Il Sicilia Jazz Festival apre i battenti con la prima edizione ricca di grandi nomi e con progetti artistici inediti. Dal 13 al 19 settembre, per una intera settimana, si susseguiranno concerti tra big, musicisti residenti, Maestri e giovani talenti dei Conservatori della nostra Isola. Il Sicilia Jazz Festival nasce dalla volontà del Governo Musumeci di incrementare la capacità di richiamo e promozione del Brand e della destinazione Sicilia presso i mercati turistici internazionali al pari delle più importanti destinazioni mondiali.
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il Comune di Palermo, la Fondazione the Brass Group e i Conservatori di Musica del territorio regionale, e si pone come ulteriore obiettivo il coinvolgimento e la sinergia strutturale tra le istituzioni didattiche regionali, i musicisti del territorio e le maestranze locali. Un avvenimento unico che finalmente si realizza quale evento culturale e volano economico-turistico.
Il jazz è sempre stato sinonimo di terra di confine e libertà di espressione. E mai come oggi, la nostra società ha compreso l’importanza di poter varcare un confine per sentirsi liberi e per ricordare allo stesso tempo le proprie radici, la propria terra, la propria tradizione. Con questo proposito la Regione Siciliana e l’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo hanno voluto fortemente la realizzazione del Sicilia Jazz Festival, affidandone l’organizzazione artistica e la produzione alla Fondazione The Brass Group che, oramai da cinquantanni, promuove la musica jazz in Sicilia con grandi manifestazioni come il concerto di Miles Davis, nel 1986, ed ancora quello di Frank Sinatra sempre allo Stadio della Favorita, nel 1987.
Il Sicilia Jazz Festival vuole essere un altro grande evento della nostra Isola, con cadenza annuale, a distanza di 35 anni da quei concerti. D’altronde la nostra è la terra che più di altre ha contribuito alla nascita del jazz. Infatti, a fine ottocento dalla Sicilia partì Nick La Rocca, pioniere del jazz classico e capo della “Original Dixieland Jass Band” che incise il primo disco della storia del jazz. Una manifestazione contemporanea, quella del Festival siciliano, fortemente ancorata al territorio e pensata per una collettività che ha voglia di conoscere tutto ciò che sta intorno a sé e tutto ciò che sta al di fuori di un semplice concerto. Così il coinvolgimento di importanti siti storici quale attrattiva turistica della città di Palermo, come il Teatro di Verdura, il Complesso Monumentale di S. Anna, il Complesso Monumentale Santa Maria dello Spasimo ed il Real Teatro Santa Cecilia e non basta.
Verranno, infatti, coinvolte Marching Brass Street Band che gireranno lunghe le vie del centro storico per far respirare aria di musica e note in jazz come segno tangibile di vita e di movimento, proprio subito dopo il periodo del lockdown, un periodo di dura prova per tutti gli artisti ed il mondo dello spettacolo. All’interno del Festival, sarà organizzato anche un Jazz Village con le scenografie tipiche come le luminarie dislocate nell’area del Village, ricca di attrattive storiche e monumentali della nostra terra e “pezzi di storia” unici a livello internazionale. Il Jazz Village si realizzerà infatti a Piazza Sant’Anna, Piazza Croce dei Vespri e Piazza Teatro Santa Cecilia, i siti: Complesso Monumentale di Santa Maria dello Spasimo (XVI Secolo), Real Teatro Santa Cecilia (XVII Secolo) e Complesso Monumentale di S. Anna (XV Secolo).
“Ci sono tutti i presupposti perchè Palermo diventi la capitale del jazz nel Sud Europa. Abbiamo pensato e voluto il Sicilia Jazz Festival come appuntamento catalizzatore non solo degli appassionati di questo genere musicale – che sono moltissimi-ma come vero e proprio evento culturale itinerante. I siti storici della capitale siciliana diventeranno palcoscenico naturale per la rassegna che, grazie ai nomi di prestigio internazionale in cartellone, sarà uno dei più importanti appuntamenti del nostro “bellissimo settembre” – annuncia il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Per l’assessore regionale al Turismo Sport e Spettacolo, Manlio Messina: “Il Sicilia Jazz Festival è il primo grande avvenimento di musica dopo ben 50 anni quando si visse quel meraviglioso evento di Palermo Pop, il festival che nei primi anni ‘70 fece approdare il grande jazz in Sicilia o quando uno dei più leggendari giganti del jazz, Miles Davis, si esibì allo Stadio della Favorita durante uno dei festival europei più spettacolari, il Fusion Time del 1986. Ritorna finalmente il grande appuntamento in musica voluto fortemente dall’attuale amministrazione regionale, e l’assessorato che ne rappresento ne promuove l’iniziativa con l’intento, ne sono certo, di farne un festival a cadenza annuale quale volano ed attrativa di grande significato culturale per il turismo della nostra Isola e per una fattiva ripresa economica dopo il lockdow causato dalla pandemia”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dichiara :”Il Sicilia Jazz Festival è una rassegna a livello internazionale che conferma protagonista un genere musicale simbolo di arricchimento e contaminazione positiva fra culture e sensibilità diverse. Palermo, ormai da anni, anche attraverso il jazz, grazie all’eccellenza internazionalmente riconosciuta del Brass Group che opera nelle prestigiose sedi del Teatro Santa Cecilia e dello Spasimo, promuove anche così il cambiamento culturale che contraddistingue la città riconosciuta ormai come una delle capitali mondiali del jazz.”
Un cartellone quello del Sicilia Jazz Festival che, specie dopo la forzata astinenza di questi lunghi mesi, include una intera settimana con diversi concerti, in contemporanea, dislocati nelle aree storiche prescelte, con le sue proposte che attraversano territori musicali assai diversi tra loro ed il tutto accattivato dalla presenza di una madrina speciale, Barbara Pedrotti, noto volto televisivo che ama particolarmente la nostra Isola. Ma non soltanto. Ritorna al Brass, Massimo Minutella che, studente liceale, s’innamorò del jazz collaborando nella struttura organizzativa che per diversi anni ebbe la sua sede a Palazzo Butera. Oggi sede della Valsecchi Collections.
Tra i big del Sicilia Jazz Festival scorrono grandi nomi come quello di Stefano Bollani, appena vincitore ai Nastri d’Argento 2021 come compositore della migliore colonna sonora per il film “Carosello Carosone” ed ancora la leggenda della batteria Billy Cobham, il grande bassista e compositore camerunese Richard Bona, e ancora le produzioni inedite che vedono protoganista l’Orchestra Jazz Siciliana insieme ad alcuni esponenti di spicco della musica italiana come Alex Britti, Samuel Romano, Roy Paci ed un tributo a Franco Battiato.
Tra gli appuntamenti anche il concerto dedicato a Lelio Giannetto, che vedrà la partecipazione dell’Instant Composer Pool e della Sicilian Improvisers Orchestra. Il Festival sarà preceduto da due eccezionali anteprime in esclusiva europea. La prima in luglio con Dee Dee Bridgewater, autentica leggenda del canto jazz, la grande artista di Memphis ritorna in Sicilia dopo 17 anni (la prima volta risale al 1988) e in agosto altra preview con Lucy Woodward, ex degli Snarky Puppy e, prima ancora, corista di Rod Stewart. Entrambe accompagnate sempre dall’Orchestra Jazz Siciliana.
Ed il cartellone continua ad arricchirsi con le esibizioni dedicate ai cinque conservatori siciliani. Saranno presenti con svariate esibizioni i dipartimenti jazz dei conservatori “Alessandro Scarlatti” di Palermo, “Arcangelo Corelli” di Messina, “Antonio Scontrino” di Trapani, e gli istituti superiori di studi di musica “Vincenzo Bellini” di Catania e “Arturo Toscanini” di Ribera. Tutti i conservatori avranno degli spazi dedicati con tante performances grazie alle loro orchestre giovanili dirette e accompagnate dai docenti, ognuno per le competenze artistiche musicali.
Il Sicilia Jazz Festival vede anche la partecipazione di artisti residenti nel territorio siciliano, a partire da Gianni Cavallaro, padre storico del jazz siciliano, Gianni Gebbia che si esibirà in trio e che ha avuto successi riconosciuti in diversi città internazionali come New York e Tokyo, Mimmo Cafiero, Vincenzo Palermo, Anna Bonomolo, la voce nera siciliana con la sua etno-jazz, il blues man Umberto Porcaro che ha vinto l’Italian Blues Award nel 2019, tra gli altri da Boston con furore la graffiante sassofonista e straordinaria interprete siciliana Carla Restivo, ed ancora Jumpin Up, Le Cordepazze e tanti altri. Un cartellone, quello del Sicilia Jazz Festival, che si preannuncia ricco e variegato con attività concertistiche continue e da vivere, perché la musica è sinonimo di vita, crescita sociale, culturale e aggregazione per possibili sviluppi turistici ed economici.