L’informatizzazione scolastica è ancora un miraggio anche che il decreto sulla spending review dello scorso anno ed il decreto della scuola, approvato questo mese, avessero come obiettivo lo sviluppo delle nuove tecnologie nelle scuole. Oggi tutti i giovani sono dotati di telefonini intelligenti (smartphone) con i quali possono navigare in internet, frequentare i tanto amati social network come facebook e tenersi costantemente aggiornati su quanto succede nel mondo in tempo reale. Alcuni hanno anche i tablet che sono delle piccole tavolette elettroniche utilizzate per leggere, scrivere, guardare immagini, sentire musica e tanto altro.
Oggi, sebbene gli studenti e gli insegnanti sono “tecnologicamente evoluti”, la scuola non risulta al passo coi tempi nel campo informatico ed i presidi danno la colpa alla mancanza di fondi che rende impossibile dotare tutte le aule di un pc, gli insegnanti e gli studenti di tablet. Diverso è il caso delle lavagne elettroniche (LIM lavagna interattiva multimediale) che, secondo un’indagine Eurispes-Telefono Azzurro, sono già entrate nell’81,5% degli istituti. Le lavagne elettroniche sono le sorelle più grandi dei tablet. Sono delle apparacchiature, di tipo “touch screen”, dalla dimensioni simili alle tradizionali lavagne sulle quali è possibile scrivere, disegnare, visualizzare le lezioni, le immagini ed anche i video, insomma rendere più interessante una lezione.Si pensi soprattutto all’utilizzo di queste lavagne nelle università dove i professori, anzicchè spiegare teoremi scrivendo con il gesso sulla classica lavagna e gli studenti prendere appunti dal posto, con questa moderna apparecchiatura possono integrare la spiegazione con immagini e animazioni ed inviare il tutto a mezzo email agli studenti. Presto dovrebbero arrivare nelle scuole anche i libri elettronici, noti come e-books, che prenderanno il posto dei pesanti tradizionali libri di scuola, alleggerendo notevolmente il peso degli zaini che gli studenti portano giornalmente sulle spalle.
A sopperire alla mancanza di informatizzazione delle scuole stanno provvedendo gli studenti ed i docenti utilizzando le proprie apparecchiature. Infatti, con l’incremento delle vendite degli smartphone e dei tablet, oramai alla portata davvero di tutte le tasche, sta cambiando l’approccio anche verso lo studio e l’insegnamento.
Vi ricordate quando il professore lasciava la “tragica” ricerca che vedeva impegnati gli studenti per ore su enormi volumi enciclopedici, costati un patrimonio ai genitori, a trascrivere manualmente pagine e pagine? Oggi non è più così: basta avere un pc, uno smartphone o un tablet ed il problema è risolto. Si avvia la ricerca su una enciclopedia online (rigorosamente gratuita) si seleziona l’argomento che interessa, si copia, si incolla su un foglio di video scrittura (word per citare il più famoso), si aggiungono alcune immagini, sempre scaricate da internet, si avvia la stampa e la ricerca è pronta per essere studiata e consegnata al professore. Se non si è molto esperti, ed i ragazzi sicuramente lo sono, ci puoi impiegare al massimo 20 minuti.
L’utilizzo della tecnologia è parte integrante della nostra vita ed allora perché non accelerare il processo di informatizzazione nelle scuole? Ciò garantirebbe una maggiore attenzione degli studenti alle lezioni ed una maggiore facilità d’apprendimento così come è stato accertato da uno studio americano su un campione di studenti che utilizzano abitualmente gli strumenti tecnologici all’interno delle classi.
Ninni Ricotta