Nuovo appuntamento con Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Questa settimana sarà la volta delle compagnie Famiglia Argento e Opera dei pupi messinesi Gargano.
Il programma del weekend
Venerdì 16 aprile | ore 18
Orlando e Rinaldo paladini di Carlo
Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino
Rinaldo e Florindo sono in viaggio alla volta di Vienna, che Troiano ha messo sotto assedio. Non facendosi riconoscere, Rinaldo sfida i paladini mentre il gigante Atlante affronta i giostranti. Rinaldo riesce a ucciderlo e gli sottrae la spada Fusberta. Troiano assalta quindi Vienna ed è gran battaglia tra i due eserciti, nel corso della quale Troiano è ferito a morte da Orlando. Tornata la calma, Rinaldo sfida e uccide Ginamo di Baiona vendicando l’onore della madre.
Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino
La compagnia di Alcamo nasce nel 1997. Il fondatore è Salvatore Oliveri, nipote materno di Gaspare Canino, ultimo puparo ed oprante attivo ad Alcamo ed in tutta la provincia di Trapani. Capostipite della compagnia fu Liberto Canino, considerato tra gli iniziatori dell’opera dei pupi a Palermo. Nel lontano 1828 Liberto Canino aprì il primo teatro in via Formai, nell’antico quartiere palermitano dell’Albergheria. Uno dei suoi figli, Luigi, imparata l’arte del padre alla fine dell’Ottocento, si trasferì ad Alcamo dove iniziò mettere in scena le vicende dei Paladini di Francia, di Guido Santo, di Trabazio di Costantinopoli e dei Beati Paoli. Dei cinque figli di Luigi soltanto due faranno i pupari: Guglielmo, che si trasferisce a Sciacca, e Gaspare, che resta ad Alcamo dove aiuta il vecchio padre. Dopo la sua scomparsa, nel 1977, l’opera dei pupi smette di essere rappresentata ad Alcamo ed in tutta la provincia di Trapani, finché nel 1990 il nipote Salvatore Oliveri torna a dedicarsi a questa arte, aprendo un teatro.
Sabato 17 aprile | ore 21
Morte di Bradamante e Polinoro | Compagnia Famiglia Mancuso
Carlo, futuro re di Francia, vince nella giostra per avere la mano di Galerana, figlia del re di Spagna, a cui ha partecipato con il falso nome di Mainetto. Appena conclusa, Mainetto fugge, deciso però a rivelare la sua vera identità. Frattanto, Bramante, indignato con il re Galafro per non esser stato invitato alla giostra e adirato per esser stato rifiutato dalla bella Galerana, promette vendetta. Polinoro, con l’aiuto della spada Durlindana, riesce a fare prigionieri Bulugante, Marsilio, Falserone, Ulieno di Salza, Morando, il re Galafro e il maestro di scherma di Carlo, Morando. Carlo, timoroso per l’esito della battaglia e temendo di perdere l’amata Galerana, indossa allora l’armatura e affronta Polinoro, uccidendolo e impossessandosi della Durlindana. Informato da Morando sul punto vulnerabile di Bramante, affronta infine anche lui e lo uccide.
Compagnia Famiglia Mancuso
La compagnia è nata su iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente dell’omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, quando il cavaliere Antonino Mancuso, aprì il suo primo teatro dell’Opera dei pupi. Maestri del cavaliere Antonino furono il puparo Giovanni Pernice e il figlio Nino, che avevano un teatro nel quartiere del Borgo Vecchio, dove egli iniziò a fare l’aiutante all’età di dieci anni. Dopo il servizio militare e il successivo matrimonio, il cavaliere acquistò un mestiere completo e da allora si esibì non soltanto a Palermo, ma anche in vari paesi della provincia. A metà del secolo scorso, negli anni della crisi dell’Opera dei pupi, Antonino allestì un teatro itinerante sopra un camion per rappresentare gli spettacoli nei quartieri cittadini e nei paesi. Creò anche un armadio-teatro dove animava dei pupi più piccoli per esibirsi nelle case private. Le sedi più importanti dell’Opera dei pupi di Antonino Mancuso furono nel quartiere palermitano del Borgo Vecchio. Mancuso apportò alcune innovazioni alle armature, con elmi “alla greca” e “alla romana”. Alla realizzazione degli spettacoli partecipavano i figli Nino (papà di Enzo), Pino e Stefano.
Enzo è nato a Palermo nel 1974 ed è l’anima dell’attuale compagnia. Non si è fermato all’apprendimento delle tecniche della costruzione e della manovra, ma ha approfondito lo studio di antichi canovacci e perfezionato la tecnica recitativa grazie alla collaborazione con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino.
Domenica 18 aprile | ore 18
Rinaldo è cavaliere | Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte
Il negromante Malagigi intercetta degli strani segnali. Si reca allora nella grotta dove, con le sue arti magiche, invoca il diavolo Nacalone. Questi gli rivela che è ormai giunto il momento per Rinaldo, cugino del mago, di diventare un cavaliere. Il negromante decide quindi di aiutare il cugino nelle sue avventure affinché possa dimostrare il proprio valore. Grazie alle armi di finissima tempra ricevute dai diavoli dell’inferno, il giovane conquista così il cavallo Baiardo e la spada Fusberta. Col sostegno dello zio, Rinaldo da inoltre prova di gran valore e forza d’animo in battaglia dimostrando di essere un impavido cavaliere.
Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte
Franco Cuticchio (Termini Imerese, 1964) appartiene ad una storica famiglia di pupari. Franco è attivo sul palcoscenico fin dall’età di cinque anni, quando intraprende il suo lungo apprendistato come vuole la tradizione: dando la voce ad un angioletto. A otto anni ottiene il ruolo di secondo oprante e inizia a seguire assiduamente il padre Girolamo (1933), suo maestro, in tutti i suoi spettacoli. Alla fine del 2019 Franco riapre le porte del teatro di famiglia, acquistato da Girolamo negli anni Ottanta del Novecento e chiuso dopo oltre dieci anni di attività. Oggi collaborano con lui i suoi due figli, Girolamo ed Helenia, e il padre Girolamo in qualità di presidente onorario dell’Associazione. Franco si dedica inoltre alla realizzazione delle strutture e delle macchine sceniche, alla scultura e all’intaglio del legno e alla costruzione delle armature dei pupi. Girolamo si occupa della pittura degli scenari e della realizzazione di nuovi copioni, di cui Franco cura la regia. Helenia realizza secondo le antiche tecniche gli abiti e gli arredamenti di scena. Le mogli di Franco e Girolamo, Francesca Basile e Lavinia Polizzotto, si occupano della programmazione e organizzazione di spettacoli. Ogni membro della famiglia si impegna nella recitazione e nella manovra.
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