Nuovo appuntamento con Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Sabato e domenica toccherà alle compagnie Famiglia Mancuso e Franco Cuticchio figli d’arte.
Il programma di questo weekend
Sabato 13 marzo | ore 21
Fuga di Carlotto in Spagna | Compagnia Famiglia Mancuso
A Parigi le battaglie continuano. Carlotto fugge verso la campagna e incontra un giovane pastore al quale nasconde la sua identità. Indossa i suoi vestiti e si nasconde nel convento di sant’Omero.
Frattanto, i vecchi baroni fedeli al re Pipino, Morando di Riviera e Bernardo di Chiaramonte, tentano invano di difendere Parigi dall’assedio dei Magonzesi. In tanti muoiono in battaglia finché, a causa dell’inferiorità numerica del suo esercito, Morando di Riviera si arrende e abbandona Parigi, promettendo un giorno di vendicare la morte del suo re. Si mette dunque in cerca di Carlotto e trova il principino nel convento. Entrambi condannati a morte, i due si mettono in viaggio. Morando di Riviera si fa chiamare l’Aragonese; Carlotto invece Mainetto. Giunti nella città di Saragozza, vengono accolti alla corte del re di Spagna come suoi servitori re di Spagna. Tra Mainetto-Carlotto e la figlia del re di Spagna Galerana nasce l’amore. Nel frattempo, il re bandisce una giostra: il vincitore sposerà la giovane principessa.
Compagnia Famiglia Mancuso
La compagnia è nata su iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente dell’omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, quando il cavaliere Antonino Mancuso, aprì il suo primo teatro dell’Opera dei pupi. Maestri del cavaliere Antonino furono il puparo Giovanni Pernice e il figlio Nino, che avevano un teatro nel quartiere del Borgo Vecchio, dove egli iniziò a fare l’aiutante all’età di dieci anni. Dopo il servizio militare e il successivo matrimonio, il cavaliere acquistò un mestiere completo e da allora si esibì non soltanto a Palermo, ma anche in vari paesi della provincia. A metà del secolo scorso, negli anni della crisi dell’Opera dei pupi, Antonino allestì un teatro itinerante sopra un camion per rappresentare gli spettacoli nei quartieri cittadini e nei paesi. Creò anche un armadio-teatro dove animava dei pupi più piccoli per esibirsi nelle case private. Le sedi più importanti dell’Opera dei pupi di Antonino Mancuso furono nel quartiere palermitano del Borgo Vecchio. Mancuso apportò alcune innovazioni alle armature, con elmi “alla greca” e “alla romana”. Alla realizzazione degli spettacoli partecipavano i figli Nino (papà di Enzo), Pino e Stefano. Enzo è nato a Palermo nel 1974 ed è oggi l’anima dell’attuale compagnia.
Domenica 14 marzo | ore18
Le gesta di Orlandino | Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte
Dopo esser stati allontanati dal regno dall’imperatore Carlo Magno, il cavaliere Milone D’Anglante e Berta, sorella di Carlo, vagano per terre e mari inesplorati in compagnia di Galerana, un’umile donzella.
Giunti in un porto, i tre decidono di imbarcarsi. Il capitano, che dapprima si mostra disponibile e gentile, si rivelerà presto un pirata. Egli vuole derubare i tre viaggiatori e, invaghitosi di Berta, vuol prenderla per sé. Durante un terribile temporale, il pirata sembra riuscire nel cattivo intento: allontana Milone dalla sua amata e lo abbandona in balia delle onde. Passata la tempesta e liberatasi dalle grinfie del pirata, Berta approda finalmente sulla spiaggia e rivede Galisena, la sua donzella. Le peripezie e lo stato di maternità sfiniscono Berta che a stento riesce a reggersi in piedi. Verrà prontamente aiutata da un pastore che la ospiterà nella grotta in cui vive.
Gli anni passano ed il piccolo Orlandino, figlio di Berta e di Milone, ormai dato per disperso, cresce sano e forte proprio come il padre. Compie nobili gesta e partecipa con successo a una gara nella vicina cittadina di Sutri. È in quell’occasione che, all’interno del palazzo del governatore, conosce lo zio, l’imperatore Carlo Magno che, con la madre e la fidata Galisena, lo conduce nelle terre di Francia dove diventerà un grande cavaliere.
Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte
Franco Cuticchio (Termini Imerese, 1964) appartiene ad una storica famiglia di pupari. Franco è attivo sul palcoscenico fin dall’età di cinque anni, quando intraprende il suo lungo apprendistato come vuole la tradizione: dando la voce ad un angioletto. A otto anni ottiene il ruolo di secondo oprante e inizia a seguire assiduamente il padre Girolamo (1933), suo maestro, in tutti i suoi spettacoli. Alla fine del 2019 Franco riapre le porte del teatro di famiglia, acquistato da Girolamo negli anni Ottanta del Novecento e chiuso dopo oltre dieci anni di attività. Oggi collaborano con lui i suoi due figli, Girolamo ed Helenia, e il padre Girolamo in qualità di presidente onorario dell’Associazione. Franco si dedica inoltre alla realizzazione delle strutture e delle macchine sceniche, alla scultura e all’intaglio del legno e alla costruzione delle armature dei pupi. Girolamo si occupa della pittura degli scenari e della realizzazione di nuovi copioni, di cui Franco cura la regia. Helenia realizza secondo le antiche tecniche gli abiti e gli arredamenti di scena. Le mogli di Franco e Girolamo, Francesca Basile e Lavinia Polizzotto, si occupano della programmazione e organizzazione di spettacoli. Ogni membro della famiglia si impegna nella recitazione e nella manovra.
Link diretta streaming: mwww.facebook.com/museoantonio.pasqualino/