“Il Consiglio comunale ha approvato un regolamento che fissa i coefficienti al minimo per le utenze non residenziali e nella media
quelli per le famiglie, con una lunga lista di agevolazioni legate alla condizione economica e sociale delle famiglie e per incentivare
comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Con la normativa nazionale che impone ai comuni di incassare il 100% dei costi tramite questa tassa e che scarica sui cittadini i continui tagli alla spesa pubblica, non c’era alcuna alternativa.”
Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando commentando l’approvazione regolamento della TARES avvenuta stamattina a Sala delle Lapidi.
“Anche se il dibattito su questo provvedimento si è protratto per diversi giorni, va dato atto al Consiglio di aver fatto un buon lavoro
di mediazione e sintesi fra le diverse proposte avanzate, e di aver dato all’Amministrazione sia gli strumenti per operare sia alcune
chiare indicazioni e dei paletti che dovranno orientarne l’azione: la vera sfida è ovviamente ora quella di poter finalmente riorganizzare profondamente i servizi legati alla pulizia della città. Cosa che faremo non appena la RAP sarà definitivamente proprietaria di ciò che
resta della fallita AMIA.”
Al Sindaco fa eco l’Assessore al Bilancio Luciano Abbonato, che sottolinea che “l’Amministrazione non avrebbe in alcun modo potuto
ridurre il costo complessivo della tassa, che è già stato limitato al massimo con una consistente riduzione dei costi di previsione del servizio.”
Per il Presidente della Commissione Consiliare Bilancio, Francesco Bertolino “è evidente che aumentare il costo complessivo di un tributo è sempre un atto spiacevole, soprattutto in un momento come questo; ma il voto complessivo del Consiglio rappresenta però un importante segnale politico, testimoniato dagli Ordini del Giorno che indicano in modo chiaro la linea da seguire: incentivo della differenziata, riorganizzazione dei servizi, programmazione degli stessi in modo che i cittadini possano essere informati e vigilare sulla corretta esecuzione.”