Un noto politicante nazionale che ha condotto e guidato il nostro amato paese per diversi anni, nei suoi proclami recenti (vedi le elezioni all’assemblea regionale siciliana) ha riesumato ancora una volta il termine SINISTRA.
Certo, dal vocabolario della lingua italiana (Treccani) la parola sinistra indica: 1 “La mano che è dalla parte corrispondente al cuore”, 2 “Il lato del corpo corrispondente alla mano sinistra”, 3 “andare, girare, prendere a s.; arrivato al ponte, voltò, senza esitare, a s., guardare, guardarsi a destra e s., la s. di una fila, di uno schieramento militare; fronte a sinistr(a)!, attenti a sinistr(a)” etc. Poi, naturalmente, c’è la definizione di sinistra politica e quello è un concetto un tantinello diverso.
La sinistra in politica nasce dalla differenza tra il distinguo fra destra e sinistra in senso parlamentare e politico segue l’esempio francese, che risale agli anni della Rivoluzione.
Tornando alla nostra analisi e lasciando stare il divagare intellettivo, mi sovviene una domanda semplice, semplice: ma la sinistra nel nostro amato paese esiste ancora? Gli uomini di sinistra esistono ancora?
Certo la sinistra in Italia, naturalmente, esistite. I due maggiori partiti che si sono identificati con questa ideologia sono stati, il partito Comunista e il partito Socialista.
Entrambi, in tempi diversi, sono scomparsi dalla realtà politica del nostro paese, e allora mi chiedo e vi chiedo: ma oggi è ancora lecito parlare di partito e uomini di sinistra?
Nel mio piccolo, dico: no non esiste più. Anche se c’è ancora chi professa questo credo, costui è un personaggio raro, molto raro da museo direi, quasi quasi per trovarne qualcuno si potrebbe ricorrere alla nota trasmissione della tv pubblica per cercarli tra le persone scomparse.
Ma allora, parlare di SINISTRA (nel senso politico naturalmente) è ancora attuale?
Certamente NO, questo termine oramai è desueto, antiquato, retrò, antitetico, antitetanico, anti tutto e anti tutti.
Poveri compagni, fino a qualche tempo fa, questo temine era molto usato e diciamo era piacevole usato, sembrava che eravamo tutti uguali ed intruppati, tutti fratelli e sorelle. In particolare mi ricordo che qualche annetto fa era di moda tra i cosiddetti figli di papà, quelli del dopo ’68 che amavano chiamarsi e farsi chiamare così, ma tutti questi compagni che fine hanno fatto?
Certamente sono scomparsi ma posso supporre che si sono ricreduti e fatti “macinare” dal sistema, la bella vita piace a tutti, il dio denaro impera ed impazza, il tutti uguali è stata un’utopia, purtroppo, nella realtà, siamo tutti diseguali. Il ricco ed il potente c’erano, ci sono e ci saranno anche domani. Le cosiddette rivoluzioni di popolo sono state un vento forte che poi si è dissolto e tutto è tornato come prima se non peggio di prima.
Concludendo, direi che oggi usare il temine SINISTRA è un termine aleatorio, evanescente, fuori luogo. Una raccomandazione al Signore di cui ad inizio articolo, “E’ BASTA NON LO USARE PIU’ – NON TI CREDONO NEANCHE I PICCIRIDDI (bambini) E NEANCHE I VECCHIETTI – Basta non se ne può più, e cambia solfa usa qualche altro termine ma sinistra basta non ne possiamo più. Capisco che hai una certa età e per uno della tua età è difficile cambiare mentalità, ma provaci per favore, fallo per i tuoi nipotini, tanto sono sicuro che nel tuo io non ci credi neanche tu.