La più grande tragedia mineraria della storia dell’Italia unita: 89 morti, 34 feriti, e un sopravvissuto rimasto sepolto 13 giorni, Vincenzo Vutera. Era il 4 luglio 1916 nella Solfara Cozzo Disi a Casteltermini, paese di miniera della provincia agrigentina. Una tragedia di cui non si parla più da decenni e che non vide nessun colpevole, la sentenza di comodo permise, infatti, alla miniera di riaprire fino agli anni Ottanta. Solo oggi, con il ritrovamento di un audio, registrato da due giornalisti nel 1982, Michele Rondelli prova a fare luce sulla “Marcinelle italiana”. In quel processo in cui nessuno pagò, l’unico testimone della vicenda, Vincenzo, racconta una versione diversa dei fatti: soccorsi sbagliati, porte serrate per i superstiti e un’esplosione mai avvenuta. Un crollo causato dalla sete di denaro, che prevalse sulla sicurezza di centinaia di lavoratori.
«Non c’è stato nessun incendio, i “surfarara” sono morti per asfissia», risponde Vincenzo alle domande che gli vengono poste.
Testimoni sepolti narra questa tragedia tra realtà e fantasia, ambientandola nel paese ribattezzato Calarmena. Il protagonista è Vincenzo, sopravvissuto ben 13 giorni sottoterra. A raccontare la vicenda è il cronista Ruggero De Robertis, che raggiungerà sul posto Paolo Lo Groi, suo amico di vecchia data. Riuscirà il giornalista – grazie all’osservazione delle relazioni umane e dei giochi di astuzia e di potere – a portare alla luce i segreti, le manipolazioni e le responsabilità occulte di quel disastro? La ricerca della verità procede, svelando intrecci insospettabili, mentre Vincenzo sogna di sposarsi, il proprietario della miniera, don Carmelo Pagano, aspira a trasferirsi in America e i suoi figli si scagliano l’uno contro l’altro.
Michele Rondelli è nato nel 1967 a Casteltermini (AG), dove vive. È insegnante di Lettere nei licei. Scrive di libri per vari siti e testate. Ha pubblicato una raccolta di articoli dal titolo Suggestioni. Nel 2020 è stato finalista alla quarta edizione del premio letterario “RTL 102.5 e Mursia Romanzo Italiano” con l’allora inedito Testimoni sepolti.