Sono tre le tratte che partono dall’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi interessate dal provvedimento contro il caro voli, presentato ieri dal vertice della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dall’assessore ai Trasporti, Alessandro Aricò, che beneficiano dello sconto del 25% per tutti i residenti in Sicilia. Si tratta di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio.
A questa agevolazione si aggiungerà un ulteriore taglio del 25% per gli studenti e le fasce economicamente deboli.
Gli sconti – secondo quanto annunciato in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans di Palermo – potranno giungere fino a un massimo di 150 euro a passeggero.
“Apprendiamo con soddisfazione dell’importante agevolazione sui biglietti aerei – ha commentato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra – e manifestiamo il nostro apprezzamento per il provvedimento appena emanato dal governo regionale e dall’assessorato alle Infrastrutture che, certamente, contribuirà in maniera significativa alla mobilità dei cittadini siciliani, verso epicentri fondamentali di interessi economici, sanitari ed istruzione. Sarà prezioso soprattutto nei periodi di alta stagione che vedono schizzare i prezzi in maniera esponenziale”.
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“L’iniziativa presentata ieri dal governatore Schifani per fronteggiare il caro voli è un modo per intervenire a sostegno dei tanti siciliani vittime di quello che, in modo sempre più evidente e innegabile, è un sopruso ai danni della nostra regione.
Mentre prosegue infatti l’azione politica e amministrativa su diversi fronti, e mentre attendiamo gli sviluppi delle verifiche avviate a livello nazionale ed europeo dalle autorità antitrust, il governo regionale ha individuato delle risorse che serviranno a lenire i danni subiti dai cittadini e dall’economia della Sicilia. Una ragione per apprezzare ancora una volta il grande impegno profuso fino ad ora e che continua per arrivare alla soluzione di questo problema”.
Lo dichiarano congiuntamente Marcello Caruso, Coordinatore regionale e Stefano Pellegrino, presidente dei deputati regionali di Forza Italia.
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Decreto caro-voli, Federconsumatori Sicilia chiede chiarezza
Federconsumatori Sicilia nutre molti dubbi sul decreto annunciato dal Presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore ai Trasporti, Alessandro Aricò, in base al quale sarà messo in piedi un meccanismo di rimborso del prezzo dei biglietti da e per la Sicilia, fino ad un massimo di 150 euro. I dubbi sono sia di merito che di metodo.
Per quanto riguarda il merito: si prendono 12,5 milioni di euro assegnati dallo Stato per risolvere i problemi derivanti dall’insularità della Sicilia e altri 15 milioni li mette la Regione, prendendone 10 dalla finanziaria 2024. In pratica si prendono soldi che lo Stato paga per risolvere i problemi dell’insularità e altri soldi che i cittadini siciliani versano in tasse o ricevono come trasferimenti dallo Stato e si dirotta un totale di 27,5 milioni di euro per
tamponare, e non certo risolvere, il problema del caro voli.
“Da mesi chiediamo un vero tavolo tecnico di alto livello tra Ministero dei Trasporti e Regione per risolvere in maniera strutturale il problema del carovoli – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa -. La risposta è stata una misura anti-algoritmo che il Governo nazionale si è rimangiato nel giro di due settimane e, adesso, un decreto regionale che il 10 novembre promette soldi a pioggia a partire dal 1° dicembre”.
Federconsumatori Sicilia è convinta che il caro-voli si combatta aumentando l’offerta, mettendo più aerei in pista quando servono. Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che per gran parte dell’anno l’offerta di posti sia congrua e che, di conseguenza, non è possibile prevedere voli in eccesso per 11 mesi su 12.
Ma è possibile, se lo si programma in modo corretto, usare gli scali di Comiso e Trapani-Birgi per assorbire l’extra-traffico delle feste senza mandare in tilt Catania e Palermo. Natale, da duemila anni, cade sempre il 25 dicembre: una programmazione si può fare.
Per quanto riguarda il metodo, poi, i dubbi sono ancor di più. Ci sembra molto difficile che le compagnie aeree accettino di modificare i propri sistemi di prenotazione per inserire la possibilità di ottenere lo sconto. Ci sembra ancor più improbabile che vengano fatti controlli a campione in aeroporto per verificare che l’autocertificazione sia veritiera.
Ci sembra molto più probabile, al massimo, che tutto questo sistema venga gestito dalla Regione tramite rimborsi ex post: prima si paga il biglietto a prezzo pieno (sperando che le compagnie non ne approfittino per alzare ulteriormente il prezzo), poi si chiede il rimborso tramite un portale (che ancora non c’è).
Se così sarà, allora bisogna fare i famosi conti della serva: il rimborso massimo è di 150 euro, i soldi a disposizione sono 27,5 milioni per 13 mesi.
Ciò vuol dire che, se tutti i rimborsi saranno da 150 euro, ci saranno da gestire oltre 180 mila rimborsi in poco più di un anno, cioè oltre 14 mila al mese, cioè circa 500 al giorno in media.
Ma non tutti i rimborsi saranno da 150 euro, quindi le pratiche da smaltire saranno molte di più. Federconsumatori Sicilia, per questo, aspetta di conoscere i dettagli di questo sistema e il costo di gestione delle pratiche (che pagheranno i siciliani).
Aspettiamo di sapere anche se ci sarà un numero massimo di biglietti rimborsabili in un mese, se ci sarà un “click day” per ottenere i rimborsi, se ci saranno metodi efficaci per controllare che chi chiede il rimborso ne abbia realmente diritto.
Facciamo infine notare che la misura annunciata dal Governo Regionale riguarda solo i residenti in Sicilia, ma la stragrande maggioranza di chi compra un biglietto aereo per la Sicilia a Natale o a Pasqua non è più residente in Sicilia da anni: è emigrato al nord per lavorare, ha spostato la residenza, magari ha figli nati a Bergamo bassa. Tutte queste persone non potranno ottenere lo sconto.
Alla luce di tutti questi dubbi, Federconsumatori Sicilia chiede al Governo Schifani di fare chiarezza prima possibile su tutte le questioni sollevate e, allo stesso tempo, invita i siciliani a conservare biglietti e ricevute di tutti i voli effettuati a partire dal 1° dicembre, anche se quel giorno il sistema dei rimborsi non sarà ancora partito.
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STOP CARO VOLI IN SICILIA, UNICOOP SICILIA E UNCI AL FIANCO DEL GOVERNO REGIONALE
“Il provvedimento sul caro voli in Sicilia, che il governo regionale ha messo in
campo, rappresenta una scelta fondamentale per lo sviluppo dell’isola e un atto di
civiltà verso i nostri cittadini vessati da fin troppo tempo con tariffe indecenti. Oggi ai
siciliani viene di fatto negato il diritto a viaggiare, ma ancora più vergognoso il
diritto di poter, in modo particolare nel periodo di feste, ricongiungersi con i propri
cari”.
É quanto affermano il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino e il presidente
di Unci Sicilia Andrea Amico, che dichiarano di essere al fianco del governo
regionale in questa battaglia contro il caro voli in Sicilia.
“Il tema dell’insularità rappresenta il perno e l’obiettivo primario, che grazie al
riconoscimento legislativo ristabilisce la tanto dibattuta questione di pari opportunità,
per il superamento delle difficoltà e delle diseconomie con cui la Sicilia fa i conti da
fin troppi anni”.
“Bene, dunque, – continuano Coppolino e Amico – ha fatto il governo regionale a
destinare più di 27 milioni di euro di fondi propri, che garantiranno sconti per almeno
tredici mesi assieme a quelli assegnati dallo Stato alla Sicilia proprio in nome di
quella insularità ormai strumento imprescindibile per lo sviluppo della nostra terra,
come previsto all’articolo 119 della costituzione che “riconosce le peculiarità delle
isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti
dall’insularità”.
“É il momento di dare una risposta politica seria e concreta ad una vera e propria
speculazione attuata sulla pelle delle famiglie siciliane, in un momento storico di
grave crisi economica non soltanto per la Sicilia ma per tutto il resto del paese”.
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