Anche i delegati Israele e Palestina, seduti allo stesso tavolo, hanno sottoscritto la “Dichiarazione di Palermo”, il documento, firmato dai trenta Paesi che hanno partecipano alla Conferenza agricola euromediterranea, incontro internazionale sull’agricoltura e la pesca che si è svolto al castello Utveggio, a Palermo.
L’appuntamento, che rientra nell’ambito del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea e ha visto la partecipazione di ministri dell’Europa e dell’area Med, tra cui l’italiano Maurizio Martina. I paesi hanno adottato un documento che prevede la promozione della crescita nelle aree rurali dell’innovazione, la ricerca e lo scambio di esperienze per lo sviluppo dell’agricoltura, per la lotta agli sprechi, per prendere misure adeguate ai cambiamenti climatici e per la promozione della dieta mediterranea. Nel documento si sottolinea come il 2015 sarà un anno cruciale per l’agenda internazionale mediterranea, in particolare per la concomitanza di diversi eventi mondiali, tra cui l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile post-2015, l’Expo di Milano sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, la 21/ma Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l’11/ma riunione sul protocollo di Kyoto che si terrà a Parigi.
“Dopo 11 anni – ha detto Martina – abbiamo deciso di chiamare a raccolta trenta Paesi per rimettere al centro le politiche relative allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla cooperazione nel Mediterraneo. Abbiamo avuto un importante confronto con gli altri Stati per ribadire l’importanza di una strategia globale che si occupi, da subito, del tema mondiale della sicurezza alimentare. Nel Mediterraneo il sistema agroalimentare conserva ancora un importante ruolo all’interno del contesto economico-occupazionale dei paesi. Dobbiamo fare di più e cercare di mettere in condizioni i giovani di trovare spazio in questo settore perché sono loro la nostra scommessa ed il nostro futuro”. La Dichiarazione di Palermo ribadisce inoltre come l’agricoltura possa contribuire alla crescita inclusiva. Gli obiettivi da raggiungere consistono in una migliore sostenibilità ambientale, nella lotta contro la povertà e l’esclusione, in una maggiore stabilità politica nella zona del Mediterraneo e nella lotta contro le migrazioni forzate. “Se i Paesi del Mediterraneo – ha detto il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, nel suo intervento alla Conferenza euro-mediterranea – vogliono arginare la marea di migrazione forzata e la sofferenza umana a essa connessa, dovrebbero mettere lo sviluppo agricolo, alimentare e rurale al centro della cooperazione nella regione”. Il direttore generale della Fao ha, infatti, sottolineato lo stretto rapporto tra agricoltura e migrazione e l’importanza di investire nello sviluppo rurale.
“Abbiamo bisogno di trovare alternative – ha spiegato – per incrementare gli incentivi per i giovani a impegnarsi in attività rurali, in agricoltura, nell’allevamento del bestiame, nella pesca e nell’acquacoltura nei propri paesi e comunità”. A questo proposito il ministro Martina ha ricordato il piano presentato oggi da ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
“Un progetto – ha spiegato – molto importante sul fronte della ricerca che permette di mettere in rete le università euromediterranee. Un altro piano, che verrà presentato dall’Italia all’Ue, coinvolge la Banca europea degli investimenti per sovvenzioni all’imprenditoria giovanile”.(ANSA).