L’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture e il Centro Astalli portano a Palermo “Paese Nostro”, il film collettivo di ZaLab sull’Italia dell’accoglienza diffusa che sta attraversando il Paese grazie ad un tour di proiezioni realizzate in collaborazione con molte associazioni. La proiezione si terrà venerdì 14 giugno, alle 18 al Centro Astalli (piazza SS 40 Martiri). Presentano il film: Gabriella D’Agostino, docente di Antropologia culturale all’Università di Palermo e direttore scientifico del Sole Luna Doc Film Festival e Cinzia Costa responsabile della comunicazione web di SLDFF. Presenti in sala alcuni dei protagonisti del film e l’assessore alla Cultura Adham Darawsha.
Diviso in due parti, il documentario racconta il mondo degli operatori e mediatori dei progetti di accoglienza della rete SPRAR, basata sulla sinergia tra Comuni, Ministero degli Interni e associazioni. Sotto i riflettori, le vite, i pensieri, i sogni, le fatiche dei protagonisti che dal nord al sud lavorano per un’Italia dell’integrazione. Tante esperienze e città, tra cui Palermo teatro di una delle storie di Paese Nostro.
“L’idea – raccontano gli autori – è stata proposta nel 2016 ad un bando del fondo FAMI gestito dal Ministero degli Interni. Il bando è stato vinto e il film è stato fatto. Poi però non è mai uscito, perché il Ministero, proprietario dei diritti, l’ha chiuso in un cassetto. Sia con Marco Minniti Ministro, sia ora con Matteo Salvini”.
L’ingresso è gratuito.
Storie e personaggi
PORTO SAN GIORGIO (Fermo)
All’inizio del 2016, nel corso di una lunga crisi esistenziale, Federica accetta l’offerta di coordinare il progetto dedicato al disagio mentale di Porto San Giorgio. Vive la decisione come una scelta etica, come cambiamento di vita personale, in parte come forma di espiazione. Delusa dalla reazione dei vecchi colleghi, che non capiscono la sua scelta, annuncia il cambiamento di lavoro ad alcune sue amiche durante un aperitivo al mare. Il periodo è lo stesso dell’omicidio di Emmanuel: parlare di rifugiati non è proprio facile e le persone sono divise sull’argomento.
Con Federica Pietracci, Jamil Hussain, Ehis Enaruna, Foday Diof, Anthony Francis, Abdul Basi Amiri, Maria Gabriella Laurenza, Marco Mancini
Soggetto Michele Aiello e Sara Zavarise
Regia Sara Zavarise
Fotografia Matteo CaloreSuono Michele AielloRiprese e suono giornate aggiuntive Martina Cocco e Francesco Geraci
PALERMO
Lucia ha 27 anni; è rientrata a Palermo dopo un periodo di studio a Milano, desiderosa di dare il suo contributo al riscatto della città, ma un po’ scettica rispetto alle reali possibilità di farlo. Scopre che il progetto in cui ha investito due anni di vita, che ha contribuito a far crescere, ma soprattutto dentro al quale è cresciuta, ha ancora un mese davanti e che non vi è alcuna certezza delle possibilità di proseguire oltre il 31 dicembre. La sua incertezza ed il suo smarrimento sono soprattutto per i beneficiari e le beneficiarie del progetto, alcune delle quali vengono da complessi percorsi di tratta, e che Lucia non si sente di poter abbandonare da un giorno all’altro.
Con Lucia Pepe, Yodith Abraha, Luca Cumbo, Ibrahim Akuwono, Davide Pepe
Scritto e diretto da Stefano Collizzolli
Fotografia Sebastiano Facco
Suono Alberto Cagol
Montaggio Stefano Collizzolli
Musiche Sergio Marchesini
CHIESANUOVA (Torino)
Hassan, giovanissimo, lascia l’Iran per il Giappone. In Giappone conosce Monica, colombiana, che diventerà sua moglie. I due vivono fra Giappone, Iran e Colombia. Quando, in Iran, nasce la prima figlia, Najeli, Monica chiede di spostarsi: non vuole far crescere una femmina nel paese islamico. È difficile, tuttavia, trovare un paese che dia il visto sia ad una colombiana che ad un iraniano; e, dopo una serie di peripezie, la giovane famiglia si trova in Italia, senza permesso di soggiorno e senza possibilità di proseguire il viaggio. Vengono accolti a Chiesanuova, piccolo paese del Piemonte, e dopo Tokyo, Teheran e Medellin, l’impatto con un paese di 200 abitanti non è facile. Hassan racconta che voleva ripartire il giorno successivo… e che poi è rimasto otto anni, ed ora non ha nessuna intenzione di andarsene. Al contrario, ha appena ottenuto la cittadinanza italiana ed è operatore di un progetto SPRAR.
Con Hassan Vaezi, Annalisa Fontana, Fabio Donna Bedino, Gordana Vujovjc, Monica Vaezi, Najeli Vaezi, Vita Navratilova, Sirafi Cham, Alina Aintablian
Soggetto e regia Stefano Collizzolli
Fotografia Sebastiano Facco
Suono Alberto Cagol
Montaggio Giuseppe Duca
Musiche Sergio Marchesini
SCHIO (Vicenza)
Alice ha 25 anni, è omosessuale e convive da un anno con Giulia, la sua compagna. Si è affacciata al mondo dell’accoglienza da pochi mesi, cominciando a lavorare come operatrice per il progetto SPRAR di Sant’Orso. Le sfide che questa professione comporta la costringono ad un lavoro profondo sulle sue fragilità, le sue paure e i suoi ideali, portandola a vivere durante tutto il film un suo piccolo e personalissimo romanzo di formazione.
Con Alice Bedin, Giulia Marngoni, Ermanno Marogna, Maurizio Bicocchi, Lidia Dellai, Davide Dal Prà, Arafa Lone, Taofik Ahmad, Jean Daniel Foutou, Toto Kossi Shella, Sarah Foutou, Daniela Zago, Elena De Zen, Chiara Ragni, Ilaria Bedin
Soggetto e regia Matteo Calore
Fotografia Sebastiano Facco
Suono Alberto Cagol
Montaggio Sara Zavarise, Chiara Russo
Musiche Sergio Marchesini
LAMEZIA TERME
Rosanna e Fabio lavorano come operatori legali del progetto SPRAR “Due Soli” di Lamezia Terme. Entrambi condividono e affrontano le sfide continue dell’accoglienza in Italia e lo fanno con lo stesso sguardo e la stessa attenzione verso “la persona”, mettendo al centro il rispetto per la dignità, le aspirazioni ed i progetti individuali di chi viene accolto. L’essere operatori legali per entrambi è molto più di un semplice lavoro che inizia e finisce in ufficio: l’obiettivo che muove entrambi è la tutela dei diritti umani e la consapevolezza di quanto un documento possa cambiare la vita di una persona.
Con Rosanna Liotti e Fabio Saliceti
Regia e Montaggio Matteo Calore
Fotografia Sebastiano Facco
Suono Alberto Cagol
CASERTA
Mamadou viene dalla Costa D’Avorio e lavora come operatore dell’accoglienza. La sua esperienza migratoria e la sensibilità verso le difficoltà burocratiche e quotidiane vissute dai beneficiari (di cui lui stesso ha avuto esperienza negli scorsi anni, prima di ottenere il permesso di soggiorno e questo lavoro), lo aiutano a comprendere e risolvere i problemi che di giorno in giorno lo SPRAR si trova ad affrontare. Ma, allo stesso tempo, Mamadou si confronta con la diversità, che emerge nel suo rapporto con Mariarita, operatrice legale dello stesso SPRAR e sua fidanzata.
Con Kouassi Pli Adama Mamadou, Mariarita Cardillo, Imma D’Amico, Morò Musah, Malik Donkor, Virginia Crovella, Federica Crovella, Massimo Cocciardo, Prosper Doe, Vincenzo Fiano, Giovanni Paolo Mosca
Regia e fotografia Matteo Calore e Andrea Segre
Montaggio Sara Zavarise
Suono Alberto Cagol
Musiche Sergio Marchesini