“Dal tramonto all’alba con gli Dei: la notte dell’archeologia vivente” è questo il tema che identifica l’iniziativa The Dinner in Red. Un appuntamento pubblico voluto fortemente dall’ideatrice Chiara Modìca Donà dalle Rose, in qualità di esperta della cultura di Castelvetrano e Selinunte, che avrà luogo il 13 agosto 2019 lungo la spiaggia ovest della contrada di Marinella di Selinunte, dalle mura del porto sino all’antico porto commerciale dell’antica Selinus, sotto l’Acropoli del Gorgo Cottone, nella parte più a ovest del vastissimo territorio di Castelvetrano, ove il mare mediterraneo lambisce dolcemente le coste ai piedi dei templi dei coloni Greci.
I templi di Selinunte erano di colore rosso come evidenziano alcuni resti conservati all’interno del Baglio Florio, dentro il più vasto parco archeologico della Magna Grecia del mondo. Il rosso è anche il colore del sangue della vita che scorre pulsante nelle vene degli uomini e dell’umanità che nei secoli ha vissuto quei medesimi luoghi, oggi meta turistica e di scavo archeologico.
L’immagine della iniziativa è opera dell’artista Rosa Mundi che ha creato il concetto di padiglione d’arte mitologico denominato “padiglione delle religioni perdute” in BIAS www.bias.institute e che nel 2020 si concentrerà anche nella zona che da Sciacca porta sito a Trapani, passando per Castelvetrano e Marsala.
Ma tornando alla scelta del colore rosso, non può non farsi uno stretto collegamento anche il colore del divino, del corallo di Sciacca e della Sicilia intera, il gioiello dono del mare con cui le donne di tutti i tempi hanno amato adornare le proprie chiome, le dita delle mani, le orecchie e i lunghi colli scaldati dal sole.
Rosso è anche il colore della lava dell’Etna e dei numerosi vulcani sottomarini che circondano la Sicilia, e che vivono silenziosi ma presenti più che mai nelle viscere della terra. La cena in rosso è quindi concepita come una grande tavolata, senza limiti di numero e di spazio, un banchetto elegante a cui partecipare rigorosamente vestiti di rosso, come cita la formula comunemente utilizzata nel mondo il dress code, accompagnati da una immancabile coffa siciliana con dentro un candelabro (possibilmente d’argento, di peltro o di rame) a due braccia con due candele lunghe per illuminare il proprio divino tavolo reale la serata e un personale nettare degli Dei – bianco , rosso, rosa, con o senza bollicine.
I commensali potranno comodamente prenotare il loro tavolo, rigorosamente a coppia di due, scegliendo tra i due menù fissi proposti dai ristoranti aderenti sulla spiaggia prenotando anticipatamente. Per informazioni e prenotazioni chiedere ai seguenti recapiti: Lido Zabarra 092446194 3343399940 |Pierrot 0924466405| Voglimi 3281679754| Hotel Miramare 0924.46666 o chiamare tel. 3356365213, 3280291763|3332980088| 3351080089 o scrivere a culturacastelvetrano@gmail.com.
L’iniziativa va oltre, per chi volesse essere autonomo ha anche la possibilità di munirsi di un tavolino quadrato, due sedie ed una tovaglia, di colore rosso, e piatti, posate e bicchieri e pensare autonomamente al loro cibo divino portandoselo da casa nella coffa.
La sobrietà della serata, la semplicità dell’organizzazione, faranno da contrappeso alla maestosità della bellezza dell’acropoli che si illuminerà progressivamente al calare del sole ed al salire della luna sulla linea dell’orizzonte marino.
Vivremo tutti una esperienza molto simile a quella degli antichi coloni greci che nelle notti dionisiache condividevano l’essenza divina con quella dell’umana condizione, guardando le stelle cadenti che si registrano essere nel picchio più alto proprio il 13 sera.
“Il numero 13 – ci ha spiegato l’ideatrice Chiara Modìca Donà dalle Rose -, non è una scelta casuale. La luna prossima ad essere piena, il firmamento con il picchio massimo di caduta delle stelle e il numero karmico Tredici rappresentano la vita, la morte e la vita, la trasformazione e la rinascita. L’influenza del numero Tredici nello studio dei numeri angelici è identificato con la concreta possibilità di riparare o di completare ciò che nelle vite passate è rimasto incompiuto”.
L’esperta ci ha confidato che con questa scelta cronologica ha voluto cripticamente lanciare un sottile monito al completamento del tempio G che non fu mai terminato dai coloni greci stessi e che oggi è oggetto di numerose riflessioni di anastilosi degli studiosi e della comunità internazionale. Ogni tanto la politica abbraccia l’idea e la decanta ma poi, pur essendo accorsi in passato numerosi lungimiranti e visionari finanziatori, non riesce a metterla in esecuzione.
Per Chiara Modica Donà dalle Rose è importante lo spirito e l’ironico suo inoltrarsi nella nostra terra e nei nostri costumi, ama la storia, l’archeologia e gli antichi greci, spesso nelle sue dichiarazioni o conferenze ci ha dilettato con parallelismi e sottili richiami al passato ed ai pensieri filosofici degli antichi saggi, facendoci rivivere la dignità e la fierezza dei nostri antenati spronandoci a ritrovare insieme l’identità della nostra città in quel meraviglioso ed intramontabile passato.
Storicamente la cena in rosso è strettamente legata alle antiche gesta dei Megaresi che trovarono in questo luogo una nuova colonia che diede ben presto origine alla maestosa Selinunte, non riuscendo a trovare terre da colonizzare nella parte sud-orientale della Sicilia, dominata da Siracusa. E nella parte occidentale dell’isola, presso la foce del Modione (l’antico Selinos), lungo la costa meridionale fondarono la loro colonia.
Selinunte non ha come probabile origine etimologica il nome del fiume presso cui sorse, ma il termine greco selinon, che indica l’apio, una pianticella erbacea, che cresceva spontanea nella vallata del Modion e che divenne presto l’emblema della città, come attestano molte monete rinvenute.
Il 13 agosto 2019 sarà un momento conviviale dedicato alla cultura degli antichi greci tra frammenti dei ricordi dello storico greco Tucidide e di Diodoro Siculo, in una notte stellata dall’ecista Pammilo che fondo Selinunte tra il 628 ed il 650 a.c.. The dinner in red vuole essere un appuntamento annuale futuro a Selinunte e riproponibile – anche in contemporanea in tutti i siti archeologici di Sicilia, così come si auspica Chiara Modìca Donà dalle Rose che propone di ribattezzarla per edizione future direttamente in greco: δείπνο με κόκκινο χρώμα.