Facebook allunga la vita: una ricerca su 12 milioni di californiani dimostra che chi partecipa attivamente sui social network ha il 12% di probabilità in meno di morire entro l’anno di chi non è social. Il risultato arriva da ricercatori dell’università della California a San Diego, pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), e conferma che le persone con tanti legami sociali, anche se online, vivono più a lungo.
Da decenni è noto che reti sociali forti, ossia conoscere tante persone e rimanerci in contatto nel tempo, sono strettamente legate a un’aspettativa di vita più lunga ma poco o nulla si era finora verificato per quello che riguarda le amicizie online.
Usando i dati Facebook degli utenti californiani e incrociandoli con i registri dei decessi, i ricercatori hanno verificato per la prima volta quanto questo principio sia vero anche nel mondo dei social network. Il primo lampante risultato, emerso usando i dati su uomini e donne nate tra il 1945 e 1989, è che in un anno gli utenti medi (di età simile) di Facebook hanno circa il 12% di probabilità in meno di morire entro l’anno di chi non usa i social.
Differenze però emergono anche all’interno della comunità online, ad esempio ad avere un’aspettativa di vita più lunga sono le persone più attive e tra queste le più ‘in salute’ sembrano essere quelle che hanno anche un livello alto di integrazione sociale anche nella vita vera (parametro testimoniato da più foto e partecipazione a eventi).
“L’associazione tra longevità e reti sociali è stata identificata nel 1979 da Lisa Berkman e da allora è stata confermata centinaia di volte”, ha spiegato James Fowler, uno degli autori dello studio. “Le relazioni sociali – ha aggiunto – sembrano essere un dato predittivo sull’aspettativa di vita così come lo è il fumo, più preciso di quanto non lo siano l’obesità e la mancanza di attività fisica. Quello che stiamo aggiungendo noi è che anche le relazioni online sono associate alla longevità”.