Un’azione legale per garantire agli ex dipendenti della CRI di Palermo, interessati dalle procedure di ricollocazione del personale in mobilità, le spettanze arretrate relative ai buoni pasto, non erogate per circa un anno malgrado espressamente riconosciute dall’amministrazione regionale.
Ad annunciarla è la UILPA di Palermo, traendo spunto dalla vicenda di un ex impiegato del Comitato cittadino, rivoltosi all’autorità giudiziaria per vedere riconosciuto il diritto a ricevere le spettanze dovute dall’amministrazione, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Il sindacato riprende così le redini di una vertenza che era stata avviata già due anni fa: un’azione conclusasi, in una prima fase, con il ripristino del bonus, successivamente sospeso ancora una volta dall’amministrazione.
“La CRI – spiega Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo – non ha erogato i buoni pasto ai dipendenti dall’ottobre del 2015 fino al luglio 2016: i lavoratori attendono ora le spettanze arretrate, così come stabilito da un decreto ingiuntivo della sezione Lavoro del Tribunale di Palermo , che ha riconosciuto il diritto all’ex dipendente”.
Una sentenza, emessa alla fine di gennaio, che di fatto riapre i giochi per un ricorso pilota da parte del sindacato a favore di tutti i lavoratori privati dello stesso diritto, “malgrado – sottolinea Farruggia – le comunicazioni trasmesse dal direttore regionale della CRI Margherita Farina, che sollecitavano il pagamento degli arretrati per i dipendenti”.
La UILPA ha già dato mandato al proprio studio legale di avviare i ricorsi per tutto il personale.
“Nel caso in cui il Comitato Centrale – aggiunge Farruggia – venisse ancora una volta condannato al pagamento delle spettanze dovute nonché alle spese legali di giudizio, si profilerebbe un danno erariale per l’amministrazione, rea di avere negato un diritto inalienabile ”.