La tragedia avvenuta a Casteldaccia impone due necessità: la prima è la solidarietà incondizionata ai familiari delle vittime; la seconda, non meno importante se si vuole evitare che simili devastazioni si verifichino ancora, è una riflessione sul ruolo delle professionalità tecniche nella salvaguardia del territorio e nella sua messa in sicurezza”. Con queste parole,
La tragedia avvenuta a Casteldaccia impone due necessità: la prima è la solidarietà incondizionata ai familiari delle vittime; la seconda, non meno importante se si vuole evitare che simili devastazioni si verifichino ancora, è una riflessione sul ruolo delle professionalità tecniche nella salvaguardia del territorio e nella sua messa in sicurezza”: con queste parole, il presidente provinciale del Collegio dei Geometri e Geometri laureati Carmelo Garofalo commenta gli esiti del maltempo che a Palermo, Agrigento e Caltanissetta ha determinato morti, dispersi e danni all’economia.
“Nessuno può sostituirsi ai tecnici qualificati quando si tratta di valutare la sicurezza degli edifici e dei luoghi in cui sorgono – afferma il presidente – e nessuno può improvvisarsi conoscitore di un territorio se ne ignora le caratteristiche morfologiche e le specificità, a partire dagli aspetti idrici e idrogeologici”.
“Nozioni che non possono certo appartenere a chiunque o essere veicolate da presunti esperti che non hanno alle spalle percorsi tecnici – precisa – e che non vivono il territorio nella sua complessità o, ancora, non ne conoscono le caratteristiche orografiche”.
“Istituzioni ordinistiche, enti pubblici, sindacati di categoria e imprese devono collaborare – suggerisce Garofalo – all’insegna del bene comune, nella consapevolezza che se il cittadino non viene orientato alle buone prassi, lo status quo non cambierà”.
In tal senso, il Collegio provinciale di Palermo è impegnato in un’azione di avvicinamento e di ascolto della cittadinanza che, entro qualche mese, si concretizzerà in un progetto preciso per intensificare il dialogo tra i geometri e l’utenza.
“La categoria che rappresento – afferma – è da sempre la più vicina alla gente nella quotidianità; anche in questa drammatica evenienza, non mancheremo di farci ambasciatori dei bisogni di chi ha perso tutto e cogliamo l’occasione per ribadire, laddove fosse necessario, la nostra più ferma contrarietà all’abusivismo edilizio e a qualsivoglia forma di illegalità nel settore delle costruzioni: la sicurezza, l’ecosistema e l’ambiente per noi sono prioritari”.
“Nessuno può sostituirsi ai tecnici qualificati quando si tratta di valutare la sicurezza degli edifici e dei luoghi in cui sorgono – afferma il presidente – e nessuno può improvvisarsi conoscitore di un territorio se ne ignora le caratteristiche morfologiche e le specificità, a partire dagli aspetti idrici e idrogeologici”.
“Nozioni che non possono certo appartenere a chiunque o essere veicolate da presunti esperti che non hanno alle spalle percorsi tecnici – precisa – e che non vivono il territorio nella sua complessità o, ancora, non ne conoscono le caratteristiche orografiche”.
“Istituzioni ordinistiche, enti pubblici, sindacati di categoria e imprese devono collaborare – suggerisce Garofalo – all’insegna del bene comune, nella consapevolezza che se il cittadino non viene orientato alle buone prassi, lo status quo non cambierà”.
In tal senso, il Collegio provinciale di Palermo è impegnato in un’azione di avvicinamento e di ascolto della cittadinanza che, entro qualche mese, si concretizzerà in un progetto preciso per intensificare il dialogo tra i geometri e l’utenza.
“La categoria che rappresento – afferma – è da sempre la più vicina alla gente nella quotidianità; anche in questa drammatica evenienza, non mancheremo di farci ambasciatori dei bisogni di chi ha perso tutto e cogliamo l’occasione per ribadire, laddove fosse necessario, la nostra più ferma contrarietà all’abusivismo edilizio e a qualsivoglia forma di illegalità nel settore delle costruzioni: la sicurezza, l’ecosistema e l’ambiente per noi sono prioritari”.