Questa settimana, per la rubrica arte, abbiamo incontrato il fotografo Domenico Pecoraro e gli abbiamo chiesto di raccontarsi
“Nasco nel 1953 a Bagheria (PA), dal 1980 ho vissuto tra Ragusa, Casteldaccia (PA) e Venezia. Nel 2007 sono tornato a vivere a Bagheria.
Appassionato di fotografia da sempre, ho cominciato a fotografare nel 1979. Il reportage è fin dall’inizio il tema che mi appassiona di più, con la predilezione per il colore che cerco di rendere sempre co-protagonista delle mie foto. Punti di riferimento artistico i maestri del colore Ernst Hass, Pete Turner, Franco Fontana e, più di recente, Steve McCurry.
Dal 1999 sono socio dell’U.I.F. (Unione Italiana Fotoamatori) e attualmente sono il segretario provinciale di Palermo che è la provincia che ha in assoluto il maggior numero di soci. Sono numerose le mie immagini che sono apparse sulle pubblicazioni UIF (Gazzettino Fotografico, Annuari e Monografie) ed altrettanto numerose le partecipazioni a mostre collettive in Italia, con qualche puntata all’estero (Francia e Brasile). Ho avuto modo di esporre anche in alcune personali (Panoramìe, Frammenti di…spazio-tempo, Silouette e attimi di luce, Di luce e d’ombra: i mostri in mostra), e in vari concorsi fotografici le mie foto sono state notate dalle giurie risultando anche vincitrici di premi.
Da alcuni anni fotografo Villa Palagonia, la Villa dei Mostri, luogo che mi ha sempre affascinato per la sua intrigante unicità. Le Saline del trapanese sono un altro dei miei soggetti preferiti, per l’habitat naturalistico, il gusto antico del suo paesaggio e l’impegno tutto manuale del lavoro che vi si svolge. A Venezia ho fotografato per anni il Carnevale ispirandomi alle immagini di Fulvio Roiter. Infine, i Gatti, che da qualche tempo mi diverto a ritrarre e di cui, da qualche mese, si possono vedere alcuni scatti nella Fotogalleria – Autori UIF sul sito UIF (www.uif-net.com).
I sei scatti sotto riportati, sono state realizzati fra Trapani e Marsala in un posto che mi ha affascinato fin dal primo momento in cui l’ho scoperto (luglio 2011), tanto da attribuirgli il nome “La baia degli angeli”. Cinque di queste immagini, stampate, saranno per tutto quest’anno in mostra per l’Italia all’interno del Circuito nazionale UIF.”