.30 da un convegno, in forma seminariale, che si svolgerà all’Istituto Superiore Pio La Torre di Palermo (via Nina Siciliana, 22) dal titolo: “Lotta alla mafia: attuazione della Costituzione e ruolo della Magistratura”. L’incontro, dopo i saluti di Daniela Crimi, sarà introdotto da Giusto Catania dirigente della scuola capofila della Rete per la cultura antimafia, e vedrà gli interventi di quattro prestigiosi magistrati che hanno fatto al storia della lotta alla mafia nel Paese: Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo; Giuseppe Di Lello, magistrato del pool antimafia; Franca Imbergamo della Direzione nazionale antimafia; Gioacchino Scaduto, già giudice per le indagini preliminari. Il seminario sarà coordinato dalla Dirigente scolastica Claudia Contino.
Lo spettacolo “Lettere da Mafia e Antimafia”. Impegno civile, legalità e riscatto alla Tonnara Bordonaro
Lo spettacolo “Lettere da Mafia e Antimafia” è in programma a Palermo mercoledì 22 maggio alle 19 negli spazi della Tonnara Bordonaro, al civico 9 dell’omonima piazza. Un momento di riflessione su temi cruciali quali la legalità, il sacrificio di chi ha perso la vita nella lotta alla criminalità organizzata e il riscatto della Sicilia dal dominio di Cosa Nostra. A cura dell’associazione “Art Break”, lo spettacolo vede alla regia Simona Salvatore, che ha firmato anche i testi e che sarà sul palco insieme a Katiuscia Amelio. Andato in scena per la prima volta nell’ottobre del 2018 registrando il “tutto esaurito” in sala, “Lettere da Mafia e Antimafia” è un progetto di grande spessore, con una struttura e un’articolazione essenziali che mirano dritte alla coscienza degli spettatori. La direzione della Tonnara Bordonaro, incantevole struttura che sorge nella borgata costiera di Vergine Maria, ha fortemente voluto ospitare l’evento per ricordare il magistrato Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, uccisi insieme agli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, che viaggiavano sulla prima auto investita in pieno dall’esplosione nell’attentato di Capaci, il 23 maggio del 1992. A patrocinare l’iniziativa, la Fondazione “Giovanni Falcone”, l’associazione culturale “Archetipa”, la Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia ed ESFO, Ente Superiore di Formazione e Orientamento. A introdurre i contenuti dello spettacolo, diviso in tre atti, sarà la giornalista Marianna La Barbera. Previsti gli interventi di Antonietta Greco, presidente dell’associazione culturale “Archetipa”, del presidente della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia Salvatore Bivona e di Luciana Deni, direttrice didattica di ESFO. L’ingresso ha un costo di dieci euro, consumazione inclusa.
XXXII anniversario della strage di Capaci: ordinanza di limitazione della circolazione veicolare e pedonale
L’Ufficio Traffico e Mobilità ordinaria del Comune di Palermo ha emesso un’ordinanza di limitazione al traffico veicolare e pedonale in varie vie e piazze cittadine per consentire lo svolgimento della “Manifestazione in occasione dell’anniversario XXXII della strage di Capaci”, il 23 maggio 2024. Il provvedimento ordina, dalle ore 8 alle ore 18.30 di giovedì 23 maggio, e fino a cessata esigenza, in via Notarbartolo, nel tratto compreso tra la via Giacomo Leopardi e la via F.sco Lo Jacono: l’istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati; e, dalle ore 14 alle ore 18.30 o fino a cessata esigenza: la chiusura al transito veicolare dell’intero tratto. Inoltre, dal giorno 20 maggio al 24 maggio, in via Carmelo Pardi, intero tratto e in via Filippo Pardi, intero tratto: ci sarà la chiusura al transito veicolare, con istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta in ambo i lati. Infine, in via Della Pace, lato destro del tratto compreso tra la via Filippo Pardi e via Dello Spasimo è disposta istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta, a eccezione dei mezzi utilizzati per le riprese.
PRIMARADIO DEDICA PALINSESTO A TESTIMONIANZE DIRETTE E RICORDI ASCOLTATORI
Falcone che fuma il suo sigaro cubano in auto e che viene “rimproverato” dall’agente di scorta, Falcone che segue lavorando con la coda dell’occhio dalle telecamere del suo bunker al Palazzo di Giustizia gli agenti in servizio mentre giocano a carte e poi esce per rimproverarli quando non fanno il gioco giusto. Queste testimonianze di protagonisti diretti e indiretti della strage di Capaci e i ricordi degli ascoltatori di quel terribile giorno del 1992 animeranno l’intero palinsesto di giovedì 23 maggio dell’emittente radiofonica Primaradio, che trasmette nella Sicilia Occidentale, e che vuole ricordare così il trentaduesimo anniversario della strage. Parlano poliziotti che hanno lavorato alla scorta del Giudice Falcone, l’ex autista Giuseppe Costanza, che si salvò perché seduto nel sedile posteriore dell’auto blindata avendo lasciato la guida al magistrato, i soccorritori, giornalisti e fotografi arrivati presto sul luogo della strage ma anche semplici cittadini che ricordano cosa stavano facendo quel giorno in concomitanza con la strage e cosa hanno provato e pensato.
Giuseppe Costanza, autista del giudice Giovanni Falcone, racconta gli ultimi 13 minuti prima dell’esplosione: “si disse che se io fossi stato alla guida il giudice Falcone stando seduto dietro si sarebbe salvato lui e sarei morto io. Ne sarei stato più che felice perché se Falcone fosse rimasto in vita l’Italia oggi sarebbe ben diversa, lui sapeva dove mettere le mani. Lo dico perché la settimana prima dell’attentato, arrivando a Palermo, salendo in macchina mi disse ‘è fatta, sarò il Procuratore nazionale Antimafia, ci organizzeremo come ufficio a Palermo e ci muoveremo con un piccolo elicottero’. La strage penso proprio sia dovuta a quella nomina. E successivamente – conclude Costanza – in via D’Amelio è stato ucciso il giudice Borsellino per la stessa motivazione perché sarebbe stato il successore di Falcone alla direzione nazionale antimafia”.
Diego Bonsignore, poliziotto in pensione ex autista di Giovanni Falcone per 4 anni ricorda ai microfoni di Primaradio quando il giudice stava fumando un grosso sigaro cubano, lui aprì il vetro e fece notare al magistrato che stavano soffocando: “pensavo che mi avrebbe sollevato dalla scorta invece il dottor Falcone ha saputo incassare”. A Bonsignore viene in mente anche quando giocavano con i colleghi a carte nel bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo: “lui ci guardava dalle telecamere e quando vedeva che un collega giocava male usciva e gli diceva in dialetto non sai giocare, levaci mano”.
Antonio Vassallo, allora giovane fotografo di Capaci, arrivò sul posto pochi minuti l’esplosione e vide estrarre dall’auto blindata Giovanni Falcone “a cui dondolava ancora la testa” e la giudice Francesca Morvillo sua compagna. A Vassallo sequestrarono il rullino della sua macchina fotografica che non è mai finito agli atti dell’inchiesta. O ancora chi arrivando sul posto mezz’ora dopo sentiva un forte odore di “carne bruciata” o vedeva gli investigatori raccogliere dentro secchi di plastica reperti anche umani.
Il murales interattivo dedicato ai bambini vittime della mafia
Un murales interattivo ricorderà tutti i bambinə uccisi dalla mafia. L’artista Domenico Pellegrino presenta Picciriddi, un’opera dinamica e interattiva che sarà costruita, nei prossimi mesi, insieme ai giovani del Gonzaga Campus.
Il progetto è stato pensato dal Campus insieme all’artista proprio per parlare ai bambini e ai giovani con la voce dei più piccoli, comunicando linguaggi nuovi e semplici: il gioco e lo sport in chiave educativa come antidoti alla violenza e alla mafia.
L’artista siciliano, noto per le sue opere urbane ed installazioni luminose, inaugurerà l’opera in occasione della giornata della legalità, il 23 maggio alle ore 15, in via Piersanti Mattarella.
Nell’opera è stato scelto il pallone e il campo da gioco; ci saranno, infatti, tanti palloni colorati con all’interno i nomi dei minori uccisi dalla mafia.
Il 23 maggio ricorre il 32esimo anniversario della strage mafiosa di Capaci, dove nel 1992 furono assassinati dalla mafia i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e gli agenti della polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
L’installazione prende ispirazione dalla omonima sezione “I Picciriddi”, ospitata dentro l’applicazione NOma, che contiene 18 storie di fatti accaduti a Palermo. Le storie sono tratte dal libro “Al posto sbagliato” di Bruno Palermo, edizione Rubettino, che nel suo libro raccoglie centotto storie di bambini vittime di mafia.
CIsl Pa Tp alle inizitive della Fondazione Falcone
“Parteciperemo alle iniziative del 23 maggio in memoria del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta per ribadire che non bisogna mai abbassare la guardia nei confronti della mafia e ogni forma di criminalità e che solo se, tutti insieme, politica, istituzioni, mondo imprenditoriale, società civile, porranno alla base delle azioni quotidiane la legalità, sarà davvero possibile avviare il percorso per liberare la nostra terra dall’oppressione mafiosa”. Così il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, annuncia la partecipazione del sindacato come ogni anno, alle iniziative previste per il prossimo giovedì 23 maggio a Palermo, organizzate dalla Fondazione Falcone, quando ricorreranno i trentadue anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. “La legalità è il primo passo per uno sviluppo equo e partecipato del nostro territorio, e per affermarla bisogna preservare la memoria di ciò che è stato, dell’impegno dei nostri Eroi Antimafia per seguire ogni giorno il loro esempio”, aggiunge La Piana che la mattina prenderà parte alla inaugurazione del Museo del Presente, progetto che vede impegnata in prima linea la Cisl a livello nazionale. Nel pomeriggio la partecipazione al minuto di silenzio davanti l’albero Falcone. “La cultura antimafia passa proprio dal ricordo e dalla memoria, non bisogna mai dimenticare e dal ricordo bisogna ripartire per una forte azione di contrasto alla mafia che ancora cerca fortemente di condizionare il futuro del nostro tessuto economico e sociale e dei nostri giovani”, conclude La Piana.