È iniziato da Palermo lo scorso 13 settembre il nuovo progetto di Solidarietà ideato dalla Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, denominato “Angeli Costantiniani”. Il neo progetto di aiuti umanitari totalmente differente da quelli che siamo abituati a conoscere e di cui sentiamo parlare in tv, offre un servizio di vicinanza reso al prossimo, reso alla gente meno fortunata, reso ai c.d. “invisibili”, senzatetto e anime senza fissa dimora. Uomini e donne nella parte potenzialmente produttiva della loro vita (basti pensare che l’età media è di 41,2 anni e il 46 % della popolazione censita ha tra i 25 e i 44 anni), nonché bambini e anziani che hanno un nome e un cognome, che hanno una storia da raccontare e il diritto a vivere una vita dignitosa anziché farlo ai margini della società.
Così, la “Ronda” degli Angeli Costantiniani composta dal Delegato Vicario Antonio Di Janni, dai Cavalieri Carmelo Sammarco, Antonino Smiroldo, Salvatore Vassallo e dal volontario simpatizzante Giuseppe Lusitano, incontra gli “amici” senza tetto per portare loro un po’ di ristoro e per provare a farli sentire un po’ meno soli. La ronda si snoda per le vie di una Palermo ancora affollata di passanti alla ricerca di divertimento, eppure i clochard sono là in mezzo, come fantasmi si muovono in un universo parallelo nascosti allo sguardo della gente. Ma si tratta di Mimma, Massimo, Emanuela, Antonella, Franca e Angelino coppia di senzatetto sessantenni che da circa un anno vivono in un roulotte di fortuna, tutte persone in carne e ossa che rivendicano il loro diritto di divertirsi, gioire, stare bene come tutti quelli che passano loro accanto.
Durante il giro, giunti alla stazione Notarbartolo, la ronda viene accolta da Sabrina Ciulla e dai volontari del coordinamento per i senza tetto di Palermo che quotidianamente si occupano degli “homeless”. I volontari si avvicinano agli “Angeli Costantiniani” mostrandogli gioia, compiacendosi per il loro arrivo con i circa 50 sacchetti viveri che verranno distribuiti alle tante persone presenti ad attenderli.
Un po’ di cibo, qualche derrata alimentare, un sorriso, una stretta di mano, una battuta e un po’ di attenzione alle loro storie: questo, ma non soltanto questo, è quello che gli “Angeli Costantiniani“ provano a fare per rendere queste persone un po’ meno “invisibili” non solo agli altri ma soprattutto a sé stessi.
“Siamo il paese con più case di proprietà – dice Antonio Di Janni – eppure il numero di persone che non le ha, o la perde, è in aumento. Il nostro scopo non è soltanto soddisfare i bisogni primari. E’ anche quello di restituire la dignità e dare speranza e fiducia a queste persone. Oltre ai viveri di conforto portiamo anche del thè caldo e del cioccolato. Molti potrebbero criticarci per questa scelta, ma bisogna capire che queste sono persone come tutte le altre. Non gli basta solo della pasta al sugo o del pane con il salame. Il cioccolato è un dono, riscalda dal freddo e serve per l’umore. Basterebbe offrire due ore a settimana della propria vita per fare volontariato, per dare un contributo per una raccolta alimentare o per fare una raccolta fondi. La cosa fondamentale da ricordare – aggiunge il Delegato – è che quando dai una monetina a queste persone, non devi darla fuggevolmente. È importante stringergli la mano, rivolgergli due parole e guardarli. È questo il vero dono.”