lunedì, 25 Novembre 2024
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Stop allo spreco. Al via il progetto della Coop, Scafidi: Aiuti per gli indigenti

“Brutti ma buoni”. E’ questo il nome del progetto presentato oggi al centro commerciale Forum di Palermo e nato con lo scopo di recuperare i prodotti in scadenza dei grandi ipermercati per contrastare lo spreco alimentare. Realizzato da Coop Sicilia con il patrocinio del Comune di Palermo, il progetto che mette insieme due realtà diverse nel nome della solidarietà ha l’obiettivo di recuperare i prodotti non solo in scadenza ma anche con difetti di confezione, per donarli ad associazioni che si occupano dell’assistenza alle persone bisognose. In questo modo, gli indigenti avranno un pasto assicurato, gratuito, e si eviterà di far finire nei rifiuti prodotti ancora di buona qualità. I prodotti infatti saranno distribuiti e consumati in giornata, così da garantirne la genuinità.
“Già nel 2013, in previsione dell’anno europeo contro lo spreco alimentare, il nostro Comune aveva firmato un documento in cui si impegnava a portare avanti progetti per il buon utilizzo del cibo” ricorda Giusi Scafidi, presidente della Quarta commissione consiliare politiche sociali e da sempre sostenitrice del ponte tra ipermercati e associazioni onlus di volontariato. Infatti il Comune ha voluto aderire sia a questo progetto (che nei mesi scorsi ha portato alla stipula di accordi con i mercati ortofrutticoli della città), e sia con il progetto SprecoZero,net, promosso a livello nazionale dall’omonima associazione onlus. Anche quest’ultimo progetto vuole promuovere all’interno della pubblica amministrazione una riduzione degli sprechi. “In questo modo anche Palermo inizierà ad essere educata ad un consumo critico delle risorse alimentari, soprattutto in un periodo in cui la crisi economica ha messo in ginocchio numerose famiglie. Deve essere impegno delle istituzioni, in sinergia con le aziende alimentari, aiutare chi non arriva più alla fine del mese e contrastare uno spreco alimentare che, se arginato, può solo portare a dei benefici per la collettività”.

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