Nel mondo sempre più interconnesso e digitalizzato in cui viviamo, la telemedicina si sta rapidamente affermando come un’innovativa soluzione per l’erogazione delle cure mediche. Grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e delle comunicazioni a distanza, la telemedicina offre una serie di vantaggi sia per i pazienti che per i professionisti sanitari.
Il Centro Oculistico San Lorenzo di via G. B. Vaccarini 1 di Palermo ha eseguito uno studio, che ha messo a confronto la qualità delle visite oculistiche con il medico in presenza e visite effettuate tramite telemedicina (con il medico da remoto), al fine di dimostrare l’efficacia di questa innovativa modalità di diagnosi e cura.
È stato coinvolto un campione di 15 pazienti visitati sia dal medico in presenza e secondo le modalità cliniche tradizionali, e 15 pazienti visitati attraverso il protocollo messo a punto con il medico in video collegamento a distanza.
Nella fase iniziale della visita in entrambi i casi, qualificati ortottisti hanno eseguito la prima parte della visita oculistica e una batteria di esami specialistici attenendosi ad un preciso protocollo clinico volto a garantire elevati standard qualitativi.
Per il direttore scientifico del centro, il dott. Antonino Pioppo, “la telemedicina è il futuro della medicina e non possiamo non farne parte. Ha potenzialità enormi che consentono di migliorare l’accesso alle cure, aumentare l’efficienza del sistema sanitario e garantire un’assistenza di qualità, indipendentemente dalla posizione geografica”.
Pioppo ha continuato “la telemedicina sta trasformando il modo in cui si interagisce con i medici, aprendo nuove prospettive nel campo della sanità”.
Lo studio è stato guidato dal responsabile scientifico, dott. Gregorio Lo Giudice, che ha dichiarato che “la telemedicina sta rivoluzionando il settore sanitario, consentendo un accesso rapido e conveniente alle cure mediche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali. La pandemia ha spinto verso questa direzione e non possiamo non cogliere i benefici della telemedicina”.
“Abbiamo redatto un protocollo che tutto lo staff del centro oculistico (personale medico e non) deve scrupolosamente seguire – ha continuato Lo Giudice -. Lo studio scientifico ci ha messo di fronte ad una serie di dati che ci hanno permesso di affermare che i servizi di teleoculistica consentono ai pazienti di ricevere una valutazione oftalmologica accurata senza la necessità per il medico di trovarsi fisicamente presso lo studio. E questo è un grande passo avanti in un mondo che sta cambiando e che spinge la sanità anche al cambiamento. Noi medici, che siamo al servizio dei pazienti, non possiamo farci cogliere impreparati”.
“Lo studio ha dimostrato che la teleoftalmologia, e quindi la visita oculistica con videochiamata, non era inferiore in termine qualitativi alla visita oculistica tradizionale, con il medico in presenza. I risultati hanno confermato infatti – ribadisce il dott. Giuseppe Tumminello – che la qualità della visita oculistica effettuata tramite telemedicina era sovrapponibile a quella ottenuta con la visita in presenza”.
Entrambe le metodologie di visita hanno consentito di effettuare una corretta (e conforme) diagnosi. Non solo la teleoftalmologia si è dimostrata una valida alternativa alla visita in presenza, ma in alcuni casi ha addirittura consentito una diagnosi più precisa.
A tali risultati va aggiunto un aspetto non meno importante relativo ai feedback dei pazienti coinvolti, cui è stato somministrato un questionario costruito ad hoc su scala Likert per valutare le due metodologie di visita.
Le percentuali evidenziano un elevato indice di soddisfazione dei pazienti, (rispetto alla completezza degli approfondimenti ed una variazione sostanziale in positivo della considerazione di partenza della telemedicina).
Questi risultati promettenti suggeriscono che la teleoftalmologia rappresenta un futuro brillante per l’assistenza oftalmologica e potrebbe aprire nuove prospettive per il trattamento degli occhi, garantendo una migliore qualità di vita ai pazienti.
In conclusione, lo studio condotto presso il centro oculistico ha fornito evidenze significative sull’efficienza della teleoftalmologia come strumento per la diagnosi oculistica.
Per i responsabili del Centro, anche se la strada è ancora molto lunga, la via per un radicale cambiamento in sanità è stata tracciata. Un primo passo in avanti è stato avviato con il covid-19. La pandemia ha spinto ad approcciarci ad un nuovo modo di intendere la sanità, a non avere il medico di fronte ma dietro un telefono, un computer, una telecamera.
“Dobbiamo superare l’ostacolo di credere che la visita televisiva sia inferiore alla visita tradizionale – afferma lo staff -, dobbiamo imparare a fidarci che la tecnologia ci agevola ed è un supporto fondamentale e indispensabile e dobbiamo imparare a fidarci della sanità, del medico che ha sempre come obiettivo la cura della salute del paziente.
Oggi, in molte regioni di Italia la lista d’attesa negli ospedali per una visita oculistica può arrivare anche a 12 mesi. Con la teleoftamologia questa lista d’attesa potrebbe essere abbattuta e si può seguire la visita senza spostarsi da casa”.
In America la telemedicina è la quotidianità da più di un ventennio, ci si ricorre non solo per le emergenze ma anche come approccio di routine per la gestione della propria salute.
La telemedicina offre l’opportunità di ampliare l’accesso alle cure oftalmologiche, superando le barriere geografiche e rendendo possibile una valutazione accurata e tempestiva anche per i pazienti che risiedono in aree remote o con limitata disponibilità di servizi oculistici.
Attraverso la telemedicina i pazienti possono anche inviare immagini o informazioni sull’occhio al proprio medico, che valuterà la situazione e fornirà una diagnosi accurata. Questo è particolarmente utile per condizioni come congiuntivite, glaucoma, degenerazione maculare e retinopatia diabetica, che richiedono una tempestiva diagnosi per evitare il peggioramento della vista.
La telemedicina offre anche la possibilità di monitorare i pazienti (e seguire il loro progresso) nel tempo; questo si rivela molto utile nella gestione di patologie croniche dove è possibile identificare eventuali cambiamenti o complicazioni (nella condizione del paziente) e di apportare modifiche ai trattamenti in modo tempestivo.