venerdì, 22 Novembre 2024
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A Palermo i Congressi di Forza Italia. Schifani: ”Tamajo candidato alle Europee”

In una sala gremitissima di partecipati, sotto la presidenza dell’on. Giorgio Mulè Vice Presidente della Camera dei deputati, all’Hotel La Torre di Mondello, si sono svolti i congressi di Forza Italia che interessano il territorio palermitano. Come già concordato tra i vari esponenti politici del territorio per la presentazione di mozioni unitarie, nella mattinata si è tenuto quello cittadino con l’elezione alla carica di Coordinatore Domenico Macchiarella ex Amministratore unico A.M.G. Energia Di Palermo mentre, nel pomeriggio, si è avuta l’elezione a Coordinatore provinciale di Piero Alongi ex Deputato regionale nella XVI Legislatura, oggi Assessore comunale al verde e protezione civile di Palermo.

Oltre ai due Coordinatori si è avuta l’elezione dei componenti del Coordinamento sia Cittadino che Provinciale e dei Delegati al Congresso Nazionale.

Interessanti i vari interventi di coloro che si sono alternati sul palco e che hanno toccato vari argomenti che hanno spaziato dalla Città alla Provincia e infine alla Regione, con puntate anche al Governo nazionale, per arrivare ad argomenti di gestione del partito a livello nazionale, sfociata con la richiesta esplicita di ottenere i giusti riconoscimenti a fronte di una rappresentanza a livello di iscritti che meriterebbe ben altra sorte. Questo è stato anche l’argomento di punta di Marcello Caruso, in atto Commissario regionale del partito nonché Capo segreteria del Presidente Schifani.

Marcello Caruso


Ma l’intervento che ha suscitato un grande apprezzamento da parte dei numerosi partecipanti è stato l’intervento di Renato Schifani. Il Presidente della Regione ha snocciolato alcune cifre e alcuni interventi del suo Governo su tutto il territorio siciliano, ma non prima però di avere ricordato Silvio Berlusconi.

Ha ricordato alla platea i tanti incontri e dialoghi avuti con il Cavaliere anche pochi giorni prima della scomparsa. Però ha tenuto a sottolineare che “Guai a vivere di Amarcord. Io ho vissuto 20 anni con Berlusconi e le sue battaglie devono essere la sua forza. Noi dobbiamo essere forti come lui per cambiare l’Italia e la Sicilia. Noi qui stiamo lavorando con una coalizione molto forte. Tenere unita la maggioranza significa evitare che ci siano isolamenti di alcuni partiti rispetto ad altri. Io farò in modo che ci sia reciproco rispetto”. Il Presidente ha poi ricordato anche “il fallimento” del tentato accordo sia con l’MPA che con Cuffaro: “Il mio progetto in estate era quello di creare, insieme ad altri due soggetti, una grande area moderata che si rivede, ma nel Ppe, ma non ci sono riuscito. Non mi sento sconfitto, perché mi sento convinto che prima o poi ci arriveremo: Forza Italia deve volare alto anche di fronte alle resistenze interne”. Poi ha anche citato il fatto che in questa operazione è stato ostacolato e anche criticato durante i suoi tentativi: “mi hanno detto che il partito non è un autobus che fa salire tutti, ma io dico che neanche è un taxi per pochi”.

Infine ha avuto parole di elogio per tutti i componenti del suo Governo, ma in particolare le ha avute per Edy Tamajo; nelle sue parole il lancio ufficale della candidatura alle Europee dell’Assessore alle Attività produttive.

“Sono felice di aver chiamato nel mio governo Edy Tamajo, l’ho voluto perchè quando l’ho incontrato in campagna elettorale ho visto come lui vive la politica. E’ un uomo che vive il territorio. Ho visto il suo rapporto con la gente e ho puntato su di lui, sicuramente ci darà grandi soddisfazioni alle anche alle Europee. Lui è un politico a tutto tondo. Se il Pil in Sicilia cresce è grazie anche al suo lavoro incredibile che sta svolgendo alle Attività Produttive. La nostra coalizione del centro destra vincerà. Edy Tamajo è un assessore che in questo governo regionale sta lavorando bene ma ha deciso di fare un grosso sacrificio e di candidarsi alle elezioni europee”. Qui un’ovazione ha salutato l’annuncio.

Acclamato a gran voce Edy Tamajo ha voluto centrare il suo intervento su quello che per lui è il partito: “Il centro è una cultura, un modo di essere. Fare del bene per il sociale. Stare accanto agli amministratori, alle persone, al territorio. Questo vuol dire essere centristi cattolici, riformisti e liberali. Come Forza Italia. Una casa in cui io ho trovato un ombrello dove ripararmi e progredire per il bene della Sicilia. Una cultura che vuole dire dialogo, non liti. Sono contro le divisioni, alle gridate e ai miei amici dico di fare in modo di non prestare il fianco a coloro che ci vogliono male e cercano di dividerci. Noi siamo una grande squadra in un grande partito. Viva Palermo, viva la Sicilia, viva Forza Italia”.

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