Altro fine settimana con i pupi e le compagnie di Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”. Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming, gratuitamente (e presto in presenza) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Questa settimana toccherà alle compagnie Brigliadoro, Turi Grasso e Marionetti-stica Fratelli Napoli.
Il programma di questo weekend
Venerdì 28 maggio | ore 18
Il duello di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica | Compagnia Brigliadoro
Mentre Carlo Magno sta informando i Paladini che Orlando si è sottratto ai suoi doveri per cercare la principessa Angelica, un messaggero riferisce che l’esercito di Rodomonte, re di Algeri, ha appena messo sotto assedio la città di Parigi. Carlo Magno allora organizza le azioni di difesa affidando il comando dell’esercito al principe Rinaldo. Cristiani e saraceni si scontrano in battaglia: Rodomonte viene messo in fuga da Rinaldo che lo insegue per ucciderlo.
Nel frattempo, Orlando, in cerca di Angelica, affronta numerose peripezie e riesce a salvarla dalle grinfie di un gigante. I due, rimasti soli, si scambiano parole d’amore ma l’arrivo di Rinaldo rompe l’idillio: innamorato anch’egli della principessa, tenta di abbracciarla ma la strada gli viene sbarrata dal cugino. Dopo tre giorni di combattimento, il mago Malagigi, informato della disputa che mette a repentaglio la vita dei suoi prodi cugini, escogita un piano per porre fine al duello e ricondurre Orlando e Rinaldo al proprio dovere…
Compagnia Brigliadoro
È stata fondata nel 2015 da Salvatore Bumbello, costruttore di pupi e oprante palermitano. Salvatore apprende l’arte dal padre Luciano (1948), che, rimasto orfano in tenera età, diventa presto allievo del puparo Francesco Sclafani, da cui impara a costruire i pupi e a manovrarli. Quando nel 1990 Francesco Sclafani si ritira, Luciano prosegue nell’attività di costruttore. Nel frattempo, Salvatore, figlio di Luciano, inizia ad apprendere il mestiere e a dieci anni realizza, modellandone e sbalzandone l’armatura, il suo primo pupo, alto 35 centimetri. Nel 1995, alla morte del padre, ne eredita il mestiere, con attrezzi e modelli, e la bottega, ancora in attività, nello storico quartiere del Capo a Palermo. Nel corso degli anni affianca all’attività di artigiano quella di oprante, formandosi al fianco di noti opranti palermitani. Nel 2010, dopo la chiusura del Teatro Ippogrifo, nel quale lavorava con Nino Cuticchio, Bumbello inizia a collaborare con Mimmo Cuticchio e con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino.
Sabato 29 maggio | ore 21
Armida muove guerra a Ricciardetto e assedia Trebisonda | Compagnia Turi Grasso
Perinda e Dudone, invitati da un angelo di recarsi in aiuto di Ricciardetto presso la Torre Nera, scoprono che vi è carcerato anche Ottonetto. Dopo fiero combattimento, riescono a liberarlo e tutti e tre si mettono in viaggio verso la Turchia.
Armida, intanto, al comando della potente armata di Turgovia, giunge nei pressi di Trebisonda, per mettere sotto assedio alla città, capitale dell’impero di Ricciardetto.
Nel frattempo Guidone, che aveva lasciato Costantinopoli alla volta della Persia, s’imbatte in Martuffo, Senzacuore e Scattabbara. I tre pagani avevano preso in ostaggio Algiobella e Lungobello, fratelli di Perinda. Guidone li affronta per liberare i figli di Marfisa. Ma il Maligno, tramava già nuovi inganni e sortilegi contro i valenti cristiani per far perdere loro il controllo su Trebisonda.
Papa Gregorio, intanto, con un imponente esercito, muove verso Parigi la sua crociata contro Rainello. Guidato da celesti ammonimenti e presagi, il Papa incontra Uggiero Danese, che gli consegna Celeste Fiamma, la santa bandiera avuta dall’angelo di Dio, segno e guida in battaglia, per l’esercito cristiano…
Compagnia Turi Grasso
La compagnia, che opera da quasi sessant’anni, fu fondata da Turi Grasso (Acireale, 1933) agli inizi della sua attività artistica di puparo, nel 1963. Dopo aver svolto molteplici lavori nel campo dell’artigianato, all’età di sedici anni Turi si accosta per la prima volta all’Opera dei pupi, assistendo agli spettacoli del puparo Emanuele Macrì, ad Acireale. Ben presto il giovane inizia a lavorare come manovratore con Macrì ed emerge la sua vocazione per l’Opera dei pupi. Egli partecipa a numerose tournée in Italia e all’estero al fianco del maestro da cui apprende l’arte. Dopo dieci anni di collaborazione, Turi decide di mettersi in proprio. Costruisce i materiali di scena aiutato dalla moglie Venera e nel 1963 inizia a rappresentare gli spettacoli con la sua compagnia. Gli spettacoli ripropongono le storie della Chanson de Roland e traggono ispirazione dai testi di Giusto Lodico e dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, che vengono liberamente rielaborati da Turi nella redazione dei suoi copioni. Turi recita da dietro le quinte, dando voce a tutti i personaggi, la cui manovra richiede la forza e l’abilità di almeno quattro manovratori. Nel ventennio 1970-90 la compagnia si amplia, facendo spazio alla nuova generazione dei figli di Turi, Tano e Pippo. Nel 1993 viene costituita l’Associazione Turi Grasso Opera dei pupi Acireale e così nuovo impulso viene dato all’attività e si rilancia l’attività artistica con cartelloni di produzione propria che portano la compagnia a fare diverse tournée in Italia e all’estero.
Domenica 30 maggio | ore 18
Come Orlando nacque in Sutri | Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli
Milone d’Anglante si innamora, riamato, di Berta, sorella di Carlo Magno. In seguito alla loro fuga d’amore, Carlo li bandisce dalle terre cristiane. Da qui si dipana una lunga serie di avventure che condurrà alla forzata separazione degli sposi e alla nascita di Orlando in Sutri.
Il racconto delle peripezie di Berta e Milone e dell’infanzia tutta italiana di Orlandino era noto nella penisola attraverso varie fonti: il VI libro de I Reali di Francia di Andrea da Barberino e i poemi in ottave delle Prime imprese di Orlando di Lodovico Dolce e Orlandino di Teofilo Folengo. I materiali narrativi desunti da queste opere confluirono tutti nella Storia dei Paladini di Francia di Giusto Lodico, compilazione ottocentesca che fu fonte letteraria autorevole per tutti i pupari siciliani.
I pupari catanesi arricchivano la tradizionale messinscena di questi episodi con alcune interessanti varianti. La nascita di Orlando, avvolta in un’atmosfera fiabesca particolare, era segnata da eventi prodigiosi. Il futuro campione della Cristianità nasceva in una grotta, povero come Gesù Bambino, e sul neonato scendevano a elargire i loro doni san Giorgio cavaliere (o san Michele arcangelo) e due fate madrine, secondo ben noti schemi fiabeschi della tradizione popolare. Orlando fanciullo compiva le sue scorribande a Sutri accompagnato sempre da Peppininu, la maschera dell’Opira catanese, che era per il piccolo eroe guida, custode e amico. Insieme, i due si facevano beffe dei traditori magonzesi Gano e Ginamo, che formavano una coppia di irresistibile comicità.
Lo spettacolo intende far riassaporare al pubblico contemporaneo l’atmosfera gioiosa di quelle serate di chiamo, ripercorrendo le avventure in Africa dell’esule Milone e il magico momento dell’elargizione dei doni a Orlando, fino all’atteso scioglimento finale del perdono di Berta e alla famosa scena della liberazione di Milone in Biserta da parte del suo degno allievo Ruggiero di Risa.
Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli
Nasce con don Gaetano Napoli che fonda la compagnia nel 1921, quando inaugura a Catania, nel quartiere di Cibali, il Teatro Etna. Da allora e fino al 1973 la famiglia Napoli svolge un’intensa attività nei teatri popolari di quartiere, lavorando col mestiere storico, i pupi alti m.1,30 e pesanti fino a 30 – 35 chili. Le regole e le tecniche di messinscena nel tempo vengono trasmesse alle successive generazioni: prima a ai figli di don Gaetano – Pippo, Rosario e Natale – e poi a Fiorenzo, Giuseppe, Salvatore e Gaetano, figli di Natale e Italia Chiesa Napoli. Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento tuttavia innescano una grave crisi e i Napoli lavorano per adattare l’Opira catanese alle esigenze di un pubblico nuovo, pur mantenendosi fedeli ai codici e alle regole di messinscena della tradizione. Facendo tesoro dei suggerimenti di Nino Amico, Natale Napoli escogitò nel 1973 l’idea dei “pupi piccoli” di 80 centimetri, che consentirono alla tradizione catanese di confrontarsi con pubblico ben più ampio e largamente composto da giovani e giovanissimi. In questi anni, alla morte del padre Natale, Fiorenzo diventa direttore artistico della compagnia e i suoi figli Davide, Dario e Marco apprendono anch’essi le regole del mestiere, assicurando la continuità alla tradizione catanese dell’Opera dei pupi.
Link diretta streaming: www.facebook.com/museoantonio.pasqualino/
L’iniziativa Sicilian Puppets Series è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in qualità di soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi ed è finanziata dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 progetto The Image of Oral Thought. Per un modello di salvaguardia del teatro dell’Opera dei pupi siciliani. La manifestazione è inoltre organizzata: con il contributo di Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e Assessorato del Turismo dello sport e dello spettacolo; in collaborazione con Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – SIMBDEA, Fondazione Ignazio Buttitta; con il patrocinio di ICOM Italia e UNIMA.
“I podcast del Museo delle Marionette”
Sabato 29 maggio alle 12, un’iniziativa realizzata dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con La Fabbrica dei Podcast e con l’attore Sandro Dieli, voce narrante.
Il tema di questa sesta puntata è: “Museo delle Marionette, marionette d’artista”
Sin dalla fondazione, il Museo internazionale delle marionette ha coniugato l’attività museografica con quella teatrale. Il Festival di Morgana, nato nel 1975 come Rassegna dell’opera dei pupi e ancora oggi organizzato annualmente in autunno, ha lo scopo di concretizzare un obiettivo lungamente perseguito: guardare, oltre che all’opera dei pupi anche al teatro di figura tradizionale e contemporaneo italiano e straniero, e alle forme del teatro rituale.
Proprio in questo quadro più ampio il Museo ha prodotto spettacoli innovativi con il coinvolgimento di scrittori e musicisti contemporanei quali Italo Calvino, Francesco Pennisi e Luciano Berio, affidando la creazione di scenografie e di marionette a pittori e artisti visivi come Renato Guttuso, Tadeusz Kantor ed Enrico Baj. Tutte le opere frutto di tali eccellenti collaborazioni fanno oggi parte della collezione permanente del Museo e costituiscono una sezione, quella delle marionette d’artista, sempre più in espansione.