venerdì, 22 Novembre 2024
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HomesocialeStop Transfobia!A Palermo il 20 novembre una manifestazione contro tutte le discriminazioni

Stop Transfobia!A Palermo il 20 novembre una manifestazione contro tutte le discriminazioni

Il 20 novembre, giorno del TDOR, Transgender day of remembrance le associazioni LGBT di Palermo organizzano una manifestazione ed un candle-light.

Concentramento dalle 17.00 a piazza Sant’Oliva. Il corteo, indetto per richiedere con forza misure attive ed una legge efficace contro trans- ed omofobia (tra pochi giorni approderà in Senato la legge, inefficace ed ambigua approvata in Senato)si concluderà davanti alla Prefettura con un momento di raccoglimento in memoria di tutte le vittime dell’odio omo/transfobico, nella giornata internazionale che dal 1999 è dedicata al ricordo di tutte le persone trans uccise o che, spinte dalle discriminazioni, arrivano al suicidio. Tutti i partecipanti sono invitati a portare una candela ed un pensiero, che verrà accesa davanti alla Prefettura.
La manifestazione è organizzata da: Arcigay Palermo, associazione Articolo Tre “Salvatore Adelfio”, Agedo Palermo.

Aderiscono: Left, SEL Palermo, Rifondazione Comunista Palermo, Associazione Radicale Certi Diritti – David Kato, Coordinamento Palermo Pride, Associazione Culturale Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio, Abattoir, Libera Palermo, Coordinamento UniAttiva, Parco Uditore Palermo, Arci Sicilia, Arci Palermo, Idea Rom Palermo, Associazione “riportiamo alla luce”, Associazione Antimafie Rita Atria, Human Rights Youth Organisation, Blow Up Circolo Arci Levana, Nzocchè circolo Arci; Famiglie Arcobaleno Sicilia.

Il 28 novembre del 1998, a Boston, Rita Hester venne trovata morta in arresto cardiaco nella sua abitazione, arresto dovuto a svariate coltellate ricevute. I giornali locali, riportando la notizia, si sono riferiti a Rita utilizzando pronomi maschili, utilizzando il “lui” e riferendo il suo nome tra virgolette, “Rita”, come se si trattasse di un nomignolo improprio. Rita viveva da dieci anni da donna, da transessuale: nonostante ciò anche il giornale gay di Boston, il Bay Windows, si riferì a lei utilizzando pronomi maschili e chiamandola secondo il suo nome di battesimo.
Il venti novembre del 1999, a San Francisco, si tenne una veglia al lume delle candele: questo fu il primo Transgender Day of Remambrance, tenuto a Novembre in onore di Rita Hester e organizzato per ricordare tutt* le/i transessuali uccisi dalla transfobia .Il 27 ottobre scorso a Roma Simone, 21 anni, omosessuale, si suicida gettandosi dall’undicesimo piano dell’ex pastificio della Pantanella. Nella lettera lasciata un accusa forte: “L’Italia è un Paese libero, ma ci sono gli omofobi. Chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”.
Due giorni dopo Vittoria Rossana Stefanelli, transgender, si suicida nella sua auto: lascia un biglietto con scritto “perdonatemi”.

È politicamente ed umanamente inaccettabile che per due avvenimenti simili, accaduti a poca distanza di tempo, il trattamento mediatico sia stato opposto: di Simone si è parlato da subito e tanto, la notizia di Vittoria si è diffusa tramite alcune newsletter senza alcuna rilevanza per la stampa.

Il 20 novembre 2013 è indetta una giornata di mobilitazione in occasione del Transgender Day of Remembrance, per chiedere ad alta voce interventi legislativi efficaci contro l’omo/transfobia. La legge licenziata qualche settimana fa dalla Camera, infatti, è totalmente inefficace, svuotata di senso dall’emendamento Verini e dal subemendamento Gitti che contengo inaccettabili eccezioni per l’applicazione della legge Reale-Mancino ai crimini d’odio di matrice sia omo/transfobica che di natura razziale, etnico e religiosa (avendo efficacia su tutto il corpo della legge Reale-Mancino): tali emendamenti stabiliscono che non siano discriminazione le condotte “assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto”, eliminando dai campi di applicazione della legge i luoghi istituzionali verso cui un’azione concreta dello stato dovrebbe indirizzarsi. Chiediamo dunque che il Senato calendarizzi al più presto la discussione su questa legge, che essa sia modificata con la cancellazione di questi assurdi emendamenti e con l’inserimento di nuove norme che prevedano un’azione preventiva tramite corsi di formazione per gli operatori sanitari e del mondo della formazione tutto (scolastico e non): riteniamo infatti che una legge che agisca unicamente sulle violenze non sia realmente efficace, essendo necessaria per contrastare l’odio omo/transfobico un’ampia azione nel linguaggio, nella cultura, nel sentire comune, una vera e propria rivoluzione che aiuti le persone più fragili a non sentirsi sole e disperate, affinché finalmente si accettino le diversità come ricchezza.

La lotta alla transfobia e all’omofobia è una questione di diritti umani che riguardano tutte le cittadine e tutti i cittadini di questo Paese. Un Paese in cui i diritti non sono diritti per tutti, un Paese che non tutela tutti i suoi cittadini alla stessa maniera, un Paese che non sa valorizzare le differenze, non è un Paese civile.
Per questo chiediamo a tutte le realtà associative palermitane e ai singoli la più ampia partecipazione al corteo, che si terrà con concentramento dalle 17.00 a piazza Sant’Oliva e che terminerà davanti la prefettura con un momento di raccoglimento in memoria di tutte le vittime dell’odio omo/transfobico.
Accenderemo una candela per ricordare le vittime di omofobia e transfobia.

Per informazioni sulle altre iniziative organizzate da Arcigay in tutta Italia per il TDOR: arcigay.it

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