Weekend numero 14, infine, con i pupi e le compagnie di Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Questa settimana toccherà alle compagnie Famiglia Argento e Marionettistica Popolare Siciliana.
Il programma di questo weekend
Sabato 8 maggio | ore 21
La pazzia di Orlando | Compagnia Famiglia Argento
Orlando innamorato non si arrende e va in cerca di Angelica che nel frattempo è fuggita dalla corte di Carlo Magno. La principessa giunge così in un bosco dove soccorre un soldato pagano ferito, Medoro. Salgono sulla cima di una montagna e trovano riparo nella dimora di un pastore, dove Angelica si prende cura delle ferite di Medoro. I due si innamorano e, non appena il soldato guarisce, si rimettono in viaggio.
Giunto sul monte, Orlando legge sulla corteccia degli alberi delle frasi d’amore. Non tarda a scoprire che sono stati i due innamorati a inciderle. Folle di gelosia, il paladino si abbandona a urla e pianti, si spoglia della sua armatura e, disperato, perde il senno e invoca la morte.
Compagnia Famiglia Argento
La compagnia annovera maestri pupari dal 1893 e custodisce un bagaglio di storie e tecniche, un’eredità tramandata da generazioni, che adesso è nelle mani di Vincenzo Argento e dei suoi figli Anna, Nicolò, Dario, della moglie Teresa e del nipote Christian che, ogni giorno, con dedizione e una cura dei dettagli, portano in scena con i pupi siciliani avventure spettacolari.
Vincenzo Argento (1938) è figlio e nipote di puparo. Il nonno, don Cecè (1873), oprante e scultore di teste, è stato allievo dei Pernice e di Costantino Accardi e, in attività dal 1893, ebbe il suo teatro in diverse borgate e paesi delle province di Palermo e Agrigento e in diverse vie del quartiere palermitano di Borgo Vecchio. Il figlio di don Cecè, Giuseppe (1912), lo accompagna in vari quartieri e borgate palermitane e della Sicilia occidentale, fin quando nel 1934 si mette in proprio. Vincenzo all’epoca ha poco meno di dieci anni e inizia ad apprendere l’arte del puparo. Suona il pianino a cilindro durante gli spettacoli, fin quando il padre non gli affida il ruolo di secondo manovratore. Nel frattempo Giuseppe eredita il mestiere e il teatro di don Cecè e porta avanti la sua attività fino al 1985. Dopo la scomparsa del padre, Vincenzo Argento riprende le redini della compagnia facendo tesoro del patrimonio trasmessogli.
Domenica 9 maggio | ore 18
Peppino di Cinisi contro la mafia | Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana
Due secoli dopo la nascita del teatro delle vastasate, un altro vastaso, uno sfrontato, una voce del popolo deride il potente mafioso di turno dai microfoni della sua piccola Radio Aut: Peppino Impastato. La sua straordinaria e tragica vicenda ricalca quella di un cavaliere dell’Opera dei pupi, senza macchia e senza paura. Un cavaliere con delle straordinarie idee: cambiar le cose in un paesino della Sicilia.
Ecco perché sul palco i due personaggi di farsa palermitani, Nofriu e Virticchiu, accompagnano Peppino, rappresentanti del popolo siciliano con cui, nello spettacolo, Peppino interagisce quasi fossero una persona sola. Nel loro confronto con Impastato, Nofriu e Virticchiu divengono consapevoli della necessità di liberarsi dalla mafia e dallo sfruttamento e fanno sì che Peppino non muoia e che le sue parole e il suo coraggio riecheggino per sempre.
Compagnia Marionettistica popolare siciliana
La compagnia è stata fondata a Palermo nel 2001 da Angelo Sicilia, regista e studioso della storia del teatro dei pupi di scuola palermitana. Con le radici nell’Opera dei pupi tradizionale, Sicilia ha avviato un percorso di rinnovamento nell’ambito del repertorio del teatro delle marionette siciliane e affianca alle storie del repertorio cavalleresco le vicende di cronaca recente, intendendo così riattualizzare questa forma di teatro popolare, da sempre capace di intercettare le istanze della società contemporanea. La compagnia propone un’Opera dei pupi “antimafia”, i cui protagonisti sono, oltre a Giuseppe Di Matteo, anche Peppino Impastato, don Pino Puglisi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: è così che la forza espressiva e comunicativa dei pupi tradizionali viene suggestivamente messa al servizio di spettacoli di impegno civile. Numerosi i premi ricevuti per l’innovativo ciclo antimafia e per l’impegno sociale e civile.
Link diretta streaming: www.facebook.com/museoantonio.pasqualino/