giovedì, 19 Dicembre 2024
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HomesocialeTorna la paura dell'influenza suina "A H1/N1". 3 i casi in Veneto

Torna la paura dell’influenza suina “A H1/N1”. 3 i casi in Veneto

Torna la paura per l’influenza AH1N1 più comunemente conosciuta come influenza suina, la pandemia che nel 2009 ha causato centinaia di morti e decine di migliaia di contagi nel mondo.

Secondo il Gazzettino.it, sono 3 i casi di decesso segnalati agli uffici sanitari della Regione Veneto: un uomo cinquantenne, deceduto dieci giorni fa, una donna di 65 anni scomparsa il mese scorso e un’altra paziente, anch’essa trovata positiva al virus A/H1N1, deceduta nelle ultime settimane nell’ospedale di Treviso.

Tutti i soggetti erano comunque affetti da patologie pregresse e sono stati trovati positivi allo stesso ceppo di derivazione animale alla base della pandemia del 2009.

Il virus dell’influenza AH1N1 si diffonde allo stesso modo dei virus dell’influenza stagionale, ovvero per via diretta o indiretta, Nel primo caso, attraverso le goccioline respiratorie e di saliva emesse con la tosse e con lo starnuto. Nel secondo, attraverso le mani venute a contatto con oggetti e superfici contaminate da secrezioni di persone infette (maniglie delle porte, corrimani, tavoli e banchi, rubinetti, attrezzature sportive, ecc), e portate agli occhi, al naso o alla bocca senza prima essere lavate.

I medici, considerato che l’influenza stagionale pare quest’anno maggiormente aggressiva rispetto le scorse stagioni, consigliano di proteggersi dall’influenza in generale, ma soprattutto da quella suina, facendo il vaccino antinfluenzale.

Ma quest’anno, molti hanno deciso di rinunciare alla vaccinazione a causa delle segnalazioni di morti sospette legate alla somministrazione di alcune dosi di vaccino che furono ritirate, in via precauzionale, dal mercato fino a quando le verifiche hanno appurato che le morti non avevano attinenza con il vaccino.

Due giorni fa, un altro caso di un uomo colpito dal virus H1N1 che si trova ricoverato nella terapia intensiva di cardiochirurgia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Si tratta di un paziente precedentemente ricoverato all’ospedale di Portogruaro, che visto l’aggravarsi delle sue condizioni è stato trasferito a Mestre – polo di riferimento per questa patologia. Le condizioni del paziente risulterebbero critiche ma stabili.

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