“La proposta di delibera per l’istituzione del Garante dei disabili comunali è stata presentata nel 2014. Occorre agire, cercare di recuperare il tempo perduto: i diversamente abili, anche della nostra città, hanno bisogno di un potenziamento delle politiche per la loro integrazione, inclusione e inserimento”.
A dirlo è Giusi Scafidi, presidente della Quarta commissione consiliare – Politiche sociali del Comune all’indomani del convegno “La scuola e la persona con disabilità: dal piano educativo al progetto individualizzato di vita” e firmataria, due anni fa, della delibera.
“Durante l’incontro si è compreso come sia importante questa figura. Il garante regionale per la persona disabile Giovanna Gambino, con l’organizzazione di questo evento, ci ha ricordato ancora una volta come la nomina di questa figura da parte del Comune sia necessaria per un confronto completo sui problemi dei diversamente abili che frequentano la scuola o che sono seguiti a casa”.
Inoltre, ricorda Scafidi, non sempre la questione socio sanitaria viene affrontata nella maniera più opportuna, con passaggi di responsabilità tra Regione e Comune.
“Tante volte l’amministrazione comunale di Palermo si è fatta carico di azioni e doveri che dovevano essere garantiti dalla Regione Sicilia. E troppo spesso quest’ultima giustifica nella presenza di poche risorse economiche le sue mancate azioni, volte a garantire i requisiti basilari per dare una vita normale ai disabili. Ma le risorse sempre più esigue non devono causare problemi a chi deve essere maggiormente tutelato. Quando si stila un bilancio, il capitolo di spesa per i servizi sociali e per i diversamente abili non deve essere solo pieno di contenuti, ma anche di risorse per realizzarli. Questo capitolo di spesa deve essere tra i prioritari. Per sopperire alle mancanze della Regione, spesso, ci siamo rimboccati le maniche”.
Scafidi condivide anche il discorso del presidente nazionale dell’Anffas, Roberto Speziale, sulla necessità di condividere il “fascicolo dell’alunno”, creato dalle scuole, con le associazioni che si occupano dei diversamente abili. “In questo modo – continua la presidente della Quarta commissione consiliare – si potrà comprendere il suo percorso di crescita, capire quali obiettivi sono stati raggiunti e quali, ancora, devono essere potenziati. Dobbiamo accertare che le scuole lo abbiano già adottato”.
Da questo punto, una riflessione sull’importanza del Pei, il piano educativo individualizzato, il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di handicap e che dovrebbe essere adottato da tutte le scuole.
“Le stesse scuole che dovrebbero dotarsi di tutte le apparecchiature necessarie per supportare ed agevolare il diritto allo studio. I bambini diversamente abili hanno diritto ad avere le stesse opportunità garantite anche agli altri alunni”.