L’Assessore alle Infrastrutture e i Trasporti Giovanni Battista Pizzo ha annunciato che entro i primi mesi del 2016 verranno messi in circolazione 14 nuovi treni del tipo Alstom a 5 casse (vagoni – ndr), già utilizzati nel Lazio, Marche, Campania e Lombardia, che raggiungono una velocità massima di 160 km/orari e possono trasportare fino a 200 persone sedute. L’ultimo acquisto di materiale rotabile in Sicilia risale al 2004, quando vennero varati i cosiddetti “Minuetto”.
L’immissione in servizio dei nuovi mezzi è un passo importante per la svolta del trasporto ferroviario in Sicilia che entro il 2020 avrà nuove linee a doppio binario e fermate all’interno delle principali aerostazioni che si aggiungeranno a quella già realizzata a Punta Raisi. Inoltre, grazie al decreto Sblocca Italia, a metà ottobre è previsto l’inizio dei lavori per la realizzazione della ferrovia Alta Capacità tra Catania e Palermo, che consentirà ai treni di raggiungere velocità fino a 220 km/orari. Si tratta della realizzazione dei primi 13 chilometri che, in un primo momento, consentiranno di diminuire i tempi di percorrenza, di circa dieci minuti, fra le due grandi città dell’isola. In seguito verrà realizzata la nuova tratta ferroviaria (tutta in variante) che, passando sotto le Madonie, arriverà a Castelbuono e da lì si immetterà nella ferrovia Messina-Palermo.
È la volta del risanamento delle trasporto su ferro in Sicilia, la Regione ci crede, l’Italia ci crede, il Ministero alle Infrastrutture e dei Trasporti ci crede. Gli obiettivi base sono il completamento del Passante Ferroviario, dell’Anello Ferroviario di Palermo e il raddoppio della tratta Fiumetorto-Castelbuono (completa al 75%) per una spesa complessiva di oltre 2 miliardi di euro nella sola provincia del capoluogo.
Grazie al “Piano per il Sud” non si esclude che verranno completati i rimanenti 96 chilometri della Palermo-Messina fra Castelbuono e Patti, ancora a singolo binario e che non consentono di sfruttare la velocità massima di 220 km/orari orari della tratta Patti-Messina e le elevate velocità della Fiumetorto-Palermo.
Altre opere riguardano anche la provincia di Catania e la metropolitana della CircumEtnea. Il Ministro Delrio, di recente, ha visitato i cantieri della metropolitana di Catania che entro il prossimo anno concluderanno la realizzazione della stazione a piazza Stesicoro (vicino l’incrocio con via Etnea). Inoltre la metropolitana di Catania entro il 2020 raggiungerà il quartiere di Librino e l’aeroporto di Fontarossa.
Grande soddisfazione da parte del sindaco Enzo Bianco che ha confermato lo sviluppo della città in sotterraneo e che prevede il prolungamento della pista aeroportuale in modo da consentire il decollo dei voli intercontinentali.
Attualmente la metropolitana di Catania, interamente sotterranea ad eccezione del tratto Centrale-Porto, dispone di sei stazioni e nonostante l’integrazione tariffaria con i mezzi AMT (l’Azienda che gestisce il trasporto pubblico nella città etnea), la buona frequenza ed i convogli del tipo metropolitano risulta essere poco utilizzata.
Se a Catania lo sviluppo è sotterraneo a Palermo si punta sul trasporto di superficie. Arriveranno ulteriori tre linee tranviarie che si aggiungeranno alle attuali tre in fase di completamento (non si esclude che con il Piano per il Sud venga finanziata la metropolitana leggera). Intanto la Regione ha già le idee chiare su come spendere i 24 miliardi di euro destinati all’isola: il risanamento del porto di Termini Imerese; il completamento dei lavori dell’Aeroporto di Punta Raisi; il raddoppio delle principali arterie ferroviarie; la ristrutturazione dell’Aeroporto di Trapani-Birgi; il potenziamento degli apparati tecnologici delle autostrade e le varie manutenzioni (rifacimento dell’asfalto, gallerie, ecc); la manutenzione e/o costruzione di Strade Provinciali e Statali.
“Sblocca Italia” e “Piano per il Sud” sembrerebbero l’unica soluzione ai tanti problemi dell’isola che nei prossimi vent’anni cambierà completamente aspetto dal punto di vista infrastrutturale.