Weekend di inizio novembre, tanto caro alle tradizioni popolari e ampie ricadute sul turismo, con una proposta musicale di alto livello da parte dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in attesa dell’avvio ufficiale della 65a Stagione 2024/2025: sabato 2 alle ore 21 e domenica 3 novembre alle ore 17.30 al Politeama Garibaldi è in programma un concerto anteprima del pianista e direttore Alexander Lonquich, considerato tra i grandi virtuosi di oggi.
Per questo ritorno a Palermo, il pianista tedesco – che i palermitani ricorderanno anche nel Triplo concerto di Beethoven al Teatro Massimo diretto da Claudio Abbado nel 2006 – propone un programma con, in apertura, il Concerto n. 27 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 595 di Wolfgang Amadeus Mozart seguito dalla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms.
Il n. 27 è l’ultimo dei concerti scritti da Mozart per lo strumento a tastiera, risultato di un lungo periodo creativo, dal 1788 al 1791. Pagina dal carattere introspettivo e cameristico, non prevede trombe e timpani, e procede attraverso un fitto dialogo tra solista ed orchestra di oggi celebri motivi melodici. La prima esecuzione è datata Vienna 4 marzo 1791 in un’accademia realizzata forse in un ristorante (che fu anche una delle ultime apparizioni in pubblico del compositore salisburghese) a beneficio del clarinettista Joseph Bähr, musicista dell’imperatore di Russia.
È invece breve la stesura della Seconda Sinfonia di Brahms, durante l’estate del 1877 tradizionalmente trascorsa dal compositore su un lago, in questo caso quello di Worth in Carinzia. Gli ultimi dettagli furono poi completati a Baden-Baden dove ogni anno Brahms andava a trovare l’amica Clara Schumann che, dopo aver ascoltato il primo tempo di questo nuovo lavoro, scrisse nel suo diario: “Johannes è venuto questa sera a casa mia a farmi ascoltare il primo tempo della sua nuova opera. […] Avrà maggior successo con questa Sinfonia che con la Prima: ha un tono amabile e al tempo stesso genialmente elaborato”. In effetti alla prima a Vienna, il 30 dicembre 1877, il pubblico accolse la Sinfonia in modo entusiasta.
Alexander Lonquich è nato a Treviri, in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande: da allora ha tenuto concerti in tutti i principali centri musicali del mondo. Ha collaborato con direttori d’orchestra del calibro di Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Philippe Herreweghe, Marc Minkowski, Sandor Vègh e molti altri. Alexander Lonquich collabora anche con rinomati partner di musica da camera, tra cui Christian Tetzlaff, Nicolas Altstaedt, Vilde Frang, Barnabás Kelemen, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Carolin Widmann, Jörg Widmann, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmerman, per citare alcuni. Ha ricevuto numerosi premi dalla critica italiana e internazionale, tra cui il Diapason d’Or e il Premio Abbiati come miglior solista nel 2016. Nel ruolo di direttore/solista ha collaborato con l’Orchestra da Camera di Mantova, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées, la Stuttgarter Kammerorchester, la Münchener Kammerorchester, la Camerata Salzburg, la Filarmonica della Scala, la Tapiola Sinfonietta, l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilharmonie e molti altri. È ospite abituale di festival di fama internazionale, tra cui Lockenhaus, Mozartwoche di Salisburgo, Salzburger Festspiele, Beethovenfest Bonn, Ludwigsburger Schlossfestspielen, Schubertiade e Sommerliche Musiktage Hitzacker in Germania. La sua registrazione del 2018, un doppio CD per l’etichetta Alpha-Outhere intitolato Schubert 1828 e contenente le Sonate D958, D959 e D960, ha ottenuto un ampio successo di pubblico e critica e, nel febbraio 2019, ha ricevuto il prestigioso “Preis der deutschen Schallplattenkritik”. Nel 2020 è stato pubblicato un doppio CD in collaborazione con Nicolas Altstaedt, contenente l’intero ciclo delle Sonate e le Variazioni per violoncello e pianoforte di Beethoven (Alpha Classics). Dal 2014 Alexander Lonquich è Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, contribuendo alla formazione di giovani musicisti e all’ampliamento del repertorio dell’ensemble. Da luglio 2020 è anche Direttore Artistico della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.
Biglietteria
I biglietti per i concerti Anteprima (Sollima e Lonquich) hanno un costo da 10 a 20 euro (intero), da 5 a 15 euro (ridotto). La riduzione è valida per abbonati, convenzioni, studenti under16 e accompagnatore, disabili con accompagnatore.
La 65a stagione 2024-2025
Si comincia quindi ufficialmente l’8 e il 9 novembre con la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler, pagina di grande respiro e intensità che sarà diretta da Hartmut Haenchen con la partecipazione del contralto Anke Vondung, entrambi interpreti di rilievo, pluripremiati dalla critica internazionale, del repertorio tedesco. Quindi la Stagione proseguirà col primo appuntamento caratterizzato anche da pagine rare: il 15 e 16 novembre Carlo Rizzi dirigerà un concerto incentrato su pagine sinfoniche dalle opere di Puccini ma affiancate da brani meno frequentati di Pizzetti per terminare con le celeberrime Feste romane di Respighi. Ancora una pagina monumentale il 22 e 23 novembre, con Lü Jia a dirigere la Settima di Bruckner. Dopo i concerti del 29 e 30 novembre (direttore Ryan McAdams, pianoforte Benedetto Lupo) e del 6 e 7 dicembre (direttore Markus Stenz), l’anno pucciniano si chiude il 13 e 14 dicembre col direttore palermitano Andrea Licata e un nutrito cast di solisti vocali impegnati in un ritratto del compositore comprendente brani da tutte le opere. Dopo il Concerto di Natale del 20 dicembre (direttore Riccardo Scilipoti e il coro di voci bianche) e quello di Capodanno dell’1 gennaio (direttore Peter Guth con un programma “tutto viennese”), si riprenderà il 10 e 11 gennaio con Francesco Cilluffo e il Trio di Parma impegnati nel Triplo Concerto di Beethoven e in sublimi pagine di Benjamin Britten. Ancora Novecento storico il 17 e 18 gennaio col direttore Christian Arming e la violinista Anna Tifu che eseguiranno pagine di Erich Wolfgang Korngold e Alexander Zemlinski. Il 24 e 25 gennaio torneranno Ryan McAdams e il grande pianista Mikhail Pletnev per proseguire la loro esplorazione della produzione pianistica di Rachmaninov; quindi i concerti del 31 gennaio e 1 febbraio diretti da Jonathan Webb e quelli del 7 e 8 febbraio diretti da Ion Marin saranno accomunati dalla presenza preponderante di musica francese, tra cui le Nuits d’été di Berlioz con il mezzosoprano Anna Lucia Richter. Il 14 e 15 febbraio il direttore Ramon Tebar sarà protagonista di un curioso viaggio musicale in Spagna con pagine di Chapi, Granados, Falla, Soutullo, Turina, Giménez, Chabrier e Bizet. Il 21 e 22 febbraio (direttore Marcin Nałęcz-Niesiołowski, pianoforte Alessandro Taverna) il Quinto Concerto di Beethoven e una Fantasia di Paderewski incorniceranno la prima esecuzione a Palermo di Maggese di Filippo Del Corno. Carlo Rizzi tornerà il 28 febbraio e 1 marzo, seguito il 7 e 8 marzo da Jordi Bernàcer, dopodiché il 14 e 15 marzo il direttore Donato Renzetti e la violoncellista Miriam Prandi proporranno una nuova panoramica sul primo Novecento italiano con pagine di Respighi e Ghedini. Ancora violoncello il 21 e 22 marzo con Damiano Scarpa diretto da Hansjörg Albrecht in un programma interamente dedicato a Richard Strauss. Il 28 e 29 marzo l’esplorazione del Modernismo continuerà tra Francia e Russia col direttore Jérémie Rhorer, quindi il 4 e 5 aprile sarà la volta della Nona Sinfonia di Mahler diretta da Nicola Luisotti e l’11 e 12 aprile di tre celebri pagine di Respighi, Ravel e Musorgskij dirette da Daniele Callegari. Imperdibile l’appuntamento pasquale, il 18 e 19 aprile, con Lothar Koenigs impegnato nella Passione secondo Giovanni di Bach insieme a un cast di specialisti. Il 26 e 27 aprile Francesco Ivan Ciampa interpreterà altre rare pagine sinfoniche di Respighi e Bizet, quindi il 2 e 3 maggio arriverà Diego Matheuz con Massimo La Rosa come trombone solista per il Concerto di Rota e poi la Quinta Sinfonia di Mahler. Il 9 e 10 maggio tornerà Hartmut Haenchen insieme al soprano Miah Persson in una serata dedicata ancora una volta a Richard Strauss con i Vier letzte Lieder mentre il 16 e 17 maggio il Politeama risuonerà di timbri ungheresi con Alfred Eschwe impegnato a dirigere pagine di Bartók e Kodály. In cartellone è prevista anche un’opera in forma di concerto, il 23 e 24 maggio, Jone, ossia L’ultimo giorno di Pompei del palermitano Errico Petrella – su libretto di Giovanni Peruzzini, tratto dal romanzo di Edward Bulwer-Lytton Gli ultimi giorni di Pompei – titolo che godette di enorme successo e che non mancherà di stupire nuovamente il pubblico degli appassionati con la direzione di Massimiliano Stefanelli e un nutrito cast di solisti vocali. L’Est musicale europeo sarà ancora protagonista il 30 e 31 maggio con Karen Durgarian e Artak Asatryan solista al duduk (strumento a fiato della tradizione armena) impegnati in pagine di Arutiunian, Arakelian e Chačaturjan. Si tornerà, anche musicalmente, in Sicilia per l’ultimo concerto di stagione, il 6 e 7 giugno, con Daniel Oren e il mezzosoprano Annalisa Stroppa impegnati in pagine di Bellini e Verdi (la struggente sinfonia dei Vespri siciliani) e più rare partiture di Martucci.
I concerti della 65a Stagione sono programmati come sempre al Politeama Garibaldi – salvo le eccezioni del 2 e 3 novembre e del 26 e 27 aprile – il venerdì alle ore 21; il sabato alle ore 17.30.
Info biglietti www.vivaticket.com
www.orchestrasinfonicasiciliana.it
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APPROVATA LA NUOVA DOTAZIONE ORGANICA DELL’ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA
Nuovo traguardo per la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana affidata dallo scorso mese di maggio al Commissario straordinario Margherita Rizza.
Con il Decreto n. 3532 del 31 ottobre 2024, firmato dall’assessore regionale al Turismo, allo sport e allo spettacolo Elvira Amata, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana viene quindi dotata di una nuova pianta organica, che si adegua ai più recenti dispositivi di legge, rinnovando uno schema che risaliva ormai al 2002 per l’area tecnico-amministrativa (quando l’allora Ente Autonomo venne trasformato in Fondazione di diritto privato) e al 2006 per l’orchestra.
Per la prima volta, la dotazione organica complessiva dell’istituzione musicale siciliana viene stabilita con decreto assessoriale invece che con un’approvazione del cda, in seguito ad un percorso articolato che ha coinvolto inoltre il consulente per la programmazione artistica Giuseppe Cuccia, le organizzazioni sindacali, il collegio dei revisori, il commissario straordinario ed è poi stato firmato dall’assessore Elvira Amata, considerato il parere positivo dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino.
«La nuova dotazione organica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana – dichiara il presidente della Regione Renato Schifani – rappresenta un passo fondamentale verso il rilancio e la crescita di una delle istituzioni culturali più importanti della nostra regione. L’approvazione del decreto testimonia l’impegno del mio governo nel valorizzare il patrimonio musicale siciliano, garantendo un assetto moderno e funzionale che permetterà di affrontare le sfide future con maggiore solidità e competitività. Questo risultato è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto diversi attori, dai sindacati al collegio dei revisori al commissario straordinario, e dimostra l’importanza della sinergia tra le istituzioni per il bene comune. Ora possiamo guardare alla nuova stagione concertistica con rinnovato entusiasmo, certi che la FOSS continuerà a offrire spettacoli di altissimo livello, contribuendo allo sviluppo culturale ed economico del nostro territorio».
«Dopo anni di attese da parte dei lavoratori precari della Fondazione – sottolinea l’assessore regionale al turismo, sport e spettacolo Elvira Amata – il Governo regionale, attraverso due appositi interventi normativi approvati da parte del Parlamento regionale, ha definitivamente risolto la questione che impediva il processo di stabilizzazione dei lavoratori. Un percorso virtuoso che, grazie all’impulso del mio Assessorato concretizzatosi con l’adozione del relativo provvedimento, concorrerà a garantire all’Istituzione una maggiore operatività sotto ogni profilo stimolando, al contempo, ulteriori sfide che certamente arricchiranno il profilo dell’Istituzione».
«Ringrazio tutti coloro che hanno permesso di portare a termine questo obiettivo prioritario per il rilancio funzionale dell’Orchestra Sinfonica Siciliana – dichiara il commissario straordinario Margherita Rizza – innanzitutto il presidente della Regione Schifani che segue con attenzione la gestione commissariale, e naturalmente tutto il governo a partire dall’assessore al Turismo Amata e quello all’Economia Dagnino che hanno portato a compimento questo importante processo di riorganizzazione della Fondazione. Adesso l’assetto è molto più equilibrato alle esigenze produttive e rispecchia le indicazioni provenienti dalle organizzazioni sindacali e dal Collegio dei Revisori. Ci avviciniamo quindi all’inizio della nuova stagione concertistica con nuove certezze, concentrandoci sulla produzione artistica e sul consolidamento delle risorse economiche».
Secondo il decreto sono 133 le posizioni lavorative (suddivise tra organico orchestrale 100, area amministrativa 27 e area tecnica 6) della nuova pianta organica che punta a costruire una struttura funzionale per il rilancio dell’istituzione musicale regionale e a concentrare le risorse sull’orchestra, razionalizzando la componente tecnico-organizzativa, le cui caratteristiche e mansioni si sono col tempo trasformate e snellite.
Alla data di stesura della proposta (luglio 2024) il personale a tempo indeterminato si era ridotto rispettivamente a 56 unità (orchestra) e 33 unità (area tecnico-amministrativa) per un organico complessivo pari a 89 unità. Con l’approvazione della dotazione organica, la Fondazione potrà procedere a riempire i vuoti nell’organico orchestrale pari a 42 posizioni. Considerato che la Fondazione può bandire concorsi rispettando una soglia massima di sostenibilità economica prevista dalla legge, si potrà procedere con la copertura di 30 posizioni. La Legge Bonisoli, a tale proposito, prevede di destinare il 50% dei posti disponibili ai precari di lungo corso in possesso di un’anzianità di servizio di almeno 18 mesi. Il restante 50% dei posti disponibili sarà invece dedicato a procedure concorsuali pubbliche.