lunedì, 23 Dicembre 2024
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Sicilia Queer filmfest: programma, novità e vincitori della XIV edizione

Ecco i vincitori della quattordicesima edizione del Sicilia Queer filmfest

Quattordicesima edizione per il Sicilia Queer filmfest, che comincerà sabato 25 maggio per 7 giorni consecutivi di programmazione tra il Cinema De Seta e altri spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, fino al 31 maggio.

Un festival che è esplicitamente dedicato quest’anno a due attivisti palermitani scomparsi negli scorsi mesi, Rosi Castellese e Luigi Carollo, partigiani per la difesa dei diritti delle persone e costruttori infaticabili di ponti e relazioni, che il festival intende omaggiare con il suo lavoro.

La selezione del Sicilia Queer 2024 comprende un totale di 74 titoli (4 anteprime assolute e 30 anteprime nazionali), 63 dei quali saranno presentati durante le date del Festival, mentre 11 hanno accompagnato gli appuntamenti di avvicinamento a questa edizione – gli ultimi due, un omaggio a canecapovolto e Alberto Grifi in collaborazione con l’Associazione Corrente e l’anticipazione della sezione Eterotopie con la presentazione de La strada dei Samouni di Stefano Savona alla presenza del regista, in dialogo con Paola Caridi e Serena Marcenò, sono in programma giovedì 16 maggio (ore 18.30, ex Cinema Edison) e venerdì 17 maggio (ore 20, Cinema De Seta).

L’apertura ufficiale del Sicilia Queer – fissata per sabato 25 maggio, alle ore 21 presso il Cinema De Seta – è affidata all’anteprima nazionale di Problemista (2023), una surreale, strabordante e stralunata commedia prodotta dalla due volte Premio Oscar Emma Stone e interpretata da un’attrice di culto come Tilda Swinton, che guida l’esordio cinematografico dell’attore comico candidato a quattro Emmy Awards Julio Torres. Una specie di incrocio impossibile tra Charlie Kaufman e Wes Anderson che divertirà molto il grande pubblico. Problemista sarà anticipato dalle prime proiezioni del SQFF2024, e dalla performance dedicata a Goliarda Sapienza Autobiografia delle contraddizioni, firmata da Alma Palacios e Manon Parent nel centenario della nascita della scrittrice (ore 19.30 – esterno del Cinema De Seta).

Il programma del Festival prevede 8 lungometraggi per la sezione competitiva Nuove Visioni, sparsi per i 4 angoli del mondo (America, Africa, Asia ed Europa); un viaggio nei confini fra documentario e cinema di genere, fra inchiesta e thriller esplorativo, fra performance, re-enactment e Cinéma Vérité; una selezione che indaga il mistero dell’alterità abbracciandolo all’insegna del dialogo e del confronto.

Sono invece 10 i cortometraggi in concorso per la sezione Queer Short, che seguono le traiettorie di un percorso segnato dalle categorie del pensiero transfemminista, all’incrocio tra memoria personale e dimensione collettiva, in cui i ricordi intimi si fanno archivio pubblico, mentre la dimensione del corpo – e della precarietà di certe identità davanti a una legge vieppiù violenta e sempre meno giusta – è indagato nella sua morfologia e nella sua intrinseca disposizione a essere dispositivo del desiderio, giungendo fino a ridefinire i discorsi sul sex work.

Una retrospettiva integrale e in anteprima nazionale – in collaborazione con Lago Film Fest – scandaglia per la sezione Presenze il cinema del regista argentino Matías Piñeiro, cineasta libero e cantore dell’amore, amato dai cinefili di tutto il mondo e capace di creare un corpus di opere uniche nel loro genere. Il regista sarà presente a Palermo per presentare i suoi film, a partire dall’anteprima nazionale dell’atteso tú me abrasas (2024), ispirato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese.

Tra i 25 film fuori concorso della sezione Panorama Queer non mancheranno gli omaggi a Paul Vecchiali e Laurent Achard, alla presenza del loro comune attore Pascal Cervo, ma anche anteprime nazionali come quella di Un prince di Pierre Creton, direttamente da Cannes 2023, Baldiga – Entsichertes Herz di Markus Stein dalla Berlinale 2024, o il provocatorio e surrealista musical Photo Booth del canadese John Greyson. Da segnalare inoltre le anteprime assolute dei film di Alice Malingri (Novanta giorni, che parla di aborto a Palermo), Beatrice Indelicato e Margherita Orsini (David, su uno spogliarellista di Misilmeri), provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia – sede Sicilia.

E ancora, alla presenza del direttore della Cineteca Svizzera Frédéric Maire, l’omaggio al regista svizzero Daniel Schmid previsto dalla Carte postale à Serge Daney, con la proiezione della copia restaurata di The Written Face (1995), di La Paloma (1974)e di Mirage de la vie: Portrait de Douglas Sirk (1983); e quello al cinema di Paul Morrissey e Andy Warhol per le Retrovie italiane curate da Umberto Cantone, alla presenza dell’attrice Stefania Casini.

La sezione Eterotopie, a cura quest’anno di Paola Caridi, guarda inevitabilmente alla Palestina; mentre il Premio Nino Gennaro sarà consegnato alla regista tedesca Monika Treut, che dialogherà con la critica cinematografica Federica Fabbiani.

Per le Arti visive a cura del Verein Düsseldorf Palermo e.V. i progetti SELBST SELBST SELBST di Norika Nienstedt e Michael Jonas, che mettono in scena pratiche che interrogano il corpo attraverso il collage e l’autoritratto fotografico; Ballroom Palermo, dove dieci performer attivi in Germania e in Italia competono in varie categorie (entrambi gli appuntamenti si terranno come pre-apertura venerdì 24 maggio, a partire dalle ore 19 presso l’Haus der Kunst – Cantieri Culturali alla Zisa) e l’installazione performativa Expanding Space – A Ballroom Installation (sabato 25 maggio, a più riprese).

Immancabile poi la sezione Letterature Queer, che presenta due libri su Serge Daney: Exercices de relecture. Serge Daney 1962-1982 di Pierre Eugène, e Serge Daney and Queer Cinephilia e cura di Pierre Eugène, Kate Ince, Marc Siegel; oltre al libro fotografico Whereupon del fotografo statunitense Allen Frame e uno studio di Giuliana Misserville sulla scrittrice Ursula K. Le Guin.

Spazio anche alla musica con il CineConcerto della Felicità (lunedì 27 maggio, ore 20.30 – Circolo Arci Tavola Tonda), che unisce il cinema del regista Agostino Ferrente alla musica di Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi: i tre racconteranno dal vivo le loro insolite avventure con (tra gli altri) Margherita Hack, Milena Vukotic, Pier Luigi Bersani.

La cerimonia di premiazione coronerà le scelte delle tre giurie coinvolte nel Festival, e sarà seguita dall’anteprima assoluta del fashion film prodotto dalla casa di moda palermitana CASA PRETI; seguirà la replica del film vincitore e la festa di chiusura in programma a “I Candelai”, con il live di NZIRIA in collaborazione con il festival Ypsigrock di Castelbuono e la drag performance di Santa Rosalia, Leila Yarn e il Caso X.
Someplace in Your Mouth – il trailer originale che accompagnerà questa edizione del SQFF – è realizzato dai registi inglesi Beatrice Gibson e Nick Gordon.

Il festival, ha una pre-apertura in programma venerdì 24 maggio, mentre l’apertura ufficiale è sabato 25.

ECCO IL PROGRAMMA di queste due giornate:

Venerdì 24 maggio
La pre-apertura della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest, in programma da sabato 25 a venerdì 31 maggio, è affidata al progetto SELBST degli artisti Norika Nienstedt e Michael Jonas, che mettono in scena pratiche che interrogano il corpo attraverso il collage e l’autoritratto fotografico, e a Ballroom Palermo, dove dieci performer attivi in Germania e in Italia competono in varie categorie. I due appuntamenti – curati e organizzati da enti e istituzioni della città di Düsseldorf (gemellata con Palermo) – si terranno a partire dalle ore 19 presso l’Haus der Kunst – Cantieri Culturali alla Zisa.
SELBST
Nelle opere di Nienstedt ogni immagine decostruisce volti e corpi per assemblarli in giustapposizioni oniriche, in cui forme anatomiche si integrano con elementi iconografici realizzati attraverso l’utilizzo di immagini tratte da riviste e quotidiani. I fotoritratti di Michael Jonas trasformano il corpo dell’artista nel medium in cui si innesca l’interazione tra uomo e donna. Le opere dei due artisti tematizzano i concetti di identità e di isolamento nella società globalizzata, tecnologica e anonima di oggi.
Ballroom Palermo
Il Ballroom è l’espressione di un movimento nato negli anni ’60 nelle comunità formate da persone black trans*. Dagli anni ’60 la comunità Ballroom organizza regolarmente concorsi, i cosiddetti “Balls”, in cui i partecipanti si incontrano, competono in varie categorie e si scambiano idee creative. Negli ultimi anni il Ballroom si è appropriato sempre di più della cultura visiva tradizionale del cinema, della televisione e del costume, i corpi dei performer sono archivi viventi di una cultura underground che riemerge attraverso pose e gesti in balli effimeri e fortemente evocativi.

Sabato 25 maggio
L’apertura della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest è fissata alle ore 21 presso il Cinema De Seta con l’anteprima nazionale di Problemista (2023), una surreale, strabordante e stralunata commedia prodotta dalla due volte Premio Oscar Emma Stone e interpretata da un’attrice di culto come Tilda Swinton, che guida l’esordio cinematografico dell’attore comico candidato a quattro Emmy Awards Julio Torres. Una specie di incrocio impossibile tra Charlie Kaufman e Wes Anderson che divertirà molto il grande pubblico.
Problemista sarà anticipato alle ore 16 presso il Cinema De Seta dalla proiezione in anteprima nazionale di El Hombre Robado (Argentina 2007), primo lungometraggio di Matías Piñeiro, un madrigale à la Éric Rohmer, oppure un rivisitazione delle scorribande della Nouvelle Vague: un film che introduce Piñeiro al mondo ludico ma sofisticato del nuovo cinema argentino; segue Le Vrai du Faux di Armel Hostiou (Francia 2023) in cui il regista si muove in uno spazio di confine tra reale e virtuale, esplorando i significati di verità e di menzogna, impresa che si trasforma nella miccia per giocare con posizioni identitarie all’apparenza oppositive, e dissacrare il concetto stesso d’identità; e la performance dedicata a Goliarda Sapienza Autobiografia delle contraddizionifirmata da Alma Palacios e Manon Parent nel centenario della nascita della scrittrice in programma alle ore 19.30, all’esterno del Cinema De Seta.

Il Sicilia Queer filmfest si realizza grazie a Mic – Direzione Generale Cinema, Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Ufficio 9 Sicilia Film Commission, Goethe-Institut Palermo, Ambasciata della Repubblica Federale di Roma, Institut français, Ambasciata di Francia in Italia, Instituto Cervantes di Palermo, Forum austriaco di Cultura, Ambasciata di Svizzera in Italia, Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura

LE ALTRE GIORNATE

Domenica 26 maggio
La seconda giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 11 presso le Terrazze dell’Institut français con la presentazione di Exercices de relecture: Serge Daney 1962-1982 di Pierre Eugène (Parigi, Éditions du Linteau, 2023) e Serge Daney and Queer Cinephilia di Pierre Eugène, Kate Ince, Marc Siegel (Lüneburg, Meson Press, 2024).
Il programma delle proiezioni prende avvio alle ore 15 presso il Cinema De Seta con Mamántula di Ion de Sosa (Spagna-Germania 2023), mappa ironica e aracnide di un presente alternativo in cui immaginare amori transdimensionali e morti di piacere, innestando generi cinematografici che “senza soluzione di continuità” viaggiano fra il poliziesco, l’horror, l’erotico; seguono i cortometraggi Wild Fruits di Bernardo Zanotta (Paesi Bassi-Francia 2024), dove i ricordi intimi si fanno archivio pubblico, alla cui ricchezza può attingere chiunque ne abbia bisogno, Ydi Matea Kovač (Croazia 2023), viaggio rizomatico di osservazione prossima del desiderio e del corpo femminile, colto sotto il tocco desiderante di due amanti destinate a non ritrovarsi mai più, Slimane di Carlos Pereira (Germania 2023), in cui i corpi singoli diventano lo strumento per una liberazione sessuale e una resistenza collettive, Andy et Charliedi Livia Lattanzio (Francia 2022), Honeymoon di Akis Papastathopoulos (Grecia-Francia-Cipro 2023), road movie potente, dall’elegante fotografia, dove l’indignazione diventa un’espressione, la discriminazione un grido, l’affetto nonostante tutto un gesto della mano.
Alle ore 18 si proietta The Written Face di Daniel Schmid (Giappone-Svizzera 1995). Gli Onnagata, nella tradizione del teatro giapponese, sono gli uomini che interpretano i personaggi femminili. Tamasaburo Bando è uno degli Onnagata più celebri. Daniel Schmid viaggia in Giappone per catturare la filosofia più profonda dell’arte degli Onnagata, rinunciando alla struttura classica del documentario ma concentrandosi sulle performance di Bando e di altri artisti, per indagare cosa significhino l’identità e il genere sessuale nel magico reame del palcoscenico del teatro Kabuki.
Si prosegue alle ore 20.30 con Leisure, Utopic di Beatrice Gibson (Regno Unito-Italia 2024). Bernadette Mayer ha pubblicato più di trenta testi fra poesie e saggi fra il 1968 e il 2021, prima di morire nel 2022. In Utopia, del 1984, immagina un mondo alternativo, un’ucronia senza malattie, senza soldi, in cui le porte sono tutte grandi e le finestre sono tutte aperte. Beatrice Gibson modella in due minuti una nuova chance per l’immagine e per la poesia al cinema; tú me abrasas di Matías Piñeiro (Argentina-Spagna 2024), ispirato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, questo ultimo lavoro di Piñeiro è una narrazione che si rinnova ad ogni lettura e rende le conversazioni tra la poetessa Saffo e la ninfa Britomarti aperte a sempre nuove interpretazioni; chiude la giornata alle ore 22.30 Ludendo Docet di Luca Ferri (Italia 2023).

Lunedì 27 maggio
La terza giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 16 presso il Cinema De Seta con la proiezione di Hermia & Helena (Argentina-USA) di Matías Piñeiro, a cui segue Photo Booth di John Greyson (Canada 2022), che giustappone una narrazione operistica surreale a scene documentaristiche, mostrandoci gay Pride e pinkwashing, soldati gay e omonazionalismo; parallelamente la Sala Wenders del GoetheInstitut ospita Mirage de la vie: Portrait de Douglas Sirk di Daniel Schmid (Svizzera 1983), in cui il regista dialoga con Douglas Sirk, autore venerato da lui e Fassbinder come maestro assoluto del melodramma, La princesa de Francia (Argentina-Francia 2014), di Matías Piñeiro, che in equilibrio sottile e ironico fra sentimentalismo e cerebralità, si propone l’ambizione di coniugare solennità e scherzo, assecondando i mille rivoli del destino dei suoi protagonisti, e In the Museum(Argentina 2015) dove sempre Piñeiro si interroga sui borgesiani labirinti di possibilità che possono nascere intrecciando le finzioni in una storia.
Alle ore 20.30 al Cinema De Seta spazio a LesTortues (Belgio-Canada 2023)commedia agrodolce firmata da David Lambert, con Olivier Gourmet e Dave Johns, che offrono una performance mozzafiato, e a La photo retrouvée di Pierre Primetens (Francia 2023), una sinfonia intima e graffiante dove il regista ripercorre la sua biografia mettendosi a nudo senza mostrarsi mai davvero, alludendo, ammiccando, evocando altro pur rimanendo sempre fuoricampo, tra le immagini ma mai nascosto.
A partire dalle ore 22.30 le Terrazze dell’Institut français accolgono il documentario David (Italia 2023) di Beatrice Indelicato e Margherita Orsini, che affronta il tema dell’ossessione per la bellezza e il culto del corpo – senza trascurare quello altrettanto attuale della costruzione dell’identità – di un trentenne che vive in un paese dell’entroterra siciliano, e Arancia bruciata di Clémentine Roy (Francia-Germania 2024).
Al contempo in questa giornata, alle ore 18 presso il CRE.ZI. PLUS, si assegna il Premio Nino Gennaro alla regista Monika Treut, figura centrale della cinematografia indipendente tedesca, che sarà in dialogo con la critica cinematografica Federica Fabbiani: l’incontro verrà poi accompagnato dalla proiezione di Bondage (Germania-USA 1983) e di Begegnung mit Werner Schroeter (Germania 2003 ); mentre alle ore 20.30 presso il Circolo Arci Tavola Tonda si presenta Il cine-concerto della felicità, progetto musicale del regista Agostino Ferrente (già vincitore del David di Donatello con Selfie) e dei musicisti Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi, che unisce cinema e musica a partire dai video musicali realizzati dal regista su canzoni dello stesso Satta e dei Têtes de Bois.

Martedì 28 maggio
La quarta giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 16 presso il Cinema De Seta con la proiezione di Le belle estati di Mauro Santini (Italia 2023), il cui cinema incorpora l’atto creativo nella narrazione, con il duplice obiettivo di smascherarlo e caricarlo di nuova linfa vitale attraverso le emozioni spontanee dei ragazzi; alle ore 18.30 si presenta Die Jungfrauen Maschinen di Monika Treut (Germania 1989), film libero, punk femminista dove il desiderio travalica i generi, segue Intervento Divino di Elia Suleiman (Palestina-Francia-Germania-Marocco 2002) racconto sulla difficile convivenza fra due popoli e due religioni, che trova una sintesi satirica e accattivante che fa luce sull’atmosfera delle piccole cattiverie che israeliani e palestinesi si scambiano, nell’incapacità di trovare a loro volta un’unificazione pacifica; e Invisible People di Alisa Berger (Francia-Germania 2023), film che si lascia sommergere dal linguaggio segreto dell’atmosfera sperimentale della trance dance pratica nata in Giappone nel secondo dopoguerra.
Parallelamente, sempre a partire dalle ore 16, la Sala Wenders del Goethe-Institut ospita Sycorax(Spagna-Portogallo 2021) e Viola (Argentina-USA 2012), entrambi i lavori sono firmati da Matías Piñeiro; alle ore 18.30 è in programma L’heure de Ninon di Olivier Cheval (Francia 2023), Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska (Paesi Bassi-Polonia 2023), Loveboard di Felipe Casanova (Svizzera-Belgio 2023), On the Other Side Of di Mia Felić (Croazia-Estonia 2024), esplorazione del corpo transgender e non-binary colto e rappresentato attraverso il mordançage (processo fotografico del XIX secolo) e Boléro di Nans Laborde-Jourdàa (Francia 2023), dove attraverso il ritmo del bolero, il protagonista guiderà gli abitanti del suo paese e gli spettatori verso il raggiungimento di nuove vette del piacere.
La giornata si chiude alle ore 22.30 presso le Terrazze dell’Institut françaiscon la proiezione diNovanta giorni di Alice Malingri (Italia 2024)Novanta giorni per fare una scelta che cambia la vita. Donne di ogni estrazione sociale si rivolgono all’Ospedale Cervello di Palermo per l’interruzione di gravidanza mentre il centro pro-vita ostracizza questa pratica. L’infermiera Antonietta guida le donne nel loro percorso per abortire tra pillole e assorbenti, mentre le donne del movimento anti aborto, tra corredini e fotografie di neonati, portano avanti la loro battaglia. Due mondi opposti uniti da una corsa contro il tempo.

Mercoledì 29 maggio
La quinta giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 16 presso il Cinema De Seta con la proiezione di El Polvo di Nicolás Torchinsky (Argentina 2023); l’intimistico e anticonformista Un prince di Pierre Creton (Francia 2023), che racconta di un giovane uomo che si perde in un giardino labirintico di passioni e sentimenti da esplorare in sintonia con la natura; segue alle ore 20.30 Dracula cerca sangue di vergine…e morì di sete!!! di Paul Morrissey (Italia-Francia-USA 1974), variazione erotica e tragicomica del mito di Dracula, una pietra miliare del cinema horror e un palcoscenico straordinario per Udo Kier, nei panni del patetico e malaticcio vampiro. Completano il cast Milena Vukotic che interpreta la figlia maggiore, Stefania Casini nel ruolo della maliziosa Rubania, e Roman Polanski nel ruolo di giocatore di carte irascibile. Il film sarà introdotto da Stefania Casini, che sarà in dialogo con Umberto Cantone e Francesco Foschini.
Sempre al De Seta a partire dalle ore 22.30 passano in replica i cortometraggi L’heure de Ninon di Olivier Cheval (Francia 2023), Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska (Paesi Bassi-Polonia 2023), Loveboard di Felipe Casanova (Svizzera-Belgio 2023), On the Other Side Of di Mia Felić (Croazia-Estonia 2024), e Boléro di Nans Laborde-Jourdàa (Francia 2023).
Al contempo dalle ore 16 le proiezioni della giornata troveranno spazio anche presso la Sala Wenders del Goethe-Institut a cominciare da due lavori firmati da Lionel Soukaz: En Corps+ (Francia 2021), che porta sullo schermo militanze, riunioni, manifestazioni, dibattiti, interviste di inizi anni Novanta in Francia, in epoca di diffusione dell’AIDS e di urgente necessità di sensibilizzazione sul tema e Artistes en zones troublés (Francia 2023), diario intimo di oltre 2000 ore di registrazione realizzato da Soukaz tra il 1991 e il 2013, che racconta la storia di Hervé e Lionel, di come il loro rapporto diventa un rifugio in mezzo a una tempesta; si prosegue con Geh Vau di Marie Luise Lehner (Austria 2019) e Im Traum sind alle Quallen feucht di Marie Luise Lehner (Austria 2023).
La giornata si chiude alle ore 22.30 presso le Terrazze dell’Institut français con We Should All Be Futurists di Angela Norelli (Italia 2023), che con piglio tagliente e comico mostra il capovolgimento dei codici e dogmi culturali; One Night at Babes (USA 2024), caloroso documentario di Angelo Madsen Minax su una vecchia stazione di treni trasformata in dive bar nel 2017 che diviene pretesto per illustrare la possibilità di essere se stessi in un contesto rurale a cui di rado si associa la voglia di rompere gli schemi, ma è anche un’inedita esplorazione di un’eterotopia in cui è possibile fare comunità; e Bold Eagle di Whammy Alcazaren (Filippine, Singapore 2022), che fa rivivere i ricordi della reclusione durante la recente pandemia di Covid-19, quando solo gli schermi di computer e cellulari offrivano la possibilità di evasione sessuale e geografica.
Per Letterature Queer il CRE.ZI. PLUS alle ore 17 ospita la presentazione di Ursula K. Le Guin e le sovversioni del genere di Giuliana Misserville (Asterisco Edizioni / Milano 2024), che sarà in dialogo con Gabriella Palermo e Daniela Tomasino, e Queer As In Free Palestine 1, a cura di Davide Oberto: un percorso cinematografico immaginato per restituire la complessità del rapporto Queer/Palestina e la varietà di forme capace di assumere.

Giovedì 30 maggio
La sesta giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 16 presso il Cinema De Seta con la proiezione di La Paloma di Daniel Schmid (Svizzera 1974), fiammeggiante e audace melodramma che rivelò l’autore svizzero al mondo dei festival europei: amore e odio, affetto e ossessione, fino a sfiorare l’epica e il soprannaturale, al di là della vita e della morte; alle ore 18.30 segue Adoration di Pauline Curnier Jardin (Italia 2022) e Désir et rébellion – L’art de la joie: Goliarda Sapienza di Coralie Martin (Francia-Italia 2023), documentario che offre un incontro inedito con la scrittrice e con la sua eroina ribelle, Modesta, mettendo a nudo la carica rivoluzionaria, sovversiva e perfino scandalosa di questo capolavoro imprescindibile della letteratura del XX secolo; alle ore 20.30 è la volta di Gasoline Rainbow di Turner Ross, Bill Ross IV (USA 2023), viaggio attraverso la wilderness americana di cinque adolescenti che si lasciano il liceo alle spalle e partono per una nuova avventura, affrontando piccole e grandi sfortune ma sempre sotto il segno della condivisione e della voglia di fare esperienza; per Retrovie Italiane alle ore 22.30 si proietta Il mostro è in tavola…barone Frankenstein di Paul Morrissey (USA-Italia-Francia 1973) in cui il regista, autore della sceneggiatura insieme a Tonino Guerra e Pat Hackett, sfrutta al massimo gli elementi “body horror” del romanzo di Mary Shelley e si cimenta in una rivisitazione cruenta del mito di Frankenstein, venata di erotismo; chiude la giornata lo slasher-porn The Deep Queer Massacre (Francia 2023) di Mathieu Morel e la replica di Mamántula di Ion de Sosa (Spagna-Germania 2023).
Parallelamente, sempre a partire dalle ore 16, la Sala Wenders del Goethe-Institut ospita la replica dei cortometraggi Wild Fruits di Bernardo Zanotta (Paesi Bassi-Francia 2024), dove i ricordi intimi si fanno archivio pubblico, alla cui ricchezza può attingere chiunque ne abbia bisogno; Y di Matea Kovač (Croazia 2023), viaggio rizomatico di osservazione prossima del desiderio e del corpo femminile, colto sotto il tocco desiderante di due amanti destinate a non ritrovarsi mai più; Slimane di Carlos Pereira (Germania 2023), in cui i corpi singoli diventano lo strumento per una liberazione sessuale e una resistenza collettive; Andy et Charlie di Livia Lattanzio (Francia 2022); e Honeymoon di Akis Papastathopoulos (Grecia-Francia-Cipro 2023), road movie potente, dall’elegante fotografia, dove l’indignazione diventa un’espressione, la discriminazione un grido, l’affetto nonostante tutto un gesto della mano. Alle ore 18.30 e invece la volta di Isabella di Matías Piñeiro (Argentina-Francia 2020), in cui il regista indaga l’annoso mistero che intercorre fra azione e interpretazione, costruendo un film rigoroso, essenziale, e allo stesso tempo vitale e umanissimo. Le Terrazze dell’Institut français accolgono invece alle ore 22.30 About Last Year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova (Italia 2023), documentario che inquadra il mondo ballroom come luogo di attraversamento, di crescita e di autodeterminazione per chiunque voglia indagare i confini dei propri comportamenti più guidati (e inquinati) dagli stereotipi di genere.
Per Letterature Queer il CRE.ZI. PLUS alle ore 18.30 ospita la presentazione di Queer As in Free Palestine, un percorso cinematografico immaginato per restituire la complessità del rapporto Queer/Palestina e la varietà di forme capace di assumere.

Venerdì 31 maggio
L’ultima giornata della 14a edizione del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 16 presso il Cinema De Seta con la proiezione di La peur, petit chasseur (Francia 2004 ), radicale e fulminante cortometraggio ad opera del compianto regista Laurent Achard: un raggelante pianosequenza, 9 minuti tra i film più agghiaccianti della recente storia del cinema europeo; segue Bonjour la langue di Paul Vecchiali (Francia 2023), ultimo film dell’autore, che è un candido testamento che con dei dialoghi accesi e trepidanti accende i fari su un melodramma dell’intimità, scandito dalle frasi e dagli sguardi dei due interpreti; Coupon – Il film della felicità di Agostino Ferrente (Italia 2023), mini-musicarello semi-muto su un personaggio goffo ma puro, che non sa esprimersi se non cantando, e che vuole vincere una felicità promessa dalle insegne e dalle pubblicità di una città incendiata, trascurata, poetica; e Baldiga – Entsichertes Herz di Markus Stein (Germania 2024).
La giornata continua alle ore 20.30 con la cerimonia di premiazione e la proiezione del fashion film ipnotico e trascinante, ambientato nella campagna sotto Monte Pellegrino, che vede la straordinaria partecipazione di Simona Malato e Massimo Milani Casa Preti – Carmina 10 di Enrico Bellenghi (Italia 2024), alla presenza del regista, dello stilista Mattia Piazza e del3 protagonist3, segue la replica del film vincitore della sezione Nuove Visioni di questa edizione del festival.
Parallelamente alle ore 18.30 la Sala Wenders del Goethe-Institut ospita Hay cartas que detienen un instante más la noche di Matías Piñeiro e Mariano Llinás (Argentina-USA 2020), raccolta di videolettere di due punte di diamante del nuovo cinema argentino che è un atto di resistenza all’inedia da quarantena, ma anche l’ennesima entusiasmante esplorazione, da parte dei due registi, di un cinema fatto con poco ma in grado di arrivare ovunque.
Per Letterature Queer il CRE.ZI. PLUS alle ore 18 ospita la presentazione di “Whereupon” di Allen Frame che sarà in dialogo con Michele Bertolino.
Il Sicilia Queer filmfest 2024 si chiude alle ore 22.30 a “I Candelai”, che accoglierà – in collaborazione con il festival di musica indipendente Ypsigrock – il concerto live di NZIRIA, progetto sperimentale dell’artista Tullia Benedicta, parte del tour di promozione del nuovo album XXYBRID. A introdurre il progetto una drag performance a cura di Eleonora Santamaria con la partecipazione de Il Caso X, Leila Yarn, Santa Rosalia.

BIGLIETTI: ingresso intero 6 € / ridotto queer card 5 € / studenti 4 €

PROGRAMMA: https://www.siciliaqueerfilmfest.it/edizioni/sicilia-queer-2024

I vincitori della quattordicesima edizione del Sicilia Queer filmfest

La giuria internazionale della quattordicesima edizione del Sicilia Queer filmfest, composta da Pascal Cervo (attore), Carlo Chatrian (ex-direttore Berlinale e Locarno), Anna Hints (regista), Marie Luise Lehner (regista) e Jara Yáñez (critica cinematografica), assegna il premio per il miglior lungometraggio della sezione Nuove Visionia El polvodi Nicolás Torchinsky (Argentina 2023).
La stessa giuria assegna il premio per il miglior cortometraggio – Queer Short a Bolérodi Nans Laborde-Jourdaà (Francia 2023), mentre una menzione speciale va a Honeymoondi Alkis Papastathopoulos (Grecia-Francia-Cipro 2023).

Il premio della giuria Circuito Festival, composta da Morena Faverin (Lago Film Fest); Maria Vittoria Pellecchia (Laceno d’Oro International Film Festival) e Alessandro Rais (Efebo d’Oro Film Festival), assegna il premio per il miglior lungometraggio della sezione Nuove Visioni a Le belle estatidi Mauro Santini (Italia 2023); la stessa giuria premia per la sezione Queer Short Grandmamauntsistercatdi Zuza Banasińska (Paesi Bassi-Polonia 2024) e Slimanedi Carlos Pereira (Germania 2023).

Il premio del Coordinamento Palermo Pride per la sezione Queer Short va a Honeymoondi Alkis Papastathopoulos; menzione speciale a Slimanedi Carlos Pereira.

Il pubblico premia per la sezione Nuove VisioniLe Vrai du Fauxdi Armel Hostiou (Francia 2023) e Honeymoondi Alkis Papastathopoulos per Queer Short.
 

Le motivazioni della giuria internazionale
Premio miglior lungometraggio – Nuove Visioni
El polvo di Nicolás Torchinsky (Argentina 2023)
«Per tutto ciò che di spettacolare, di misterioso e di romanzesco si nasconde dietro una moneta avvolta in un pezzo di carta, una foto ingiallita, nella polvere depositata sopra un divano… Per tutto ciò che questi dettagli intimi rivelano di una vita… Ma anche per tutto ciò che queste voci, quelle della famiglia, dei colleghi, degli amici svelano senza volere sulla difficoltà di essere visti, conosciuti, riconosciuti per quello che si è veramente. È ciò che compone il film che ci ha emozionato. Il tentativo poetico di realizzare un ritratto impossibile».
Premio miglior cortometraggio – Queer Short
Boléro di Nans Laborde-Jourdaà (Francia 2023)
«Per la sua bella idea di riparazione attraverso la danza che si trasforma a poco a poco in rivoluzione e apre la strada a una certa possibilità di cambiamento. E perché grazie a una regia attenta e a una recitazione entusiasmante, il film rivela progressivamente la sua forza sovversiva: opporre a ogni forma di violenza e di aggressione la potenza impercettibile e delicata del corpo».
Menzione speciale
Honeymoon di Alkis Papastathopoulos (Grecia-Francia-Cipro 2023)
«Perché sono proprio loro. Per quello che dicono, ma anche e soprattutto per quello che esprimono al di là delle parole: solidarietà, amore, profonda amicizia. E perché danno voce a tutte e tutti coloro che non ce l’hanno».

Le motivazioni della giuria Circuito Cinema
Premio Circuito Cinema – miglior lungometraggio – Nuove Visioni
Le belle estati di Mauro Santini (Italia 2023)
«Per la sorprendente fluidità ed intensità con la quale studenti e studentesse si sono appropriati dei racconti pavesiani restituendoli con una nuova luce attraverso il proprio sguardo e le proprie emozioni; per la delicatezza antispettacolare con la quale l’occhio del regista sa osservare donne e uomini di un futuro prossimo impegnati nella ricerca del sé; per l’incanto del gioco incessante tra messa in scena e svelamento della sua fragilità».
Premio Circuito Cinema – miglior cortometraggio – Queer Short
Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska (Paesi Bassi-Polonia 2024)
«Per lo straordinario e sorprendente uso dell’archivio capace di trasformare filmati didattici e propagandistici della Polonia comunista in un tenero film-saggio che risuona universalmente proponendo una riflessione stratificata sulle relazioni e sull’identità lacerando e ribaltando con potenza la distorsione patriarcale insita nella società di ieri e oggi»
Slimane di Carlos Pereira (Germania 2023)
«Un’opera fortemente minimalista che dimostra come l’uso sapiente della forma possa raccontare con semplicità e potenza la miscela di gioia e dolore che permane l’esistenza ricordandoci che la società è una prigione, ma a cielo aperto».

Le motivazioni della giuria del Coordinamento Palermo Pride
Premio Coordinamento Palermo Pride – miglior cortometraggio – Queer Short
Honeymoon di Alkis Papastathopoulos (Grecia-Francia-Cipro 2023)
«Per la tematica della transfobia nella Grecia dei giorni nostri – ricordiamo, Paese di un’Unione Europea alla vigilia di elezioni in cui la minaccia dell’avanzata delle destre neofasciste e transfobiche è concreta – raccontata tramite la bella e singolare storia di amore/amicizia fra le due protagoniste ed il loro viaggio di addio, che poi diventa di fuga ma anche di ribellione e di speranza. Un road movie essenziale, ben sceneggiato, recitato e girato, che parla in modo comprensibile di amore queer e di solidarietà femminile; una storia transfemminista che celebra il diritto di lottare e di opporsi alla violenza crescente contro le persone trans e che denuncia la transfobia e la violenza presenti anche nelle istituzioni nell’Europa e nella Grecia contemporanea, ispirato alla storia dell’attivista queer Zak Kostopoulos, ucciso nel 2018 da un gruppo di uomini e dalle forze di polizia».
Slimane di Carlos Pereira (Germania 2023)
«Un cortometraggio toccante che affronta temi attuali come l’identità e le lotte delle comunità emarginate. Il suo stile visivo è evocativo, con una fotografia essenziale ma ricca di significato. Il ritmo lento del film non lascia spazio a distrazioni, accompagnando delicatamente lo spettatore verso la riflessione. La scena finale completa magistralmente la narrazione emotiva del film, che è intimamente intrecciata con la comunità afroamericana segregata e discriminata della Detroit del declino post-industriale dove la musica techno ha origine. Allo stesso tempo, richiama la Berlino della DDR, dove la comunità “outsider” trova nella scena musicale underground uno spazio dove esplorare l’identità e la libertà all’interno di uno spazio condiviso. In conclusione, Slimane è un cortometraggio ben realizzato che lo rende un’opera ricca di spunti di riflessione».

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