Un Festival ricco di iniziative che di anno in anno cresce e si rinnova, e che quest’anno, oltre Palermo, vive in altre 15 città. Infatti Le Vie dei Tesori ha già preso il via, a partire dai primi fine settimana di settembre, in 10 di queste città e comuni siciliani, suscitando grande entusiasmo e partecipazione, un esempio tra tutti è Trapani. Dal 4 ottobre il Festival riprende, e lo fa alla grande proprio dove è nato, ovvero a Palermo, dove continuerà per i successivi 5 week end fino al 3 novembre. Ma non finisce qui, in contemporanea Le Vie dei Tesori sarà anche a Catania che, per l’occasione aprirà 50 luoghi, mentre, per i primi 3 fine settimana approderà anche nel territorio della Val di Noto, coinvolgendo Ragusa, Modica e Scicli.
Saranno oltre 160 i siti palermitani che apriranno al pubblico: tornano i voli sui cieli della città e, tra le novità, ci saranno ulteriori voli col parapendio per ammirare la spiaggia di Mondello, i brunch in dimore storiche, esperienze sensoriali, visite a cantieri di restauro, passeggiate d’autore, iniziative per i più piccoli, concerti tra il barocco degli oratori, visite teatralizzate, tour alla scoperta della Palermo sotterranea; ed ancora, i siti militari della seconda guerra mondiale, le carceri, le ville e i palazzi nobiliari, chiese, torri, insomma, una città da scoprire dall’alto al basso, ma anche via mare non dimenticando le passeggiate a cavallo tra i polmoni verdi cittadini.
La 13esima edizione de Le Vie Dei Tesori è dedicata all’archeologo Sebastiano Tusa, nonché assessore regionale ai Beni Culturali. Il Festival, invece, è ideato e diretto da Laura Anello, presidente dell’Associzione Le Vie dei Tesori Onlus che così commenta: «Turisti e visitatori risultano soddisfatti per il 95 per cento, la chiave è la scoperta e la fruizione in modo innovativo di un patrimonio che appartiene a tutti».
La manifestazione è stata presentata ufficialmente a Palazzo Steri, a Palermo, ed ha visto la partecipazione del Magnifico Rettore Fabrizio Micari, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dell’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, e di vari rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni e volontari coinvolti in questo grande progetto.
L’Università, quest’anno è coinvolta ancor di più vista la massiccia partecipazione dei suoi studenti alle attività del Festival.
«Le Vie dei Tesori è nata proprio qui, allo Steri – ha detto il Rettore Fabrizio Micari – con l’idea di lanciare l’Ateneo in progetti di sviluppo, e nel 2006, è andato sempre crescendo. Sentire che oggi, oltre Palermo, il Festival si estende a tutta la Regione, rafforza la qualità dell’idea, e noi partecipiamo con molto entusiasmo, perché ci crediamo pienamente. Quest’anno, inoltre, per la prima volta partecipiamo col chiostro di S. Antonino restaurato e liberato dalle auto, con la sua cinquecentesca pavimentazione ritrovata, i suoi affreschi, più gli altri luoghi dell’Università. E già guardiamo al futuro».
Spazio anche al sociale con le visite presso le sedi della Missione di Speranza e Carità del frate missionario laico Biagio Conte, ma anche alla storia del cimitero di Santa Maria di Gesù, si potranno esplorare le Antiche Fornaci Maiorana. Aprono anche i luoghi della Giustizia, come la Questura e villa Pajno e Whitaker della Prefettura, la sede della DIA, ed allontanandoci un pò dalla città, si potrà godere della calma nell’Abbazia di San Martino, degustando le birre prodotte dai monaci.
«E’ un inno alla bellezza, per la diffusione e la conoscenza dei beni culturali del nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – e penso che il ministero della Cultura potrebbe riconoscergli una valenza nazionale. Tutto questo inoltre è segno di un bel cambiamento».
Andando oltre la Sicilia, quest’anno la manifestazione si ripete a Mantova, e si spera che, nel 2020, possa ritornare anche a Milano. Con la Regione, invece, è stato firmato un accordo che riconosce Le Vie dei Tesori come “volano turistico”.
Il Monastero e la chiesa di Santa Caterina, rispetto lo scorso anno, parteciperanno a pieno al Festival. «Al di là di questi ottimi numeri – ha sottolineato Padre Bucaro – la partecipazione della Diocesi c’è stata sempre, ed ora è maggiore. Tutto ciò che c’è, inoltre, c’è stato tramandato e noi, come comunità, lo mettiamo al servizio della stessa, ovvero restituendo il bene alla vera proprietà. Con Le Vie dei Tesori noi sperimentiamo che si crei una nuova dimensione del cittadino nei confronti della bellezza, oltre che essere un buon input allo sviluppo economico. Il nostro futuro è sulla bellezza che ci salva e ci educa».
Tanti sono inoltre gli operatori culturali e gli artisti che parteciperanno, o che sono coinvolti, per gli eventi del Festival, tra questi, Stefania Blandeburgo che, alla conferenza, ha anticipato le performance che si svolgeranno in suggestivi luoghi cittadini, insieme ai racconti delle storie su Palermo. Nella cripta delle Repentite apparirà una prostituta del ‘600, al Palazzo di Città invece i fantasmi, in programma anche visite teatralizzate a villa Whitaker.
Inoltre, Valentina Bruno con Babiplanner, organizzerà piccoli gruppi di piccini e bambini verso percorsi culturali e siti, attraverso anche alcuni dipinti simbolo di Palermo.
Ci sarà poi un itinerario contemporaneo serale, a cura della giornalista Paola Nicita, con 5 luoghi scelti per raccontare la creatività della nostra città; e Dario Macaluso curerà i quattro concerti con chitarra classica, negli oratori barocchi, in programma ogni venerdì dal 4 ottobre.
«In questi 2 mesi e mezzo che sono Assessore, sto scoprendo una Palermo straordinaria – ha dichiarato Manlio Messina, neo assessore regionale al Turismo – e non solo, la manifestazione o “esperienza”, sarà riconfermata tra i grandi eventi, ma ci tengo che diventi una manifestazione da prendere come esempio, in primis per la sua organizzazione. Poi, Le Vie dei Tesori ricade nella destagionalizzazione, e questo è strategico, aiutando anche i nostri operatori turistici. Interessante è anche la programmazione, a cui credeva fortemente Tusa, altro cardine fondamentale del turismo che il festival ben rappresenta. E poi sono contento che vengono coinvolti i bambini e le scuole». Il progetto infatti quest’anno collabora anche con l’Alternanza scuola-lavoro.
Da non dimenticare i “Viaggi dei Tesori” ovvero i tesori da scoprire in pullman in collaborazione con Labisi.
«Ringrazio per questa dedica a Sebastiano, poiché lui a questi progetti e alla cultura teneva tanto – ha detto Valeria Patrizia Li Vigni -. La Soprintendenza del mare sarà naturalmente aperta anche a visite fuori programma o per i laboratori subacquei».
Per le visite nei luoghi non è necessaria la prenotazione, tranne 17 di questi (indicati sul sito della manifestazione) dove invece bisogna prenotare, così come per le passeggiate. I coupon si possono acquistare su leviedeitesori.it o si possono trovare negli hub dislocati nel centro città.
Costi: 12 euro per 10 visite – 6 euro per 4 visite – euro 2,50 singolo ingresso. Sempre su leviedeitesori.it è possibile consultare il programma completo del Festival, con giorni e orari di apertura dei siti, ed i costi (comprese le modalità) per partecipare ai vari eventi.
Info: 091. 8420102 (tutti i giorni dalle 10 alle 18).