mercoledì, 20 Novembre 2024
spot_img
HomeevidenzaSciopero Amat. Dati sulle adesioni: è polemica tra Sindacati e Azienda

Sciopero Amat. Dati sulle adesioni: è polemica tra Sindacati e Azienda

L’uso del trasporto pubblico ieri è stato bloccato per quattro ore. Lo sciopero dei lavoratori Amat, proclamato da Ugl e Cobas, ha procurato alla città non pochi disagi. A risentirne sono stati soprattutto gli studenti, il cui rientro a casa, all’uscita dalla scuola, è stato problematico. Alle loro difficoltà si è aggiunto anche il malessere di diversi cittadini, che non hanno potuto usufruire dell’abitudinario servizio.

Che le adesioni alla manifestazione siano state  significative viene confermato dai Sindacati  Ugl e Cobas: “Su 179 bus in linea, ne sono rientrate in rimessa 130 (73%). Ferme da mezzogiorno le tre linee tram. Abbiamo il dato reale, che tra l’altro è stato confermato dal direttore d’esercizio”.

Una partecipazione di circa il 60% è quella, infatti, riscontrata da Ferdinando Carollo, direttore d’esercizio Amat, che ieri ha dichiarato a GCPress: “la percentuale delle adesioni allo sciopero di oggi è di quasi il 60%. In particolar modo hanno partecipato gli autisti, a seguire le officine, ma pochi del comparto amministrativo”.

L’Amat, invece, con un comunicato, ha reso noto che “la percentuale di adesione allo sciopero del personale in servizio è stata del 9%, a netto dei riposi, ferie e malattie”. In pratica, secondo l’azienda, allo sciopero avrebbero aderito in pochi senza creare disagi ai cittadini, che si spostano con i mezzi pubblici ed, inoltre, è stato precisato che le linee tram 2,3, 4 hanno ripreso regolare servizio dopo due ore.

Numeri, questi, che hanno certamente creato non poche polemiche tra i rappresentati dell’Ugl e Cobas “Sono vani e maldestri questi tentativi messi in atto dal presidente e dal vice presidente riguardo allo sciopero. – contestano le due Sigle in un comunicato – Se qualcuno vuole fare calcoli e percentuali sul numero dei dipendenti, diviso questo, moltiplicato quello, uguale a questo qua: si accomodi pure. I dati incontrovertibili sono questi. Ci spiace per la città che paga le conseguenze di questa politica aziendale scellerata e disastrata”.

Nino La Barbera 2
Antonino La Barbera

Nello specifico Antonino La Barbera, segretario regionale dei Cobas, ha oggi dichiarato a Giornale Cittadino Press: “L’azienda dica se i numeri che abbiamo fornito, 179 vetture uscite e 130 rientrate, più i nove tram, sono veri. È chiaro che il servizio dei trasporti ieri è stato bloccato, anche se si trattava solo di quattro ore, così come è vero quel 9%, sulla base di una valutazione complessiva fatta in termini di personale. Quello che effettivamente interessa è che il servizio era fermo ed è, dunque, inutile minimizzare. La manifestazione è nata come sciopero degli autisti e sono loro ad avere partecipato in maggioranza. Altri del personale hanno anche aderito per solidarietà. Ma a questo punto, perché l’Azienda non dice semplicemente quante sono le vetture ad essere rientrate? Ritiene forse che con il 9% il servizio in città abbia funzionato regolarmente?”.

Dati e percentuali a parte, le considerazioni sull’effettivo servizio fornito dall’Azienda, nel corso dello sciopero, spettano ai cittadini.

Aggiornamento 27.02.2016 h.12.41

“Esprimo forte vicinanza ai dipendenti Amat che ieri hanno aderito allo sciopero, rompendo un silenzio assordante imposto dall’amministrazione comunale con il placet di alcuni sindacalisti. – ha detto Sandro Leonardi, vice capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi – Sono vicino agli autisti dell’azienda, tra i migliori nel loro campo, come può accorgersi chiunque prenda l’autobus e li veda guidare su strade terribili, dovendo fare i conti con mezzi vetusti, automobilisti indisciplinati e perfino con le bici nelle corsie preferenziali grazie alla ‘trovata’ dell’assessore Catania”. Sandro Leonardi ha voluto anche precisare l’inadeguatezza e inaccettabilità della tassa Ztl: “Appena arriverà in consiglio il regolamento Ztl elimineremo questa tassa occulta e in bilancio metteremo tutti i soldi necessari al rilancio dell’azienda, se questa eliminerà gli sprechi che ho denunciato più volte”.

CORRELATI

Ultimi inseriti