La Giunta comunale ha approvato la proposta di “Piano di classificazione acustica”, che sarà portata ora al vaglio del Consiglio Comunale.
La proposta di Piano è stata redatta dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull’inquinamento da agenti fisici di Perugia in collaborazione con gli Assessorati all’Ambiente e all’Innovazione del Comune, cui il Sindaco ha espresso il proprio ringraziamento “per un lavoro di altissima qualità, frutto di uno studio attento e preciso e che ci offre oggi uno strumento fondamentale a servizio della città e delle Istituzioni, per poter programmare interventi in diversi settori della vita cittadina che tengano nel giusto conto il diritto alla salute, perché di inquinamento acustico e salute stiamo parlando, così come il diritto alla vivibilità; il tutto sulla base di dati certi e scientifici.”
Una volta che il Consiglio Comunale avrà fatto proprio il Piano, si procederà ad armonizzare il Regolamento “sulla Movida” approvato dallo stesso Consiglio a novembre dello scorso anno con le prescrizioni del Piano.
Fino ad allora resta operativo il Regolamento, che proprio con l’approvazione del Piano diventa definitivamente vigente.
“Un Regolamento – afferma ancora il Sindaco – che contempla le esigenze di tutela del diritto al riposo e alla vivibilità con quelle dello svago, del divertimento e dell’attività economica.”
Il piano suddivide la città in 2829 microaree che identificano le sezioni censuarie adottate dall’ISTAT e che sono state classificate in funzione del loro uso prevalente. Per ciascuna di tali classi, il Piano individua dei limiti di emissione, immissione e qualità acustica in decibel, distinti per il periodo diurno (dalle 06.00 alle 22.00) e quello notturno (dalle 22.00 alle 06.00).
Si va delle aree di Classe I, nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione (ospedali, scuole, aree di riposo e svago, zone rurali e di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc) a quelle di Classe VI (quelle esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi).
La classificazione è stata fatta tenendo conto di quattro elementi: traffico veicolare, presenza di attività commerciali e servizi, presenza di insediamenti e attività di tipo industriale e artigianale, densità della popolazione.
Una prima zonizzazione viene fatta in modo automatico sulla base dei dati statistici ed una successiva, quella definitiva, sulla base di parametri aggiuntivi quali ad esempio la volontà politica di tutelare alcune zone di maggior pregio storico o di inserire parametri che favoriscano la residenzialità, o ancora, tenendo conto dell’impatto che il traffico veicolare ha sulla qualità acustica.
Per ciascuna Classe, i limiti massimi rispettivamente diurno e notturno in Decibel sono i seguenti:
I – 50; 40
II – 55; 45
III – 60; 50
IV – 65; 55
V – 70; 60
VI – 70; 70
Va notato che secondo le rilevazioni condotte da ARPA Sicilia (http://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/inquinamento-acustico) nella città di Palermo il livello di inquinamento acustico da traffico veicolare non è mai al di sotto dei 40-45 Db, anche di notte e in tutta la città. Questo determina che mentre larga parte della città potrebbe ricadere, per densità abitativa e presenza di insediamenti produttivi, entro la III Classe, la presenza del traffico veicolare determina la effettiva classificazione di ampie zone nella quarta categoria.
Le zone individuate dal Piano approvato dalla Giunta non sono omogenee al proprio interno, esistendo la necessità di garantire, per esempio, delle fasce di rispetto attorno agli ospedali o alle scuole.
Dal Piano è però comunque possibile individuare una “macrozonizzazione” delle principali aree della città:
– il Centro Storico è interamente classificato come zona III, con diverse “microzone” ricondotte a classificazione II per la presenza di scuole o strutture ospedaliere:
– la fascia costiera presenta, ad eccezione della zona del Cantiere Navale (che ha classificazione V e VI), una classificazione che è di Classe due in una fascia di poche decine di metri dal mare e di classe tre nella zona più interna.
La zona del Porticciolo di Sferracavallo, così come la zona dell’abitato di Mondello e dell’Arenella sono classificati in zona III
– in tutta la città è evidente l’impatto del traffico veicolare sull’inquinamento acustico: una vasta zona che si estende da via libertà a viale Strasburgo e lo ZEN verso nord e verso Viale Lazio e San Giovanni Apostolo/CEP a ovest è classificata in Classe IV e III. Tale scelta è dettata dalla presenza di grandi arterie stradali (Via Libertà, via Dante, Via Lazio, Viale Strasburgo, la Circonvallazione, viale michelangelo ecc) anche se persistono ampie zone di classe II per la presenza di aree verdi o zone “protette” come scuole o edificio ospedalieri; la stessa situazione, anche se con più ampie zone inserite in Classe III, si verifica spostandosi a monte della e lungo la circonvallazione verso sud, dove si riducono le zone Classe III che restano soprattutto attorno al grande asse viario;
– ancora verso la zona Sud della città, è inserita in classe IV una vasta area che va dalla stazione centrale fino a Brancaccio, con la classificazione più alta (V e VI) della zona industriale ed una progressiva riduzione a Classe III e II via via che ci si allontana dal centro. Spicca qui ovviamente la grande area Classe I e II attorno agli ospedali Civico e Policlinico.