A distanza di cento anni dalla nascita di Leonardo Sciascia, serviva una lettura che ne riflettesse il carattere e le scelte stilistiche. È quello che fa il documentario. Diviso in quattro sezioni che riassumono il suo mondo biografico, letterario e politico – Sicilia, Politica, Religione, Giallo – attraversa i suoi luoghi e la sua opera, portando in primo piano il suo essere “alieno alle logiche italiche”, il suo essere “una anomalia” e una vera e propria disparità. Dallo Zolfo del grande Sertão siciliano fino a Parigi passando per Palermo e Roma.
Sciascia è stato lo scrittore che racconta la mafia e il pensare mafioso, che la disossa e indica la strada ai giudici come Costa – “bisogna seguire i soldi” – ed è lo scrittore della grande polemica sull’antimafia, che porta Pirandello nel giallo e nella politica italiana, che analizza la comunità scientifica e che usa la Chiesa per raccontare il potere e il Mediterraneo. Ha come paragone Jorge Luis Borges per la costruzione di labirinti e la ricerca introspettiva dell’essere umano in ogni sua forma.
Il documentario racconta questa capacità che convive con la dolcezza e i silenzi dello Sciascia uomo, dei suoi rapporti con la famiglia, gli amici, il panorama letterario e quello politico italiano degli anni di piombo – Aldo Moro diventa un suo personaggio – e della Sicilia delle prime grandi uccisioni mafiose. Ma c’è anche il fascismo, la nascita della Repubblica, il compromesso storico, e la Santa Inquisizione Spagnola. Sciascia va oltre il tempo, e riesce a farne romanzi-epilogo. Riesce ad essere un estraneo a tutto quello che analizza, pur mettendo radici, rivelando trame, allestendo un lungo elenco di personaggi che ci rivelano verità mancanti alla nostra storia recente, configurando un’altra Sicilia e un’altra Italia.
C’è lo Sciascia romanziere, lo Sciascia autorità morale, lo Sciascia difensore dei diritti civili e delle libertà, lo Sciascia politico, lo Sciascia polemista, e tutti confluiscono nella tranquillità della provincia siciliana, un paradosso, e da lì illuminano il resto della nazione.
Scritto da Marco Ciriello
Regia di Simona Risi
Voce narrante Gioele Dix
Interventi di:
Fulvio Abbate
Roberto Alajmo
Roberto Andò
Giuseppe Ayala
Emma Bonino
Fabrizio Catalano
Felice Cavallaro
Matteo Collura
Franco Cordelli
Giuseppe Leone
Emanuele Macaluso
Leoluca Orlando
Marcelle Padovani
Gaetano Savatteri
Anna Maria Sciascia
Antonio Sellerio
***
“Oggi ricorre il centenario della nascita di Leonardo Sciascia, Maestro di scrittura, (lui avrebbe sorriso sornione dicendo che era solo maestro di scuola), straordinario uomo di penna, che passava, con nonchalance, dalle narrazioni ai saggi, dai gialli col finale aperto a commedie o inchieste giornalistiche e storiche. Da giornalista e scrittore, ma soprattutto da Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, apprezzo particolarmente il suo modo di anatomizzare crudamente il potere, combattendo instancabilmente contro una pletora di trasformisti e rifiutando sempre il “compromesso”. Sciascia, di cui sono appassionato lettore, ha avuto il dono di intuire verità scomode e di raccontarle senza filtri: un intellettuale libero, anticonformista e irriverente; un eretico che ha precorso i tempi e li ha percorsi guardando oltre, sfidando chi preferiva crogiolarsi acriticamente fra dogmi culturali, morali e politici; un rivoluzionario solitario che portava alto il vessillo degli incomodi non proni alle false verità preconfezionate”. A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, nel giorno in cui ricorre il centenario di Sciascia, nato a Racalmuto l’8 gennaio del 1921.
L’assessore Alberto Samonà oggi parteciperà ad alcune importanti iniziative in ricordo di Sciascia: fra queste, la scopertura del “monumento letterario” a Racalmuto, voluto dal Comune e dalla Fondazione Sciascia, con riprodotti alcuni fra i suoi più importanti libri; la «Maratona Sciascia» organizzata, dalle ore 10, dalla “Strada degli scrittori” sui canali social e online e infine, alle 19, la diretta streaming per il centenario, trasmessa dalla sede della Fondazione di Racalmuto.
***
“A Leonardo Sciascia abbiamo dedicato lo scorso anno questa splendida biblioteca comunale che sorge significamente in un edificio che fu dei Gesuiti, ricordando le tante contraddizioni e le posizioni ambigue di questi nella realtà siciliana, ma – nello stesso tempo – ricordando anche la capacità di denuncia da parte dello scrittore. Sciascia aveva fatto della libertà la sua stella polare che indicava agli altri la direzione; come tutti gli uomini liberi, di volta in volta, è stato definito ‘eretico’ dagli ortodossi spesso mafiosi, ‘sovversivo’ da istituzioni che avevano il volto della mafia e ‘pazzo’ da saggi succubi del potere mafioso. La mia generazione ha conosciuto la mafia non come crimine, ma come un contesto che produceva un sistema di potere; lo ha fatto grazie agli scritti di Leonardo Sciascia, che ha disvelato in tempi difficili le contraddizioni e le ipocrisie del sistema di potere. Da Diego e l’Abate Vella, fino all’affare Moro, la storia viene ripercorsa e rivissuta in nome della libertà. Essere qui a ricordare Leonardo Sciascia è un modo per ricordare quella libertà che oggi abbiamo il dovere di coniugare con l’uguaglianza e con la fraternità troppo spesso considerate alternative alla libertà indicata da Sciascia”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel giorno del centesimo anniversario della nascita dello scrittore siciliano.
***
“Siamo qui a ricordare un grande intellettuale, un grande scrittore, un grande uomo politico – ha detto l’assessore alla cultura Mario Zito – che ha saputo offrire una visione della città assolutamente nuova rispetto a quelli che erano gli stereotipi presenti in quel momento. E grazie alla sua coscienza critica abbiamo avuto uno sprone per continuare ad andare avanti nel percorso che lui, insieme a tanti altri intellettuali, uomini di cultura e artisti ci ha saputo dare nei bellissimi anni della sua presenza qui. Sciascia ci ha lasciato un importante messaggio: in un momento in cui tutto sembra perduto, attraverso la cultura possiamo immaginare percorsi di rigenerazione e una vera e autentica rinascita”. Questo invece il ricordo dell’assessore comunale alle culture Zito.
***
Carusi di Regalpetra: un video omaggio a Leonardo Sciascia per i 100 anni della sua nascita
La compositrice siciliana Floriana Franchina rende omaggio a Leonardo Sciascia dal luogo che fu da ispirazione allo scrittore di Racalmuto per la stesura del suo “Le parrocchie di Regalpetra”, (pubblicato da Laterza nel 1956). Un video, che intitolato “Carusi di Regalpetra”, realizzato all’interno della miniera di sale di Racalmuto, con alcune frasi tratte dai più celebri capolavori di Sciascia, rievoca i suoni intonati un tempo dai lavoratori della miniera di sale. Carusi di Regalpetra, da oggi online sul canale YouTube della compositrice, farà anche da lancio per una raccolta fondi che, organizzata in collaborazione con “La strada degli scrittori”, prossimamente servirà per finanziare il recupero di una delle location dell’itinerario dedicato a Sciascia. Il video, girato all’interno delle cave di Racalmuto, segue l’uscita del primo album d’esordio della compositrice intitolato “Halite”, prodotto dall’etichetta Telecinesound di Roma e realizzato in collaborazione con la Italkali, Società Italiana Sali Alcalini, principale azienda in Italia per l’estrazione, la lavorazione e l’esportazione del salgemma. Halite, uscito su tutte le piattaforme digitali lo scorso 18 dicembre è stato scritto durante il periodo del primo lockdown. ll videoclip dedicato allo scrittore di Racalmuto ripercorre le sensazioni vissute dai salinari e dagli zolfatari di Racalmuto proprio dal cuore di una bianchissima e suggestiva miniera di sale.
Link per download video “Carusi di Regalpetra”: https://we.tl/t-JSWppvUuSt