Che sia per migliorare i propri voti in vista delle pagelle del primo quadrimestre, per iniziare con il piede giusto la seconda parte dell’anno scolastico o per arrivare preparati alla sessione d’esame, è a gennaio che scatta una corsa allo studio più approfondito. ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, ha rilevato, infatti, che la maggior parte di richieste di ripetizioni da parte di studenti delle scuole di ogni ordine e grado si concentra proprio nel primo mese dell’anno (14% delle ricerche totali, contro una media mensile dell’8% nel resto dell’anno).
Ripetizioni: la top 10 delle materie più ostiche
A cercare supporto non sono solo gli alunni più giovani. Se la maggior parte delle richieste di ripetizioni raccolte durante l’anno riguarda gli studenti delle scuole superiori (61%), quasi un terzo delle ricerche di tutor arriva infatti dagli universitari (32%), mentre solo il 7% di chi necessita di affiancamento per lo studio frequenta le scuole medie.
Indipendentemente dall’età e dalla scuola frequentata, secondo i dati raccolti e analizzati da ProntoPro.it, la materia più ostica per gli studenti italiani è la matematica, che rappresenta il 37% delle richieste complessive; seguono inglese (12%) ed economia (10%).
Il podio delle materie in cui gli studenti incontrano maggiori difficoltà è un perfetto portavoce della Top 10, in cui le protagoniste sono proprio le discipline scientifiche e le lingue, antiche e moderne. Curiosamente, all’inizio dell’anno è la tavola periodica a dare del filo da torcere agli italiani: le lezioni di chimica subiscono un’impennata tra metà gennaio e metà febbraio, passando dal 6% (media annuale) al 12% del totale e posizionandosi al secondo posto per volume di ricerche.
Matematica: tallone d’Achille degli studenti italiani
Se alle medie le richieste per le ripetizioni di matematica arrivano soprattutto dagli studenti di terza (43%), alle superiori a cercare supporto sono in particolare i ragazzi del primo (25%) e del secondo anno (22%), alle prese con una disciplina più complessa o con le lacune che li accompagnano dalle scuole secondarie di primo grado. Minori, invece, le richieste da parte di chi frequenta il quarto e il quinto anno (rispettivamente 16% e 17%).
Per le superiori, secondo ProntoPro, 4 richieste su 10 arrivano dal liceo scientifico, seguite da quelle dei ragazzi degli istituti tecnici (25%): due indirizzi che prevedono più ore di matematica e, spesso, un livello avanzato. Si attestano tutte sotto il 10%, invece, le ricerche che partono da altri licei e dagli istituti professionali.
La maggior parte degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, indipendentemente dall’istituto frequentato, cerca il supporto di tutor per migliorare i voti scolastici (41%), una necessità che si fa sentire con più forza tra gennaio e febbraio, quando le richieste aumentano di 6 punti percentuali rispetto alla media annuale. Un quinto (19%) cerca invece un tutor per migliorare il proprio metodo di studio, ma c’è anche chi ha bisogno di aiuto per prepararsi a uno specifico compito in classe (16%) o all’esame di riparazione (16%). Decisamente più uniforme la situazione negli atenei: la larga maggioranza degli universitari si rivolge ai tutor in primis per superare un esame (87%), in particolare tra gennaio e febbraio, in concomitanza con la sessione invernale (+5 punti percentuali rispetto alla media annuale).
Quanto pesano le ripetizioni sul portafoglio?
Per “far tornare i conti” e superare le difficoltà in matematica, la maggior parte degli studenti opta per più incontri settimanali (63%). I prezzi delle ripetizioni variano a seconda della complessità della materia: in media, per un’ora, si spendono 21,50€ per le scuole medie, 22,50€ per le superiori e 32,50€ per l’università. Ipotizzando che, per colmare le lacune e padroneggiare la materia, siano necessari tre mesi di tutoring e prevedendo 2 ore di lezione a settimana, emerge l’impatto significativo delle ripetizioni sul portafoglio degli studenti e delle loro famiglie: a trimestre, 516€ per le scuole medie, 540€ per le scuole superiori e ben 780€ per chi frequenta l’università. Per l’inglese, la chimica e il latino si arriva anche a un costo medio di 600€ a trimestre (calcolando una tariffa media oraria di 25€), mentre per l’economia a 576€ (24€ all’ora in media).
In Sicilia e Campania si punta sullo studio dell’inglese
La matematica si conferma la materia più ostica in quasi tutte le regioni: nella Marche, la percentuale di richieste di tutor tocca i 42%, mentre in altre regioni, come la Campania, la disciplina sembra creare meno problemi rispetto alle altre aree dello Stivale (-8 punti percentuali rispetto alla media nazionale). Unica eccezione la Valle d’Aosta, dove al primo posto della classifica c’è l’economia (35%). La chimica è fonte di grattacapi soprattutto in Calabria (dove supera l’11%, contro il 6% della media nazionale, e ottiene il secondo posto per numero di richieste di tutoring), mentre la fisica fa disperare soprattutto gli studenti di Basilicata e Abruzzo (rispettivamente 17% e 11% di richieste, contro una media italiana del 7%).
L’inglese, invece, in seconda posizione nella classifica nazionale, si rivela particolarmente ostico in Sicilia e in Campania , dove raccoglie rispettivamente il 15% e il 14% delle richieste, contro un 12% a livello nazionale, ma esce dalla Top 5 in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, dove fa posto sul podio al tedesco (in seconda posizione nella classifica trentina con il 16%) e allo spagnolo (medaglia di bronzo in Valle d’Aosta con il 12%). Tra le lingue antiche, infine, le difficoltà con il latino emergono soprattutto in Basilicata, dove le richieste per passare da “aspera ad astra” sfiorano il 21%, mentre la media nazionale si ferma all’8%.