Ustica, l’isola nel Mediterraneo spesso visibile dall’autostrada che collega Palermo con Trapani, si riconferma sempre come la soluzione per chi cerca una vacanza sicura lontano dallo stress della quotidianità, disponibile e fruibile tutto l’anno. E’ la meta ideale per chi vuole godere di un ambiente incontaminato, una destinazione naturale per chi vuole vivere in un luogo temperato. E non è un’isola solo per sub.
In tempi ancora di pandemia, Ustica ha quasi il 100% degli abitanti immunizzati dal Covid (91,84% con prima dose, immunizzati totali 88,10%, rimanente 8% tra giovani e non vaccinabili), quindi si può ben definire come Covid Free.
Ustica, i suoi aspetti
Un lembo di terra vulcanica accarezzata dal vento, una piccola isola verde sospesa in un mare blu cobalto, la perla nera così è chiamata, è un angolo di paradiso del Mediterraneo.
Con una superficie di poco più di otto chilometri quadrati, l’isola è una sorta di anfiteatro che guarda al mare, mentre il perimetro costiero è un alternarsi di suggestive grotte e insenature.
I suoi fondali sono una vera e propria meraviglia, spettacolari per i colori e per la ricchezza della flora e della fauna marina. Un patrimonio che la comunità dell’isola ha voluto fortemente salvaguardare e proteggere e che, nel 1986, ha portato alla creazione, prima fra tutte in Italia, dell’area marina protetta.
Lontana dal turismo di massa, Ustica è la meta ideale per una vacanza fatta di cose semplici e a contatto con la gente del luogo e con la natura.
Non solo mare, dunque, ma anche relax e passeggiate lungo i sentieri per conoscere l’anima di questi luoghi in una dimensione di vacanza sostenibile e più intima che fa sentire di appartenere da sempre a questa isola.
Ustica è turismo lento, lontano dai flussi del turismo mordi e fuggi. Ustica è turismo sostenibile, adatto a chi predilige fare passeggiate, camminiate in collina o lungo la costa, senza essere inseguito dagli stressanti orari degli hotel tradizionali.
Il documentario della “nave romana” sommersa
presentato nella sede dell’Area Marina Protetta
Presentato lo scorso 29 agosto, in prima visione a Ustica, nella sede dell’Amp-Area Marina Protetta, il documentario “La nave romana di Ustica” a cura del video operatore subacqueo e documentarista Riccardo Cingillo, realizzato con il contributo dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana e della Soprintendenza del Mare.
Il relitto, che si trova nell’itinerario della Falconiera, a 200 metri dalla costa e 80 metri di profondità, era stato individuato in occasione del posizionamento sul fondale marino del “Cuore di Sebastiano”, l’opera in marmo realizzata dal maestro Giacomo Rizzo in memoria di Sebastiano Tusa.
Durante le attività di recupero si è rivelato fondamentale il supporto tecnico fornito dal Dipartimento di studi classici e archeologia dell’Università di Malta diretto dal Professor Timmy Gambin, che è intervenuto alle operazioni con il proprio team di tecnici e altofondalisti.
Altra importante collaborazione quella fornita dal nucleo sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, guidato dal Comandante Riccardo Nobile e del CNR di Capo Granitola.