Il Sicilia Queer filmfest arriva all’edizione numero 13, e avrà inizio giovedì 25 maggio per 7 giorni consecutivi di programmazione tra il Cinema De Seta e altri spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, fino al 31 maggio.
L’apertura del festival è affidata a un concerto del duo Bono/Burattini e prosegue con la proiezione in anteprima nazionale di Passages di Ira Sachs, interpretato da Franz Rogowski, Adèle Exarchopoulos e Ben Whishaw.
Il programma delle giornate successive prevede come sempre le molteplici sezioni che caratterizzano la manifestazione: un concorso di 7 lungometraggi per la sezione Nuove Visioni, con titoli provenienti da tutto il mondo che si misurano con i generi più disparati (erotico, etnografico, spionistico, storico, drammatico, generazionale e musicale) per avvicinare i punti più distanti del globo (America del Sud, Africa, Estremo Oriente, Europa); 10 cortometraggi per la sezione Queer Short, che trovano quest’anno un fil rouge nella questione della memoria, personale o collettiva, ma sempre emozionante; 22 titolifuori concorso nella sezione Panorama Queer, capaci di offrire una visione trasversale del cinema queer con gli ultimi lavori di Mark Rappaport e Vincent Dieutre e i tributi dedicati a Paul Vecchiali, Susan Stryker e Barbara Hammer; i 6 titoli della retrospettiva integrale dedicata al cinema della regista argentina Laura Citarella del collettivo El Pampero Cine, con la proiezione del suo ultimo film che sta girando il mondo, il pluripremiato Trenque Lauquen; la sezione Carte Postale à Serge Daney che avrà come protagonista il cinema di Douglas Sirk con tre film del maestro del melodramma e l’anteprima nazionale del film di Roman Hüben a lui dedicato e i più grandi esperti di Sirk (Roberto Turigliatto, Bernard Eisenschitz, Matthias Brunner) riuniti a Palermo; la sezione sui classici del cinema italiano, Retrovie Italiane, che ospiterà la proiezione de La Grande Abbuffatadi Marco Ferreri alla presenza dell’attrice Andréa Ferréol; la consegna del Premio Nino Gennaro alla studiosa statunitense B. Ruby Rich; la sezione Eterotopie che guarda all’Algeria, con la partecipazione della regista Habiba Djahnine; e ancora l’esplorazione nell’universo delle Arti visive con la collettiva RAUMBILDER // FRONTIERA, presso la Haus der Kunst dei Cantieri Culturali alla Zisa, e la mostra Appunti per una biografia. Pepe Espaliú attraverso gli archivi allestita nella Chiesa di S. Eulalia dei Catalani (Instituto Cervantes Palermo), che inaugura il 24 maggio alle ore 18.30 come pre-apertura del festival immediatamente seguita da «Mondo», performance di danza di Gennaro Andrea Lauro, artista associato Sosta Palmizi; infine la sezione Letterature Queer, che comprende presentazioni di libri quali Storia Transgender di Susan Stryker (con l’unica tappa a sud del suo tour italiano) e l’anteprima assoluta di Atlante del Cinema Queer Contemporaneo/Atlas of Contemporary Queer Cinema, curato da Andrea Inzerillo, insieme a ulteriori incontri e approfondimenti con ospiti quali B. Ruby Rich, Bernard Eisenschitz e Matthias Brunner tra gli altri.
La cerimonia di premiazione coronerà le scelte delle tre giurie coinvolte nel Festival, e sarà seguita dalla proiezione di Casa Susanna di Sébastien Lifshitz. 24.000 gatti– il trailer originale che accompagnerà questa edizione del SQFF – è realizzato dal regista americano Mark Rappaport.
PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 24 MAGGIO
La pre-apertura del Sicilia Queer filmfest, in programma fino al 31 maggio presso i Cantieri Culturali alla Zisa, è affidata alla mostra Appunti per una biografia. Pepe Espaliú attraverso gli archivi allestita nella Chiesa di S. Eulalia dei Catalani (Instituto Cervantes Palermo). Curata da Juan Vicente Aliaga, presente all’inaugurazione, l’esposizione si pone l’obiettivo di far conoscere la vita e l’arte di Pepe Espaliú (1955-1993) utilizzando una documentazione variegata proveniente da diversi archivi e che qui viene proposta in tre sezioni: “Gli inizi”, “Ancora sull’identità” e “Metafore di un corpo ferito”. Nella prima sezione si esplorano i primi progetti di Espaliú nella Barcellona degli anni Settanta; nella seconda, attraverso la rappresentazione del volto e della maschera, l’artista cerca il senso della propria esistenza e del desiderio sessuale; nella terza, Espaliú trasforma l’abisso dell’AIDS in un messaggio di solidarietà nei confronti dei malati e degli esclusi.
Alle ore 20.00 il pubblico potrà assistere alla performance di danza di Gennaro Andrea Lauro, artista associato Sosta Palmizi “Mondo”.
Dettagli mostra: Chiesa S. Eulalia dei Catalani (Via Argenteria Nuova 33 – 35)
25 maggio – 14 luglio 2023 – opening: mercoledì 24 maggio 2023, ore 18.30
orari: lunedì – giovedì, ore 9 – 13; venerdì: ore 9 – 15; il pomeriggio su appuntamento;
dal 18 giugno: lunedì – venerdì, ore 9 – 15 – ingresso libero.
GIOVEDÌ 25 MAGGIO
La prima giornata del Sicilia Queer filmfest, in programma fino al 31 maggio presso i Cantieri Culturali alla Zisa, si apre alle ore 16 al Cinema De Seta con l’anteprima nazionale di Maputo Nakuzandza di Ariadine Zampaulo (Brasile, Mozambico 2022), poesia cinematografica di una città dove diverse vite si intrecciano con i suoni di un programma radiofonico locale, un’opera sospesa, priva di pose e capace, attraverso pochi gesti quotidiani, di costruire piccoli ritratti e alludere al passato coloniale che ancora aleggia sulle strade della metropoli. Sempre alla stessa ora ma alla Sala Wenders del Goethe-Institut il pubblico potrà assistere alla proiezione di Screaming Queens: The Riot at Compton’s Cafeteria di Susan Stryker e Viktor Silverman (Stati Uniti, 2005). Una sera d’estate del 1966, a San Francisco, nel quartiere Tenderloin – dal vocabolario “distretto noto per vizi e corruzione” – si accende la rivolta delle “screaming queens”. Drag queen, female impersonator e persone transgender rivendicano un proprio spazio all’interno della Compton’s Cafeteria, punto di ritrovo e riferimento: un evento sommerso della storia statunitense, una rivolta dall’effetto valanga sulla coscienza e le lotte LGBTQIA+. Il film sarà introdotto dalla regista Susan Stryker che poi alle ore 17.30 per la sezione Letterature Queer presenterà – con Eleonora Santamaria e Giuseppe Burgio – il suo libro Storia Trasgender (Luiss University Press, Roma 2023).
La serata di apertura del SQFF, ore 19.30 Cinema De Seta, è affidata al concerto Suono in un tempo trasfigurato, del duo BONO/BURATTINI in collaborazione con Ypsigrock Festival e prosegue con la proiezione in anteprima nazionale di Passages di Ira Sachs (Francia 2023 ), interpretato da tre dei migliori attori europei contemporanei: Franz Rogowski, Adèle Exarchopoulos e Ben Whishaw. Ambientato a Parigi, che diviene il contenitore di un incrocio di lingue e di storie d’amore, il film è una nuova e inedita miscela di dramma fassbinderiano e brillante indagine sui sentimenti degna della Nouvelle Vague. Biglietti: solo concerto 7€; solo proiezione 8 €; concerto + proiezione 12€ – giornaliero 12€; studenti 8€; ingresso singolo 6€; studenti 4€.
VENERDÌ 26 MAGGIO
La seconda giornata del Sicilia Queer filmfest, in programma fino al 31 maggio presso i Cantieri Culturali alla Zisa, si apre alle ore 16 al Cinema De Seta con la proiezione di Ostende di Laura Citarella (Argentina, 2011), primo lungometraggio della regista argentina, che sarà presente in sala. Una ragazza arriva nella località balneare di Ostende per vivere una vacanza vinta alla radio. Diventerà involontaria testimone di uno stravagante ménage che vede coinvolto un uomo anziano e due donne lasciandosi sedurre dalla curiosità…
Alle ore 17 presso la Sala Wenders del Goethe-Institut si consegna il Premio Nino Gennaro a B. Ruby Rich, una delle figure più influenti e innovative nel campo degli studi cinematografici, con particolare riguardo al cinema indipendente, latinoamericano, femminista e queer; e alle ore 18.30 per la sezione Eterotopie, che quest’anno guarda all’Algeria, si proietta Lettre à ma soeur di Habiba Djahnine (Francia, 2006), che racconta la storia dell’assassinio di Nabila Djahnine, sorella della regista e presidentessa dell’associazione “Thighri N’tmettouth” (Grido di donna), assassinata il 15 febbraio 1995 a Tizi-Ouzou, una cittadina della Cabilia a cento chilometri da Algeri.
Alle ore18.30 presso il Cinema De Seta il pubblico potrà ammirare Come foglie al vento di Douglas Sirk (Stati Uniti, 1956). In un film che abbonda di simboli fallici, impotenza e sterilità, alcolismo, infedeltà e sensi di colpa sono al centro di un dramma che parte dalla conclusione, annunciandosi sin dai titoli di testa, e che si svolgerà tutto in flashback e che rappresenta una pietra miliare anche per l’uso del Technicolor. Dorothy Malone (che vinse l’Oscar per questo film), Robert Stack, Rock Hudson e Lauren Bacall in stato di grazia. Da un’idea di Albert Zugsmith, che di lì a poco avrebbe prodotto tra gli altri L’infernale Quinlan di Orson Welles. Si prosegue alle ore 20.30 con l’anteprima nazionale di Des garçons de province di Gaël Lépingle (Francia, 2022) Youcef sogna qualcosa di diverso dal mestiere che sta per iniziare e dalla sua relazione di coppia ed è attratto dalla vita avventurosa di una troupe di drag queen in tournée nel suo villaggio. Un ragazzo percorre strade deserte sui tacchi a spillo in attesa dei risultati di ammissione ad un corso che lo porterà lontano da lì. Jonas posa per Mathieu, fotografo gay specializzato nel ritrarre giovani ragazzi in costume. Borghi isolati, pomeriggi sospesi, voglia di avventura, ragazzi che amano i ragazzi(22.30). Dalle ore 22.30 spazio al primo blocco della sezione Queer Short – Concorso internazionale di cortometraggi.
Sempre alle ore 22.30, ma alle Terrazze dell’Institut français si proietta Ama Osa di Marija Stefanija Linuža (Italia, 2022). Una ricerca artistica che orbita attorno a un personaggio sfuggente come Moana Pozzi non può che svolgersi sotto il segno dell’insolubilità. Il documentario, ambientato a Palermo, insegue il quotidiano del protagonista Nao, innervato di domande su arte, desiderio, lavoro e politica che non si cristallizzano mai in dogmi. Perché lavorare non rende più libere, immaginare un presente alternativo a volte sì. Biglietti: giornaliero 12€; studenti 8€; ingresso singolo 6€; studenti 4€.
SABATO 27 MAGGIO 2023
La terza giornata del Sicilia Queer filmfest, in programma fino al 31 maggio presso i Cantieri Culturali alla Zisa, si apre alle ore 11.30 presso le Terrazze dell’Institut français con la presentazione dell’Atlante del Cinema Queer Contemporaneo a cura di Andrea Inzerillo (Meltemi, Milano 2023), il volume è una mappatura del cinema queer europeo dal 2000 al 2020, che si propone come un racconto originale e prezioso di un segmento importante della cinematografia del nuovo millennio.
Alle ore 16.00 il Cinema De Seta accoglie il secondo blocco della sezione Queer Short – Concorso internazionale di cortometraggi, mentre alle ore 18.30 si proietta l’anteprima nazionale Douglas Sirk: Hope as in Despair di Roman Hüben (Svizzera, Germania, Francia, 2022). Un ritratto, sotto forma d’indagine, del maestro del melodramma, Douglas Sirk: attraverso le testimonianze delle persone a lui più vicine e i racconti inediti del diario della moglie, ci avviciniamo a quest’uomo circondato dal mistero, scopriamo il suo mondo e la sua storia, segnata dalla speranza e dalla disillusione, dalla morte e, naturalmente, dall’amore.
Segue alle ore 20.30, alla presenza dell’attrice Andréa Ferréol, la proiezione – in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e a cinquant’anni dall’uscita in sala – de La grande abbuffatadi Marco Ferreri (Francia, Italia, 1973). Quattro uomini si riuniscono in una villa isolata nei pressi di Parigi per celebrare il cibo, il sesso, l’amicizia e la morte. In tavola paté di fegato, cosce di cervo, petto di gelatina e crostata di natiche. È un banchetto che sa di vomito, merda, sesso e sudori. Tognazzi, Mastroianni, Piccoli e Noiret, accompagnati da Andréa Ferréol, si abbandonano ai baccanali di Ferreri rimpinzandosi in quella che lo stesso regista definisce una “farsa fisiologica”, nel suo esprimere un rifiuto categorico della società dei consumi, condannata a un’inevitabile autodistruzione. Un’opera radicale, un film indimenticabile.
Alle ore 22.30 è la volta di Ungentle di Onyeka Igwe e Huw Lemmey (Gran Bretagna, 2022), film narrato da un autore immaginario ed enigmatico la cui difficile posizione di spia e omosessuale nella metà del XX secolo è offuscata dall’irragionevolezza del desiderio e dalle ragioni di segretezza dettate dalla sua posizione: un ritratto dell’esperienza condivisa di sotterfugio e segretezza e una riflessione sulle tensioni tra lealtà e lussuria, sé autentici e credenze adottate, status e desiderio.
La giornata si chiude presso l’Averna Spazio Open, che a partire dalle ore 24.00 ospita il concerto per pianoforte, voce ed elettronica di Luci Liyou, in collaborazione con Cripta747 e Fondazione Studio Rizoma. Concerto Lucy Liyou: 5€.
DOMENICA 28 MAGGIO
Giro di boa per la 13esima edizione del Sicilia Queer filmfest, che apre la sua quarta giornata alle ore 11.00 a Palazzo Butera con la Tavola rotonda su Duglas Sirk per confrontarsi sulla passione nei confronti del cinema del regista, alla quale partecipano Mark Rappaport, Bernard Eisenschitz, Roberto Turigliatto, Roman Hüben, Matthias Brunner e Andrea Inzerillo.
Le proiezioni invece prendono il via alle ore 16.00 presso il Cinema De Seta con tre lavori firmati da Mark Rappaport, già protagonista della sezione Presenze del Sicilia Queer filmfest 2022: The Empty Screen, Rope’s End, The Marriage of Greta Garbo and Sergei Eisenstein, gli ultimi due in anteprima assoluta. Segue alle ore 18.00 Trenque Lauquen ultima e pluripremiata opera di Laura Citarella (Argentina, Germania, 2022), film d’amore e d’avventura, dove l’esplorazione di una città della pampa argentina è solo un’occasione per scandagliare più a fondo nell’animo umano. Un romanzo visivo in cui perdersi, un’ode alla ricerca e alla bellezza.
Alle ore 22.30 è la volta di Aishiteru! di Koji Shiraishi (Giappone, 2022). La pop idol e wrestler Misa the Killer, seguita da un’operatrice di camera per la realizzazione di un documentario, fa la conoscenza della mistress Kanon e diventa lei stessa mistress nel club sadomaso “H”. Ma essere la slave di Kanon e la mistress di altri clienti del club potrebbe portare a più di una difficoltà… Un’ode divertente e stralunata alla perversione e all’amore fuori da ogni regola e vincolo. Una commedia erotica strampalata e imprevedibile, un’esaltante messa in discussione della cultura pop nipponica.
LUNEDÌ 29 MAGGIO
La quinta giornata del Sicilia Queer filmfest si apre alle ore 9.30 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia (Cantieri Culturali alla Zisa) con la masterclass – a ingresso libero – della regista Laura Citarella, che a partire dalla visione di alcuni materiali inediti di Trenque Lauquen, proverà a raccontare il metodo che la vede lavorare nel cinema come produttrice e regista, e la sua visione del rapporto tra documentario e finzione nel cinema contemporaneo.
La mattina prosegue alle ore 10.30 presso il Cinema De Seta con Young Side, proiezione rivolta alle scuole che presenta una selezione di cortometraggi del concorso internazionale Queer Short, guidata dalle dell’associazione Cinematografica di Firenze.
Le proiezioni della giornata prendono il via alle ore 16.00, presso il Cinema De Seta, dove si presenta Loving Highsmith di Eva Vitija (Germania, Svizzera, 2022), ritratto documentaristico della scrittrice best seller Patricia Highsmith, che getta una nuova luce sulla vita dell’autrice americana, segnata da una profonda ricerca di identità e da travagliate relazioni sentimentali. Familiari, amici, la stessa Highsmith e materiali d’archivio restituiscono un vivido ritratto di una delle scrittrici più prolifiche nella storia della letteratura. Segue alle ore 18.30 Nação Valente di Carlos Conceição (Portogallo, 2022), un’indagine sui fantasmi del colonialismo e un film di genere sulla crescita e il superamento dei traumi personali e collettivi, sullo sfondo di un paese dalla forza primigenia incontrollabile; alle ore 20.30 si proietta Secondo Amore di Douglas Sirk (Stati Uniti, 1955), pietra miliare del cinema hollywoodiano omaggiato, tra gli altri, da Fassbinder che nel 1973 ne farà un remake dal titolo La paura mangia l’anima, e da Todd Haynes, il quale gli renderà omaggio nel 2002 con Lontano dal paradiso; e alle ore 22.30 Regra 34 di Júlia Murat (Brasile, Francia, 2021). Simone, studentessa di giurisprudenza e cam sex worker, di giorno, discute di legalità e di un sistema violento verso corpi razzializzati e femminili; di notte, erotizza squilibri di potere attraverso il proprio corpo e le pratiche BDSM, nelle quali il dolore è custodito dal piacere e dalla cura. Nello stesso modo in cui è impossibile definire chi possegga più gradi di libertà nella relazione dominant/submissive, Julia Murat sceglie di allontanare la propria pellicola dal terreno dei giudizi di valore e lascia emergere zone di luce e ombra di una realtà irrisolvibile.
Parallelamente la programmazione del Queer prosegue anche presso i due Istituti di Cultura ospitati dai Cantieri Culturali alla Zisa: il Goethe-Institut (Sala Wenders) a partire dalle ore 16.00 accoglie la replica del secondo blocco della sezione Queer Short – Concorso internazionale di cortometraggi, e l’omaggio a Paul Vecchiali regista francese, scomparso a gennaio di quest’anno con L’autographe di Arnold Pasquier (Francia 2013, 10’) e la conversazione inedita Che amore potrebbe popolare questo luogo? avvenuta a Palermo in occasione del Sicilia Queer 2013; e l’Institut français (Terrazze), dove alle ore 22.30 si proietta Quello che le mie dita sapevano di Marta Basso (Italia, 2021) e Les roses et les bleus di Claudia Lopez Lucia (Francia, 2021).
MARTEDÌ 30 MAGGIO
Sesta giornata per il Sicilia Queer filmfest che parte alle ore 16.00 presso il Cinema De Seta con la proiezione di Lobo e Cão di Claudia Varejão (Portogallo, 2023), un’opera tra finzione e documentario, ritratti frammentati di amara speranza e meraviglia di due vite – e una generazione – isolate e, al contempo, proiettate verso l’unione con l’altro; alle ore 18.30 è la volta di This is the End di Vincent Dieutre (Francia, 2023), road movie girato all’interno di un’avvolgente Ford Mustang, il regista cattura le immagini di una città, New York, piena di eccessi e contraddizioni. L’abbagliante megalopoli gli regala attimi di sublime introspezione e profonda analisi sulle relazioni sociali e sui processi di urbanizzazione; segue alle ore 20.30 Drifter (Germania, 2023), lungometraggio d’esordio di Hannes Hirsch che con sensibilità da documentario ritrae una iniziazione nella scena gay di Berlino guardando sotto la superficie seducente di una cultura notturna che non conosce limiti e dei suoi giochi di breve durata, e rivelando le persone reali piuttosto che celebrare il cliché; e si chiude alle ore 22.30 con l’anteprima nazionale di Las poetas visitan a Juana Bignozzi (Argentina, 2019) di Laura Citarella.
Parallelamente la programmazione del Queer prosegue anche presso i due Istituti di Cultura ospitati dai Cantieri Culturali alla Zisa: il Goethe-Institut (Sala Wenders) a partire dalle ore 16.00 accoglie Tres juntos di Laura Citarella (Argentina, 2008) un’opera al contempo delicata e caparbia, dove il congedo dall’infanzia armoniosa, minacciata dai tormenti sentimentali, e la speranza che i giochi bambineschi possano non finire mai; Diario rural (Argentina, 2021), manifesto della poetica di Laura Citarella e resoconto dell’anomalo periodo pandemico: un cinema rurale in cui i tempi dell’inquadratura assecondano i ritmi del mondo animale, si prosegue alle ore 18.30 con la replica del primo blocco della sezione Queer Short – Concorso internazionale di cortometraggi; e l’Institut français (Terrazze), dove alle ore 22.30 si proietta Felfel Lahmer (Piment Rouge) di Saadia Gacem (Algeria, 2019), una riflessione sull’essere una donna e sentirsi stretta tra il codice della famiglia e quello della propria famiglia, due codici che si alimentano a vicenda e sono fatti di divieti, ingiunzioni, regole di buona condotta per le donne dettate dagli uomini di legge, dalla famiglia e dalla società, J’ai habité l’absence deux fois di Drifa Mezenner (Algeria, 2011), in cui la regista filma il peso dell’assenza del fratello Sofiane che nel 1992 ha lasciato illegalmente l’Algeria per l’Inghilterra, per raccontare l’Algeria con il suo presente stagnante e il suo passato rimosso a ogni costo, e On ne se connaissait pas avant di Ludmila Akkache (Algeria, 2021) in cui due femministe conosciutesi durante l’Hirak – proteste algerine contro la candidatura per il quinto mandato del presidente Bouteflika che hanno avuto luogo nel 2019-2020, note altresì come “primavera algerina” o “rivoluzione del sorriso” per via della sua forte matrice pacifista – rievocano i momenti vissuti insieme e ricontestualizzano le tappe che hanno condotto alla creazione della “piazza femminista” nel corso delle manifestazioni svoltesi ad Algeri.
MERCOLEDÌ 31 MAGGIO
L’ultima giornata della 13esima edizione del Sicilia Queer filmfeet parte alle ore 16.00 al Cinema De Seta con la proiezione di La mujer de los perros di Laura Citarella (Argentina, 2015), un’opera al contempo quieta e inquietante, il ritratto di una donna senza nome, una lontana parente dell’enigmatica vagabonda “senza tetto né legge” di Agnès Varda; segue alle ore 18.30 l’omaggio a Barbara Hammer, che presenta una serie di cortometraggi realizzati della regista statunitense scomparsa nel 2019. In collaborazione con Nuova Orfeo, sarà presente in sala la regista Beatrice Gibson.
Alle ore 20.30 la cerimonia di premiazione coronerà le scelte delle tre giurie coinvolte nel Festival, e sarà seguita dalla proiezione di Casa Susanna di Sébastien Lifshitz (Francia, Stati Uniti 2022), film che attingendo a foto, filmati d’archivio e ricordi personali, ricostruisce la vita di Susanna Valenti, la donna che gestiva Casa Susanna, un luogo sicuro ai piedi delle Catskills, New York, dove una rete clandestina di donne transgender e di travestiti ha trovato rifugio negli anni Cinquanta e Sessanta. Per Diane e Kate, oggi ottantenni, quella casa ormai abbandonata ha rappresentato uno spazio di libertà dove poter esplorare le proprie scelte identitarie. Insieme a loro, Gregory, il figlio di Susanna, e Betsy, figlia di Donald, autore di A Year Among the Girls sulla sua esperienza di travestito a Casa Susanna, sostengono l’idea che la solidarietà e l’impeto ribelle di questo gruppo di donne vestite come le signore della classe media americana possano coesistere con il progetto di famiglia “tradizionale” che parte della sua comunità ha intrapreso.
Spazio alla musica invece alle Terrazze dell’Institut français dalle ore 20.00 con la performance live @XCRSWX e il dj set A Colder Consciousness e Mario Adamo, promosso dal Museo Civico di Castelbuono, a cura di Nuova Orfeo.
Biglietti: giornaliero 12€; studenti 8€; ingresso singolo 6€; studenti 4€
Il programma dettagliato del SQFF 2023 è disponibile al link:
siciliaqueerfilmfest.it/edizioni/sicilia-queer-2023
Sicilia Queer filmfest: i vincitori della 13a edizione
La giuria internazionale della 13ª edizione del Sicilia Queer filmfest, composta dalla critica francese dei Cahiers du Cinéma Claire Allouche, dall’attrice italiana Simona Malato, dal direttore della sezione Panorama della Berlinale Michael Stütz, dalla regista e produttrice greca Maria Hatzakou e dalla musicista e attrice austriaca Anja Plaschg (Soap & Skin), assegna il premio per il miglior lungometraggio della sezione Nuove Visioni a Aishiteru! di Koji Shiraishi (Giappone 2022), e una menzione speciale a Maputo Nakuzandza di Ariadine Zampaulo (Brasile, Mozambico 2022). La stessa giuria assegna il premio per il miglior cortometraggio – Queer Short a Mar(i)cona di Cande Lázaro Cienfuegos (Spagna 2021).
Il premio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) per le Nuove Visioni, la cui giuria è composta da Ilaria Feole, Irene Gianeselli e Francesco Fabio Parrino, va a Des garçons de province di Gaël Lépingle (Francia 2022); menzione speciale a Naçao Valente di Carlos Conceiçao (Portogallo 2022). La stessa giuria, per il concorso Queer Short, premiaFuture Flowers di Hao Zhou (Cina 2022); menzione speciale a Will You Look at Me di Shuli Huang (Cina 2022).
Il premio del Coordinamento Palermo Pride va a ex aequo a Mar(i)cona di Cande Lázaro Cienfuegos (Spagna 2021) e a Cœurs Brisés Hôtel di Emma Axelroud Bernard (Francia 2023).
Le motivazioni della giuria internazionale
Premio miglior lungometraggio – Nuove Visioni
Aishiteru! di Koji Shiraishi (Giappone 2022)
«Questo film arriva proprio in un momento in cui abbiamo più che mai bisogno di storie sex-positive e motivanti sulla sessualità e sulla queerness. Sotto forma di un mockumetary, questo film mostra la potente scoperta di sé e la liberazione di una giovane donna. Non facendo mai della sessualità femminile uno spettacolo ma trattandola piuttosto come una rivelazione, il regista dimostra di avere un consapevole controllo del suo sguardo maschile e sa come valorizzare i personaggi femminili fotogramma dopo fotogramma. Grazie a una sceneggiatura sovversiva e piena di spirito e ad interpretazioni energiche e convincenti, questo film ci fa venire voglia di unirci all’eroina che nel finale esclama: “Siamo tutti pervertiti!”».
Menzione speciale
Maputo Nakuzandzadi Ariadine Zampaulo (Brasile, Mozambico 2022)
«Per il suo ritratto contemporaneo e straniante di una città che, come un grembo materno, abbraccia le vite dei suoi abitanti e se ne nutre, riverberandosi in immagini martellanti e in un paesaggio sonoro coinvolgente, che hanno continuato a risuonare con noi per tutta la settimana. Per mezzo di una costante ricerca visiva e sonora, Maputo Nakuzandza attribuisce singolare importanza al fare esperienza della città, anche accogliendo in sé la memoria storica che giunge fino al presente».
Premio per il miglior cortometraggio – Queer Short
Mar(i)conadiCande Lázaro Cienfuegos (Spagna 2021)
«Per il suo modo vivace e giocoso di raccontare il percorso personale ed emotivo di un’identità non binaria nella Spagna rurale di oggi, un’identità che si esprime in modo autentico e motivante».
Le motivazioni della giuria del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI)
Premio SNCCI – Miglior lungometraggio – Nuove Visioni
Des garçons de provincedi Gaël Lépingle (Francia 2022)
«Uno sguardo sulle vite di provincia che diventa occasione per costruire un linguaggio poetico e denunciare senza retorica la violenza di quanti si oppongono all’identità Diversa anche solo con un gesto».
Menzione speciale SNCCI
Naçao Valente di Carlos Conceiçao (Portogallo 2022)
«Sospeso nel realismo magico, un film che rischia e fa deragliare la religione militare colonialista ponendosi al di là di qualsiasi etichetta con un cuore di tenebra selvaggio».
Premio SNCCI – Queer Short
Future Flowers di Hao Zhou (Cina 2022)
«La geometria distopica delle immagini informa un racconto breve, ma compiuto, sulla solitudine ossessionata dei corpi moderni. Un respiro spietato come Orwell e intenso come Godard».
Menzione speciale SNCCI
Will You Look at Medi Shuli Huang (Cina 2022)
«Un manifesto intimo e privato, per questo universale, contro il rifiuto dell’identità personale anche in ambito famigliare. Un racconto limpido e toccante».
Le motivazioni della giuria del Coordinamento Palermo Pride
Premio Coordinamento Palermo Pride
Mar(i)cona di Cande Lázaro Cienfuegos (Spagna 2021)
«Un racconto che, attraverso un diario ostentatamente amatoriale, ci interroga sul tema della costruzione delle nostre identità. Toccante l’accento sui corpi delle persone trans e non binarie: perennemente costretti a spiegarsi, a giustificare i cambi di idee, e a mettere in discussione le proprie radici per potere approdare alla pienezza di sé. Messa in discussione che, nel caso del protagonista, coinvolge il confronto tra realtà rurale, spazio della tradizione, e città, spazio in cui è più semplice confrontarsi con modelli plurali di narrazioni identitarie».
Cœurs Brisés Hôtel di Emma Axelroud Bernard (Francia 2023)
«Per la perfetta rappresentazione della sorellanza: un gruppo di donne riconosce immediatamente la violenza maschile senza bisogno di chiedere spiegazioni. Davanti a una storia di consenso revocato, 5 donne, di cui solo due sono amiche tra loro, non devono chiedersi cosa pensano della prostituzione, o della maternità, o dei corpi trans, per dirsi “sorella, io ti credo”».