La cura e la prevenzione dei problemi cardiaci, in particolare per i più piccoli, è il tema dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio nelle sale della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, durante la presentazione del progetto “Piccoli Battiti” nato dalla volontà del Movimento per la Salute dei Giovani in collaborazione con il CONI, l’associazione “La Stella di Lorenzo”, “Il Cuore di Andrea”, la Scuola di Medicina per lo Sport di Palermo, l’Associazione Medico Sportiva Dilettantistica di Palermo, l’Italian Security Advisor e l’Associzione Abra. Obbiettivo: l’esecuzione degli screening elettrocardiografici gratuiti nelle scuole per la ricerca e l’individuazione di eventuali alterazioni che possono essere alla base di una patologia cardiaca potenzialmente fatale.
Il progetto dunque ha come finalità quella di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto le istituzioni, nell’attenzione ai problemi cardiaci in particolare per i bambini in età scolare e di effettuare i relativi controllli. Grazie al Movimento già oltre 5.000 bambini delle scuole elementari di Palermo e Provincia sono stati visitati, riscontrando che ben 35 bambini erano affetti da patologie cardiache “silenti”. In particolare si segnala che ben 500 casi all’anno vengono riscontrati in Sicilia rispetto ai 5.000 verificati sul territorio nazionale, segno che la nostra regione debba essere maggiormente attenzionata.
“Piccoli Battiti” è un’idea lanciata dall’associazione Movimento per la Salute dei Giovani, nata nel 2011 dopo la chiusura della Casa del Sole per supportare i cardiopatici congeniti siciliani e le loro famiglie, è un’associazione senza fini di lucro che si pone come obbiettivo gli screening elettrocardiologici gratuiti per la prevenzione cardiovascolare in età scolare, l’espletamento di convegni divulgativi sulle cardiopatie congenite, e i sani stili di vita.
«Il nostro è purtroppo un impegno solitario soprattutto per l’assenza di interesse da parte delle istituzioni sul tema – dichiara Fabrizio Artale, presidente del Movimento -. L’attenzione manca anche nei confronti di quelle famiglie che sono costrette a sostenere lunghi viaggi fuori dalla Sicilia per le cure».