E’ giunta conferma, da parte del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, della scelta del suo predecessore Lorenzo Fioramonti, che lo scorso autunno aveva deciso di eliminare nella prova orale il sorteggio delle tre buste predefinite delle Commissioni, che tanto avevano disorientato i maturandi nel 2019. Tra queste, l’idea di reintrodurre il tema storico.
L’esame di Maturità torna ad essere più equilibrato: “Entro fine mese pubblicheremo le materie della seconda prova. Non ci saranno grandi cambiamenti – ha annunciato Lucia Azzolina -, gli studenti devono avere la serenità di affrontare gli esami; non ho intenzione di fare grandi stravolgimenti. Le buste non ci saranno, la storia ci sarà assolutamente, le materie usciranno a breve, siamo al lavoro”.
Viene quindi dato seguito alla Circolare n. 2197 del 25 novembre scorso, firmata dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo e voluta dall’ex ministro Lorenzo Fioramonti, attraverso la quale “l’onorevole Ministro ha inteso prevedere, con D.M. n° 1095 de 21 novembre 2019, che almeno una delle tracce della tipologia B (analisi e produzione di un testo argomentativo) debba riguardare l’ambito storico. La scelta è motivata dalla consapevolezza che la storia costituisce disciplina fondamentale nella formazione degli studenti di tutti i percorsi di studio e che vada, quindi, valorizzata anche nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”.
Per quel che riguarda l’orale dell’Esame di Stato, la stessa Circolare ha ricordato che “la commissione predispone per ogni classe un numero di buste con i materiali pari al numero dei candidati aumentato di due unità”, come voluto dall’ex ministro Marco Bussetti. “Al riguardo – si legge – l’onorevole Ministro non intende più rinnovare tale procedura di assegnazione del materiale ai candidati, rimanendo fermo quanto disposto dall’art. 17, comma 9, del d.lgs. n° 62/2017 circa l’avvio del colloquio mediante l’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla commissione d’esame in un’apposita sessione di lavoro”.
Altrettanto importante è la conferma di rivedere la decisione di cancellare la traccia di storia nella prima prova scritta dell’esame di maturità.
(Fonte: Anief)