Hanno avuto inizio stamattina i lavori di abbattimento, in via XXVII Maggio, nel quartiere Sperone a Palermo, di una struttura costruita alla fine degli anni settanta, destinata ad essere un asilo nido ma mai entrata in attività, perché oggetto prima di un’occupazione e poi di un incendio che ne ha compromesso in modo irrecuperabile la fruibilità. All’inizio dei lavori hanno assistito il Sindaco e gli Assessori alla Riqualificazione e alla Scuola.
I lavori di demolizione sono condotti dal personale del Coime e dureranno circa un mese. Dopo la demolizione, i tecnici comunali lavoreranno ad un progetto di riqualificazione che prevede la costruzione di uno spazio verde attrezzato e con servizi destinati ai giovani e ai residenti del quartiere, oltre che della limitrofa scuola. Anche questi lavori saranno realizzati in house da personale e con fondi comunali.
Presenti all’avvio dei lavori anche una rappresentanza degli insegnanti e degli alunni della vicina scuola Sperone-Pertini, l’attuale e il precedente Presidente della II Circoscrizione, Mario Greco e Sandro Terrani. Greco ha sottolineato “che questo risultato è il frutto di un lavoro che ha coinvolto negli anni la Circoscrizione e il consiglio, ma soprattutto i cittadini del quartiere che ora saranno vigili perché il recupero dell’area sia completo”.
Per gli Assessori Marano e Arcuri “oggi si avvia un intervento importante che rafforza il legame positivo fra amministrazione comunale e mondo della scuola, perché la scuola ha svolto in questo caso un ruolo fondamentale di vera “cittadinanza attiva”, agendo da elemento di stimolo. A questo stimolo il Comune risponde e conferma la volontà di proseguire insieme per immaginare e costruire nuovi servizi e nuovi spazi per i giovani del territorio”.
Il Sindaco Leoluca Orlando ha ricordato l’importanza “del coinvolgimento del quartiere e soprattutto delle sue scuole in questo percorso di rigenerazione urbana. Un percorso che oggi compie un passo importante ma che certamente non sarà concluso fino a quando l’area non sarà tornata fruibile ed utilizzata dai cittadini”. Orlando ha anche ringraziato “il Coime che si conferma una presenza importante all’interno dell’Amministrazione e a servizio della città”.
“Questa mattina, nel quartiere Sperone di Palermo, è stato dato il via alla demolizione dell’asilo nido di via XXVII maggio, realizzato oltre 30 anni fa e mai completato. Da anni i cittadini chiedevano la riqualificazione dell’area con l’intento di riconsegnarla agli abitanti e ai bambini della vicina scuola Randazzo: oggi questa richiesta, inevasa per troppi anni, diventa realtà e nell’area, grazie alle maestranze del Coime, dovrebbe nascere un giardino con parco giochi. È stata una grande festa e una liberazione e il merito va sicuramente alle nuove generazioni e agli insegnanti che, da anni, chiedono spazi liberi e l’abbattimento di questo rudere, meta di spacciatori e avventurieri”. A dirlo, Paolo Caracausi, consigliere comunale di Palermo del Mov139 in quota Idv.
“Oggi grande festa nel quartiere Sperone – ha scritto sul suo profilo Facebook Pasquale Tusa, consigliere M5S II Circoscrizione -. Finalmente la demolizione di un asilo abbandonato in via XXVII Maggio. In quest’area dovrebbe sorgere un centro polifunzionale con pista di pattinaggio e villetta, come riferisce il Direttore dei Lavori Ingegner Scotto. Naturalmente non cantiamo vittoria, ciò che preoccupa è lo step successivo. Staremo a vedere – prosegue – se l’Amministrazione è attenta e veloce a definire i lavori e a mantenere il bene pubblico. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso di riqualificazione, dalle Istituzioni, al Comune e al Consiglio della II Circoscrizione, ma anche alla scuola. Un ringraziamento particolare al gruppo docenti e alla Dirigente Di Bartolo dell’I.C.S. Sperone – Pertini, per l’impegno profuso fin dall’ideazione del Progetto”.
Una struttura costruita nel lontano 1977, destinata ad essere un asilo nido comunale, un destino infausto: mai attivato, più volte ristrutturato e poi lasciato all’incuria. Fino all’occupazione da parte di alcune famiglie rom, e poi dato alle fiamme. L’incendio lo ha talmente devastato e la Protezione Civile ne ha dichiarato l’impossibilità di recupero.
Diciamolo subito: non è un’area di pertinenza dell’ICS “Sperone-Pertini”. Non c’è un interesse specifico della scuola, né un diretto coinvolgimento o tornaconto. Ma in un territorio con diritti speciali come i quartieri Sperone e Brancaccio, dove si trovano i diversi plessi della scuola, frequentata da 1006 alunni, la Scuola è chiamata ad assumere doveri speciali, a lavorare dentro ma soprattutto fuori dalle aule, per un’azione di pedagogia sociale che riaccosti il cittadino alle Istituzioni.
Tra l’altro, il plesso di scuola primaria Camillo Randazzo è a pochi metri: non sarebbe coerente studiare educazione alla cittadinanza, promuovere la cultura della legalità, magari anche partecipare a cortei e manifestazioni, e poi voltarsi dall’altra parte davanti a un monumento dell’illegalità e dell’inciviltà.
Per questo la demolizione è un traguardo per noi ed è un traguardo per l’intero quartiere; ma è soprattutto un punto di partenza.
Questa struttura martoriata è stata non soltanto una testimonianza di sperpero di denaro pubblico, ma ha avuto valore simbolico profondissimo: la negazione dei diritti dell’infanzia -quindi del futuro-, un’offesa alla dignità per la popolazione che abita in zona, un luogo di prostituzione, un rifugio malsano per tossicodipendenti, un pericoloso -e pericolante- spazio di gioco per i nostri bambini, al tempo stesso attratti e impauriti da quella che chiamano “la casa degli orrori”.
I tecnici comunali stanno lavorando a un progetto di riqualificazione; ovviamente, il massimo sarebbe realizzare -e rendere operativo- un nido comunale (non essendocene nell’intera seconda circoscrizione), ma sia che la riqualificazione si concretizzi in un’area gioco, un giardino, un campo sportivo, comunque è una svolta.
E tutto ciò è sicuramente anche frutto della presenza della Scuola, del fermo convincimento nella possibilità di cambiamento, della nostra perseveranza, della consapevolezza che è nostro dovere educare alla bellezza e coltivare la cultura dei diritti, puntare sulle potenzialità dei singoli e della comunità; del resto, il nostro slogan è “la scuola che insegna a pensare e a sognare…”.
Potremmo dire che il mito dell’araba fenice ci accompagna: la scuola Pertini di via Pecori Giraldi era stata incendiata nell’estate del 2013, così come questo edificio. Ci auguriamo che lo stesso fortunato processo di rigenerazione della scuola si riproponga per quest’area.
È stata la Scuola ad accendere i riflettori su questa struttura, nell’autunno 2014, e in questi anni non abbiamo mai abbandonato il sogno, riproponendolo ad ogni occasione propizia, dai tavoli interistituzionali di “Palermo Città Educativa” a “La Scuola adotta il Quartiere”, dal “Progetto FA.C.E. FArsi Comunità Educanti” con la Fondazione Reggio Children, all’iniziativa con il Consiglio Nazionale degli Architetti “Abitare il Paese- La cultura della domanda”, volto al coinvolgimento dei giovani per progettare la città ideale.
Il Comune, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore Marano, sensibilizzata da alcune mamme durante una passeggiata nel quartiere la scorsa primavera, hanno raccolto le istanze della comunità territoriale, e le maestranze comunali porteranno a compimento l’opera.
Con questi presupposti, oggi tutta la comunità dell’ICS “Sperone-Pertini” è testimone di questo momento al tempo stesso liberatorio e propositivo. Tutti: alunni, docenti, famiglie, personale ATA.
Martedì faremo scuola per strada, un’immensa lezione di educazione civica per piccoli e grandi: perché la Scuola istruisce, educa, forma i figli del quartiere, ed è fiera di essere al tempo stesso al servizio di un territorio che pone belle sfide educative e sociali. E di uno sguardo che va oltre le recinzioni dei nostri plessi, verso nuove prospettive, nuove possibilità, nuovi immaginari… Quanto si legge dalla pagina Facebook dell’ICS Sperone Pertini.
(Fonte immagini: Profilo Facebook di Pasquale Tusa)