domenica, 17 Novembre 2024
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Tar respinge ricorso, caccia al via il 17 settembre

Il Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, in composizione monocratica, con decreto pubblicato questa mattina, ha rigettato il ricorso presentato da alcune associazioni contro il calendario venatorio predisposto dal dipartimento dello Sviluppo rurale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura.

La stagione della caccia, pertanto, partirà regolarmente il 17 settembre.

Alcni giorni fa, con un lungo e articolato documento firmato dalle cinque organizzazioni aggregate operanti in Sicilia, il WWF aveva chiesto alla Regione di sospendere il Calendario venatorio 2023-2024, considerata l’eccezionale situazione meteoclimatica, ambientale ed ecologica che ha interessato tutta la Sicilia: “Dopo un’estate torrida e le fiamme degli incendi, aprire la caccia sarebbe una follia perché decimerebbe la fauna selvatica sopravvissuta”, ma il ricorso del WWF non è stato accolto.

“Il pronunciamento del giudice amministrativo – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – ha riconosciuto nel merito la correttezza del procedimento messo in atto dal dipartimento dello Sviluppo rurale nella redazione del calendario venatorio.
Dopo molti anni la stagione della caccia potrà partite regolarmente nella data stabilita, senza stop e sospensive, grazie alla trasparenza dell’operato dei nostri uffici”.

In particolare, il Tar ha stabilito che l’apertura generale della stagione il 17 settembre risulta in linea con quanto previsto dalla norma che individua tale data nella terza domenica del mese.

La cosiddetta pre-apertura in alcune giornate di settembre (2, 3, 6, 9 e 10) relativamente alla caccia di determinate specie è stata considerata legittima dal TAR in ragione del fatto che l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) si è espresso favorevolmente per quella al colombaccio e anche alla tortora, ritenendo, in questo caso, “attuabile il prelievo alla tortora selvatica nel territorio regionale” tenuto conto del “piano di prelievo massimo previsto da codesta amministrazione pari a 3.300 capi, valutato il carniere massimo per cacciatore giornaliero (5 capi) e per stagione (15 capi) e considerata la prevista introduzione di un sistema informatico di monitoraggio del prelievo che consente l’interruzione della caccia al raggiungimento del tetto predeterminato”.

Foto copertina di Julian Hanslmaier su Unsplash

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